Il fagiolo è una delle piante leguminose più importanti nell’orto, originaria del Perù. Si distingue principalmente in due raggruppamenti: quelli di cui si mangia il seme sgranandolo (fagioli veri e propri) e quelli in cui si mangia tutto, semi e baccello (chiamati fagiolini).

La coltivazione di fagioli e fagiolini è molto simile, si tratta di legumi della stessa specie. Qui di seguito vediamo i fagioli, mentre tratteremo comunque a parte la coltivazione dei fagiolini mangiatutto.

pianta di fagioli

Si tratta di una specie da orto che si coltiva senza grandi difficoltà ed è molto importante avere fagioli in campo per arricchire di azoto il suolo, possiamo scegliere di seminare fagioli nani o rampicanti.

La pianta di fagioli

La pianta di fagioli (Phaseolus vulgaris) fa parte della famiglia delle fabacee, meglio conosciute come leguminose, proprio come ceci, fave e piselli. Queste piante sono note per la capacità di fissare azoto nel suolo, grazie a dei batteri che vivono in simbiosi con l’apparato radicale. Questo apporto di azoto che regala al terreno questa coltura la rende particolarmente preziosa per mantenere ricco e fertile l’orto.

A seconda delle varietà il fagiolo può essere nano oppure rampicante, cosa che cambia alcune caratteristiche della sua coltivazione dell’orto, come il sesto d’impianto e il ciclo colturale.

La varietà nana è più precoce, quindi adatta a una rotazione veloce. Per questo spesso viene in genere preferita nell’orto familiare, dove è utile poter liberare in fretta lo spazio. I fagioli rampicanti però sono più produttivi, questo può giustificare la maggior attesa.

I fagioli si consumano mangiando i semi essiccati e poi cotti. Si tratta di un ortaggio particolarmente interessante anche da portare in tavola, per il suo contenuto di proteine, che lo rende un ottimo sostituto della carne, vale la pena coltivarlo nell’orto ed è un alimento cardine delle diete vegetariane e vegane.

Clima e terreno ideali

La pianta dei fagioli ama climi caldi e temperati, si semina in zone ben esposte al sole. Rispetto alle fave e ai piselli teme maggiormente il freddo e non si presta a periodi di semina autunnali o invernali.

Il terreno ideale dovrebbe essere morbido, a medio impasto, con un ph intorno al 5. Questa pianta comunque si adatta molto bene a vari tipi di terreno, anche se non ama quelli troppo sabbiosi o con troppa argilla.

Lavorazione del suolo

Prima di piantare i fagioli è bene effettuare una classica lavorazione del terreno: vangatura, zappettatura e infine rastrello per livellare. Questo permette alle giovani piantine di trovare un suolo accogliente e drenante.

Concimazione per i fagioli

I fagioli beneficiano di una buona concimazione organica, da effettuarsi con letame maturo o pellettato che va interrato a media profondità nel terreno dell’orto. Per quanto riguarda l’apporto di azoto, il terreno non deve esser concimato molto, perché essendo una pianta leguminosa è lo stesso fagiolo a pensare a catturare questo elemento dall’aria, serve quindi solo una piccola quantità per la fase di crescita iniziale. Se l’azoto è poco la pianta assorbe meno acqua e diventa anche meno appetibile per gli afidi. I fagioli richiedono invece una buona dose di potassio.

Seminare il fagiolo

Dice la tradizione popolare chei fagioli si seminano nei primi 100 giorni dell’anno e sono da mettere in modo che sentano le campane. Tradotto significa che dobbiamo seminare il fagiolo entro i primi di maggio e si deve porre il seme abbastanza superficialmente.

Periodo di semina. I fagioli si possono seminare in coltura protetta, mettendoli in vasetti in semenzaio tra febbraio e marzo, oppure in pieno campo piantandoli direttamente nel terreno dell’orto tra aprile e maggio. Se si vuole seguire il calendario lunare il momento migliore si dice sia due o tre giorni dopo il primo quarto lunare, comunque in luna crescente. Si possono comunque seminare durante tutta l’estate, con raccolto autunnale. Se si ritarda la semina conviene mettere i fagioli nani, che avendo un ciclo più rapido compensano la semina tardiva.

