La borragine è un’erba spontanea che viene anche coltivata come ortaggio, essendo commestibile e anzi molto buona. Fa parte della tradizione culinaria di alcune zone d’Italia, come la Liguria in cui viene usata per il ripieno dei ravioli.

Si tratta di una presenza interessante per l’orto biologico, sia perché si mangia che perché i suoi bellissimi fiorellini blu oltre a rallegrare i giardini attraggono le api e altri insetti utili all’agricoltura. I fiori di borragine infatti sono ricchi di nettare e per questo graditissimi a bombi, api e vespe.

fiori blu di borragine

Come molte specie infestanti è davvero semplice da coltivare e dopo averla portata in un terreno capita che si diffonda facilmente da sola, disseminando i suoi semini e rinascendo in vari punti dell’orto. Può essere un’ottima idea lasciare che popoli le bordure.

La borragine è conosciuta anche come pianta officinale per le sue proprietà benefiche, anche se bisogna fare attenzione a non esagerare con il consumo, perché in grandi quantità può creare problemi al fegato.

La pianta di borragine

Il suo nome scientifico è borrago officinalis, l’arbusto della borragine raggiunge il mezzo metro di altezza e le foglie sono ricoperte da peletti bianchi che la rendono facilmente riconoscibile anche appena spuntata.

I fiori hanno cinque petali disposti a stella, sono blu o più raramente bianchi, le radici di questa pianta sono fittonanti e si sviluppano profonde nella terra.

Seminare la borragine

Clima e terreno. Essendo una pianta infestante non è molto esigente in fatto di cure, terreno e clima e può adattarsi facilmente. Ama i terreni leggermente umidi, nell’orto è meglio piantarla in aiuole ben assolate.

Quando seminare. In Italia viene coltivata come pianta annuale, da seminare in primavera. Consigliamo di metterla direttamente a dimora nell’orto, perché non ama i trapianti o comunque di non lasciar sviluppare troppo la pianta in semenzaio. La sua radice fittonante soffre la costrizione dei vasetti.

Anche se si tratta di una specie che troviamo in molte zone come spontanea i semi di borragine si possono anche acquistare, consiglio di scegliere sementi biologiche e non ibride (come quelle che trovate qui).

Distanze di semina. Le piante si tengono ad almeno 20 cm di distanza tra loro, è utile distanziare le file di 40/50 cm per consentire un passaggio.

Coltivazione della borragine

La borragine è un’erba spontanea, in natura non ha nessun problema a propagarsi autonomamente. Per conseguenza non richiede molte cure ed è semplicissima da gestire nell’orto.

Non ci sono parassiti o malattie particolari da cui guardarsi e il risultato positivo della coltivazione biologica è quasi assicurato.

Se abbiamo effettuato una semina diretta, come consigliato, nelle prime settimane sarà utile sarchiare le infestanti, col trapianto il lavoro è decisamente minore perché si mette la pianta già formata. Si tratta di una coltura che una volta avviata compete bene con le altre piante spontanee e raggiunge una buona dimensione che le consente di svettare e avere piena luce.

Può essere utile qualche irrigazione per evitare che secchi completamente il terreno, soprattutto d’estate, che possiamo ridurre se usiamo una pacciamatura a copertura del suolo.

Alle prime gelate la pianta muore e si tengono i semi da usare l’anno seguente. Spesso si risemina anche da sola, attenzione però che non lo faccia troppo, diffondendosi anche fuori dai suoi spazi e invadendo l’orto.

Raccolta delle foglie e dei fiori

Possiamo raccogliere le foglie di borragine al momento dell’utilizzo, se raccogliamo con moderazione senza spogliare troppo la pianta, la borragine sarà in grado di fare i fiori e in seguito i semi, possiamo così continuare a coltivarla anche gli anni successivi.

Conviene procedere prendendo le foglie basali. Per prolungare la produzione di foglie è meglio asportare i fiori senza farli andare a seme. La borragine cresce spontanea, per cui imparando a riconoscerla si può anche raccoglierla nei prati o a lato della strada.

Utilizzo della borragine

Le foglie di borragine si mangiano cotte, basta bollirle e condirle per portarle in tavola come verdura. Si possono anche tritare nella frittata o inserire in zuppe e minestre. Sono tradizionale ripieno nei ravioli liguri, abbinate alla ricotta.

I fiori possono essere mangiati crudi in insalata, con il loro azzurro blu intenso, sono anche scenografici e decorativi nei piatti. Perché siano buoni vanno usati freschi, hanno un gusto che ricorda il cetriolo.

Si possono fare anche essiccare sia i fiori che le foglie, serve un luogo buio e arieggiato e la borragine essiccata si conserva in barattoli ermetici.

Proprietà della borragine

Come ci ricorda il suo nome botanico la borragine è una pianta officinale con diverse proprietà positive, per cui è utile consumarla. Contiene il famoso Omega 6, utile alle cellule della pelle, ha inoltre calcio e potassio. Nella medicina naturale si attribuiscono proprietà antinfiammatorie, calmanti della tosse e antidepressive. La borragine è inoltre un’erba diuretica e depurativa. L’olio essenziale ricavato dai semi di borragine è un’integratore naturale elencato nella lista del ministero della salute.

Controindicazioni della borragine

La borragine contiene alcaloidi pirrolizidinici, sostanze vegetali che possono essere dannose per il fegato e anche cancerogene. Per una tossicità è necessario che il consumo sia consistente e costante nel tempo, per questo motivo la borragine è a tutti gli effetti considerata pianta commestibile e troviamo ravioli di borragine liguri in commercio.

Per precauzione è bene ricordare di non esagerare in un consumo smodato e costante di borragine, in particolare delle sue foglie crude, e di evitare di mangiare questa pianta in gravidanza o per persone con problemi di fegato.

Articolo di Matteo Cereda

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