gli strati della lasagnaL’orto “a lasagna” è una tecnica di coltivazione interessante, che nasce dalle riflessioni della permacultura e dell’agricoltura naturale. Si tratta di una sovrapposizione di strati di diversi materiali organici, tutti originati da scarti (cartoni, rametti, cippato, sfalcio d’erba, foglie secche), che sostituisce la tradizionale lavorazione dell’orto fatta vangando.

La decomposizione delle materie stratificate andrà a formare un suolo fertile, che si mantiene nel tempo e non necessiterà lavorazioni successive. Il riferimento alle lasagne è dovuto alla stratificazione, questo metodo comporta un lavoro in fase di impianto ma offre in seguito un buon risparmio di tempo. Bisogna sapere che non è semplicissimo azzeccare le proporzioni dei diversi materiali, con qualche prova si riuscirà però a farsi l’occhio e a preparare al meglio questo bancale sinergico.

Il bello dell’orto a lasagna è che non necessita di lavorazioni del terreno: un orto sinergico ben preparato resta attivo e fertile per alcuni anni, senza bisogno di nessuna lavorazione successiva all’impianto e senza dipendere da interventi di concimazione. Occorre solo periodicamente apportare nuova sostanza. Un orto a lasagna correttamente realizzato ha un’ottima capacità di trattenere l’umidità, riducendo anche le irrigazioni rispetto a quelle richieste da un orto tradizionale. La pacciamatura permette di evitare il lavoro di pulizia delle erbacce, per cui si può costruire con questa tecnica un orto poco impegnativo da mantenere, coerente coi principi dell’agricoltura del non fare teorizzata da Masanobu Fukuoka.

Il lasagna garden è un’ottima scelta in particolare quando si vuole coltivare un suolo poco fertile, sfruttato intensivamente o per qualche motivo inadatto alla coltivazione: visto che si utilizza materiale di riporto la nostra lasagna non dipende dalla qualità del terreno sottostante. Altro vantaggio è il fatto di lavorare su un bancale alto: significa non doversi chinare troppo, inoltre le aiuole rialzate sono ottimali per garantire un corretto drenaggio dell’acqua in eccesso.

La preparazione dell’orto a lasagna

Preparare il terreno. Il terreno dove installare l’orto deve essere liberato dall’erba, quindi per prima cosa bisogna sfalciare l’eventuale prato. Può essere utile anche smuovere il terreno, l’ideale è farlo senza rigirare le zolle: lo scopo è perforarlo per permettere un veloce assorbimento dell’acqua, senza però scompensare i microrganismi presenti, il miglior attrezzo per questo lavoro è la forca da vangatura.

Contenimento laterale del cassone. Per formare il cumulo della lasagna e tenerlo ordinato è utile predisporre un contenimento ai lati. Bisogna quindi piantare pali ai quattro angoli del perimetro stabilito, si possono usare travi di legno, vecchi bancali o canne di bambù per fare una barriera contenitiva, andando a creare un cassone rialzato in cui accumulare gli strati di materia organica della nostra futura lasagna.

Dimensioni dell’orto. Le dimensioni del cassone rialzato possono essere fatte a piacere, ma sempre tenendo conto che deve essere possibile raggiungere comodamente ogni zona del bancale senza doverci salire sopra. Quindi non conviene fare bancali più larghi di 150 cm.

Disporre gli strati. Una volta predisposto il cassone non resta che inserire strato dopo strato i vari materiali. Dopo ogni strato è opportuno bagnare, in modo da favorire l’attivazione dei meccanismi che porteranno a trasformare la materia organica in suolo fertile.

La stratificazione dell’orto a lasagna

come fare un orto a lasagnaNon esiste un unico modo di fare l’orto a lasagna, ognuno può strutturare i suoi strati in base alla disponibilità di materiale, tenendo conto anche di quello che vuole coltivare. Il lasagna garden non è un orto semplicissimo da realizzare perché se si sbagliano le quantità non si creano le giuste condizioni per una corretta decomposizione, in questo caso si possono sviluppare fermentazioni eccessive, alte temperature o marciumi. L’esperienza insegna come regolare spessore e tipi di materiale da inserire negli strati. Ecco ad esempio una possibile stratificazione dell’orto a lasagna:

  • Ramaglie a contatto col terreno (facoltativo)
  • Cartone alla base del mucchio.
  • Sottile strato di terra.
  • Strato di letame maturo.
  • Strato organico marrone.
  • Strato organico verde.
  • Strato organico marrone.
  • Terra e compost sulla sommità.
  • Strato di paglia come pacciamatura.

Volendo stratificare maggiormente la lasagna, si possono aumentare i piani alzando il cumulo. Durante la costruzione dell’orto è utile bagnare ogni aggiunta prima di disporre lo strato successivo. L’orto a lasagna deve essere preparato almeno tre settimane prima della semina o del trapianto, in modo che eventuali fermentazioni eccessive non rovinino semi o piantine. Più si aspetta e più sarà stabile la temperatura del cumulo.