Sesto di impianto dei fagioli. Il fagiolo si semina mettendo un seme ogni 3-4 centimetri, su file a distanza di 50 cm, oppure si impianta a postarelle (5-6 semi per ogni buchetta), tenendo distanze di 15-20 cm tra ogni buchetta. La semina a postarelle facilità l’emersione delle piantine dal terreno perché lo sforzo di bucare la crosta di terra sarà congiunto. Il seme può incontrare infatti difficoltà di emergenza se la terra risulta troppo dura, in particolare in caso di temporali seguiti da sole, per questo la tradizione contadina consiglia di non metterli troppo a fondo. I semi di fagiolo si interrano a 1,5 volte la loro dimensione come profondità.

Favorire la semina. La rete antigrandine che spezza le gocce aiuta a evitare il compattamento del suolo. Si può anche mettere in ammollo il seme 12 ore prima di piantarlo per accelerare l’emergenza, questo anticipa di 2-3 giorni e riduce l’indurimento del terreno, altrimenti il seme impiega 7 giorni circa ad emergere se la temperatura è sopra ai 14 gradi, la nascita è più veloce se si è sui 20 gradi. Il freddo invece può bloccare lo sviluppo facendo marcire il seme.

Predisporre sostegni per i fagioli rampicanti

Per le specie rampicanti occorre scegliere un sostegno adeguato: se si usano i paletti meglio seminare a postarelle, possibilmente a bina in modo da incrociare i sostegni (postarelle ogni 40 cm, bine a distanze di 70 cm). Se invece si usa una rete meglio seminare per fila (file a 100 cm, semi ogni 3-4 cm). Attenzione a realizzare sostegni che tengano conto dello sviluppo della pianta e siano resistenti al vento e ai temporali estivi.

La coltivazione dei fagioli nell’orto

I fagioli sono semplici da tenere nell’orto, necessitano le classiche operazioni colturali di sarchiatura e irrigazione, meglio avere l’attenzione di controllare la stabilità dei sostegni sulle varietà rampicanti e di rincalzare i fagioli nani.

Sarchiatura e zappettatura

La coltivazione prevede un periodico controllo delle erbe infestanti (si può effettuare con la rimozione manuale) e operazioni di zappettatura per areare il terreno e impedire la formazione di una crosta superficiale più compatta.

Irrigazione

I fagioli nell’orto richiedono acqua solo al momento della fioritura, pronti quindi con l’innaffiatoio appena compaiono i fiori. Per le varietà nane ci si limita a irrigare due volte, mentre i fagioli rampicanti che hanno fioritura continua richiedono di essere bagnati ogni 7-10 giorni con poca acqua.

Rincalzo delle varietà nane

Il fagiolino nano deve essere rincalzato, non avendo sostegni il rincalzo aiuta a tenere il portamento eretto sostenendo il fusto alla base. L’operazione di rincalzatura deve essere effettuata con la pianta e il terreno perfettamente asciutti. In questo modo si evitano marciumi e malattie funginee.

Rotazione delle colture e consociazioni

Per la rotazione il fagiolo è una pianta preziosa, infatti essendo un legume arricchisce di azoto il terreno. Per questo è adatta a preparare l’aiuola dell’orto per una successiva coltivazione di ortaggi esigenti (ad esempio le solanacee). Nell’orto il fagiolo ha buon vicinato con le insalate, i pomodori e i rapanelli, mentre meglio tenerlo lontano da aglio e cipolle.

Coltivare fagioli in vaso

I fagioli si possono tenere anche in vaso nell’orto sul balcone, bisogna avere un contenitore abbastanza grande ed essere costanti nell’irrigare la pianta. Potete leggere una piccola guida sulla coltivazione dei fagioli in vaso nell’articolo dedicato.

Malattie e parassiti del fagiolo

Una coltivazione biologica del fagiolo richiede attenzione a identificare eventuali problemi e risolverli con tempestività, oltre a saper prevenire con giuste accortezze di coltivazione possibili avversità.

Le malattie della pianta del fagiolo

Rizottonia (rhizoctonia o marciume del colletto). Allo stadio di piantina il fagiolo può essere colpito da questa malattia che provoca la marcescenza della pianta e poi la fa seccare. La rizottonia agisce con bassa temperatura e alta umidità, colpisce il fusto.

