tuberi di topinambur

Il topinambur è in assoluto uno degli ortaggi più semplici da coltivare oltre a essere una pianta molto produttiva: come mai sia così poco diffuso negli orti resta un mistero. Abbiamo già visto come si coltivano i topinambur in un articolo dedicato, darò ora qualche consiglio sulla raccolta di questo tubero e su come conservarlo al meglio.

Quando arriva il momento in cui si vedono i frutti di tutto il lavoro di coltivazione è sempre bello, nel caso del topinambur sarà una soddisfazione particolare: le sue monumentali piante, che superano tranquillamente i tre metri di altezza, sono delle vere e proprie miniere di verdura e sotto ogni fusto si trovano molti tuberi. Il ricco raccolto deve esser fatto bene, altrimenti questa pianta infesterà l’aiuola dell’orto anche l’anno successivo.

Quando raccogliere i topinambur

La raccolta dei tuberi avviene in autunno, in genere a partire dal mese di ottobre, dopo la fioritura della pianta, fino a tutto il mese di dicembre. Più alto è l’arbusto, e soprattutto maggiore è il diametro del suo fusto, più topinambur possiamo aspettarci di trovare sotto terra. La grandezza del tubero dipende molto dal tipo di terreno e da quanto è stato lavorato prima dell’impianto e durante la coltivazione.

Si può procedere anche alla raccolta in modo scalare, cavando i tuberi al bisogno, i topinambur nel terreno possono resistere senza problemi durante l’inverno, anche in caso di gelate si mantengono bene.

Come si raccolgono i tuberi

La raccolta del topinambur si effettua scavando i tuberi dal terreno sotto alla pianta, con una forca da vangatura oppure con la zappa. Conviene andare a cercare in profondità, andando a fondo un minimo di 10 centimetri, consiglio di cercare fino a 25 cm, in modo da prendere tutti i tuberi presenti ed evitare di ritrovare piantine nuove l’anno successivo.

Dopo la raccolta bisogna rimuovere tutta la terra attaccata al tubero, in particolare se si raccoglie in una giornata umida o con il terreno bagnato, cosa frequente nei mesi autunnali. I tuberi si fanno seccare lasciandoli uno o due giorni all’aria e poi si toglie tutto il terriccio senza usare acqua ma solo strofinando, per poi riporli in una cassetta.

Come si conserva il topinambur

Mentre la pianta di topinambur cresce bene anche sulle rive dei fossi, vicino a corsi d’acqua e in presenza di ristagni, i tuberi una volta raccolti temono molto l’umidità. Bisogna conservarli ben puliti, vanno tenuti in un posto fresco, ventilato e asciutto. Per far durare più a lungo questa verdura si può tenerla in cassette riempite con sabbia asciutta.

E’ molto più facile conservare le patate che si mantengono meglio, il topinambur con il tempo tende ad “ammosciarsi” perdendo l’acqua e raggrinzendo. Per questo motivo può valer la pena fare una raccolta scalare, togliendo dal terreno i tuberi man mano che si pensa di utilizzarli in cucina.

Cucinare i topinambur

Il topinambur ha un gusto ricercato, che ricorda quello del carciofo, con l’amaro di sottofondo ammorbidito dalla pastosità tipica dei tuberi. La parte noiosa del suo uso culinario è pulirlo: è scomodo da sbucciare perché ha una forma molto irregolare. Tuttavia la buccia è fine e poco fastidiosa, per cui si può pulirlo bene, strofinando vigorosamente con una paglietta o una spazzola per verdura, e poi cucinarlo direttamente con buccia.

Si cucina esattamente come la patata: si può saltare in padella, bollire, fare al forno, cuocerlo al vapore, friggerlp. La sua farina è molto buona da usare nella panificazione oppure può essere aggiunta a vellutate e minestre per dar sapore e raddensare. Fare farina di topinambur è semplice, basta usare un essiccatore e poi frullare l’ortaggio secco.

La natura infestante del tubero

Tra le piante da orto quella del topinambur è una delle più infestanti. Raccogliere tutti i tuberi di topinambur è particolarmente importante se non si vuole continuare a coltivare questo tubero sulla stessa parcella. La pianta produce tuberi anche in profondità e alcuni sono molto piccoli, molto spesso restano nel terreno e l’anno dopo sviluppano le piante. Per questo dopo aver coltivato questo ortaggio consiglio di lasciare un anno a riposo il terreno, in modo da poter andare a rimuovere ogni pianta che si forma, scavandola fuori completa di tubero.

Articolo di Matteo Cereda

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