Gli strati della lasagna e i materiali da utilizzare

Ogni strato dell’orto a lasagna si realizza con materiali di recupero: gli scarti cessano di essere rifiuti e diventano risorse, evitando di dover comprare costosi concimi per fertilizzare l’orto. Questa magia operata dalla permacultura non è altro che quello che avviene quotidianamente in natura: nel bosco cadono le foglie e i rami secchi, che si stratificano e decomponendosi diventano nutrimento per le piante. Vediamo nel dettaglio gli strati del nostro lasagna garden:

  • Strato di ramaglie. Questo strato si compone di rami di diametro ridotto (massimo 1,5 cm), che possono esser frutto di potatura. Lo strato deve essere di pochi centimetri di spessore, si mette alla base del mucchio ed è facoltativo. Serve per favorire un circolo d’aria, è molto utile a prevenire marciumi. Oltre alle ramaglie alla base del cassone può valer la pena inserire anche una rete metallica, per evitare che topi, talpe e arvicole entrino tra le nostre colture.
  • Strato di cartone e giornali. La carta biodegradabile è importante nell’orto a lasagna, possiamo considerarla l’equivalente dei fogli di pasta nella celebre ricetta bolognese. Gli strati di carta devono essere sottili (intorno ai 2-3 centimetri) e si mettono alla base del cumulo, sopra alle ramaglie. Nella scelta del materiale attenzione che non vi siano sostanze tossiche: da molto tempo non si usa più il piombo negli inchiostri e i solventi sono in genere atossici, per cui si possono usare vecchi giornali. Sono da evitare invece le foto a colori, nei pigmenti ci possono essere sostanze sgradite come il rame. Bisogna poi fare attenzione anche al nastro adesivo e alle graffette metalliche, spesso sono attaccati ai cartoni. Il cartone previene l’emergere di erbe infestanti presenti nel suolo, inoltre è un materiale molto amato dai lombrichi.
  • Strato di materia organica verde. Questo strato deve essere composto con materiale organico fresco proveniente dal giardino, soprattutto erba da sfalcio, meglio se già macinata dal tagliaerba. Si possono aggiungere anche bucce e altri scarti da cucina purché vegetali e non legnosi. Lo strato verde o strato umido interagisce con lo strato marrone (secco), che vedremo in seguito. Nel compostaggio un fattore fondamentale per l’attivazione della decomposizione è il rapporto tra carbonio e azoto, il verde (che ha prevalenza azoto) ha bisogno del marrone (in cui prevale il carbonio) e viceversa. Se c’è troppo elemento secco non si attiva il processo, se è preponderante l’elemento verde si sviluppano marciumi e temperature eccessive. Lo strato verde è anche quello che crea calore decomponendosi.
  • Strato di materia organica marrone. Lo strato organico secco si compone di paglia, foglie secche, ramaglie cippate e rametti molto sottili. Questo strato marrone bilancia il rapporto tra carbonio e azoto della parte verde, deve essere quindi presente in quantità proporzionata allo strato verde. Le proporzioni corrette variano a seconda dei materiali usati, indicativamente a uno strato di 4-5 cm di materia verde si possono accostare due strati da 7-8 cm di materia marrone (uno sopra e uno sotto).
  • Strato di terra e compost. Uno strato di 4-5 centimetri di terra e compost deve stare sulla sommità della lasagna a fare da letto di semina, in modo che il seme germogliato o la piantina appena trapiantata abbiano un buon substrato. La proporzione di compost maturo deve essere di almeno 50%, se si ha humus di lombrico a disposizione ancora meglio.
  • Strato di letame maturo. Il letame maturo nel mucchio è una concimazione di fondo, utile in particolare se si vogliono coltivare ortaggi esigenti quali pomodori, zucche e zucchine. Si può inserire uno strato da 4-5 centimetri.
  • Pacciamatura di paglia. La pacciamatura è sempre molto utile: una copertura di paglia sopra la bancale evita il seccarsi del terreno e riduce il lavoro di controllo delle erbe infestanti. Questo strato deve esser posto dopo la semina o il trapianto.

Qualche consiglio utile

Bagnare ogni strato. Durante la preparazione del bancale è importante bagnare ogni strato. L’umidità è un fattore fondamentale per l’attivazione di questo orto sinergico.

Non calpestare mai il bancale. L’orto a lasagna non deve mai essere calpestato: è importante che il terreno resti soffice e arieggiato, se si cammina sopra all’orto a lasagna si finisce per compattare gli strati e si rovina il meccanismo.

Biodiversità e consociazioni. Un principio fondamentale nella permacultura è la biodiversità: inserire nello stesso bancale diversi tipi di piante e fiori consente di prevenire parassiti e malattie. Ogni pianta consuma alcune sostanze e ne rilascia altre, un corretto meccanismo sinergico preserva la fertilità del suolo.

Non seminare subito. E’ importante non seminare subito un orto a lasagna appena preparato. Bisogna lasciare che i materiali nel cassone agiscano e maturino per alcune settimane.

Manutenzione dell’orto

Aggiunta di strati. In permacultura non occorre concimare o lavorare il terreno ogni anno, si può ogni anno rinnovare l’orto a lasagna aggiungendo nuovi strati, mantenendo le proporzioni tra i diversi elementi. Senza aggiunte vedremo la nostra lasagna abbassarsi gradualmente e il terreno perderà elementi nutritivi.

Pacciamatura. A ogni semina o trapianto andrà rinnovata la pacciamatura. La paglia delle precedenti pacciamature si lascia nell’orto, andrà a formare altra sostanza organica, che resta nel terreno come parte del bancale e nutrimento per le piante orticole.

Articolo di Matteo Cereda

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