Marciume radicale. Malattia funginea favorita da condizioni di umido eccessive. Vedi approfondimento sul marciume radicale dei fagioli.

Batteriosi. Pseudomonas e xanthomonas sono invece batteriosi che macchiano le foglie e i baccelli, mentre la cladiosporosi macchia anche i semi e provoca nel baccello delle chiazze collose. Ricordiamo infine la patologia chiamata ruggine per il caratteristico colore delle macchie causate. Tutte queste malattie di batteriosi non provocano la morte della pianta ma ne riducono il raccolto, sono più pericolose per i fagioli rampicanti che vivendo più a lungo danno più tempo ai batteri per diffondersi. In orticoltura biologica si prevengono le batteriosi con il rame, ma finché possibile meglio evitare questi trattamenti, che hanno comunque una dose di tossicità.

Gli insetti e i parassiti da cui difendere il fagiolo

Afidi. Questi pidocchietti sono particolarmente fastidiosi per il nostro legume, in particolare l’afide nero della fava, che è il più persistente tra gli afidi. Si diffonde lentamente e se individuato in maniera tempestiva si può eliminare rimuovendo la parte di pianta colpita.

Tonchio. Il tonchio è un coleottero che sverna nei semi, il danno che provoca è dovuto alle larve nate dalle uova deposte sui baccelli di fagiolo, che vanno a svuotare i semi erodendoli internamente. Si riproduce rapidamente nei locali di conservazione e può distruggere interi raccolti arrivando a una riproduzione di sei generazioni all’anno. Per prevenire questo parassita si possono passare i semi qualche minuto al microonde uccidendo eventuali insetti presenti.

Quando raccogliere i fagioli

I fagioli si raccolgono maturi, col bacello completamente colorato che tende ad appassire, a differenza dei fagiolini mangiatutto che vanno invece colti verdi e teneri.

Possono essere conservati per il consumo tenendoli in freezer, mentre se si vuole tenere il seme  per piantarlo l’anno successivo o per conservarlo non congelato bisogna lasciarlo seccare sulla pianta fino a che perda almeno il 60% del peso.

C’è un parassita, il tonchio, che depone le uova sul baccello del fagiolo a fine stagione o anche durante l’essiccazione. Per prevenire questo attacco si può coprire il raccolto con una rete a maglia fine.

Come tempistiche i fagioli sono pronti da raccogliere dopo 80 – 120 giorni dalla semina, a seconda della varietà.

fagioli rossi messicani

Quali varietà di fagioli coltivare

I fagioli sono diffusi in centinaia di diverse varietà, molto diverse tra loro per dimensione, forma e colore. Se volete qualche consiglio su quali piantare nel vostro orto ecco elencate di seguito alcune delle migliori cultivar e dei fagioli più gustosi da cucinare e produttivi da coltivare. Quelli di cui parliamo in questo capitolo sono fagioli veri e propri, ossia quelli di cui si coglie il seme, discorso a parte lo meritano i fagioli mangiatutto, di cui si consuma l’intero baccello, chiamati più comunemente cornetti o fagiolini.

Fagioli cannellini. I semi sono di piccole dimensioni, allungati, di colore molto chiaro tendente al bianco. Si usano in cucina in insalate e risotti, il sapore è abbastanza delicato. In questa famiglia segnaliamo il fagiolo impero bianco, ottimo da coltivare perché è una varietà nana dalla pianta vigorosa, adatta al metodo biologico.

Fagioli bianchi di spagna. Questi sono legumi di grande dimensione, dal seme basso e largo a buccia bianca. Ottimi per le insalate o in umido, cucinati sono molto morbidi e pastosi.

Fagioli borlotti. I baccelli sono caratterizzati dalle screziature rosse, i semi si conservano a lungo e hanno un forte sapore che li rende ideali per pasta e fagioli e minestroni.

Fagioli dall’occhio. Questa piana di fagioli si distingue per un cerchio nero sulla buccia bianco panna, che marca il punto dove il seme si attacca al baccello. I semi sono di piccole dimensioni.

Articolo di Matteo Cereda

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