seminare direttamenteChi coltiva un orto può decidere di comprare le piantine in vivaio oppure di partire direttamente dal seme, questa seconda opzione è senza dubbio quella che regala più soddisfazione: seminando direttamente si assiste a tutto il ciclo vitale della pianta, dalla germinazione alla raccolta dei frutti, inoltre si risparmia non dovendo comprare le piantine ma solo i semi.

Si può seminare in due modi:

  • Semina in vasetto o in pane di terra. I semi si mettono in vaschette o vasetti che poi verranno trapiantati.
  • Semina diretta. I semi vengono posti direttamente a dimora nell’orto.

In questo articolo parliamo della semina diretta, cercando di capire quali sono i vantaggi e come effettuarla al meglio.

Vantaggi della semina diretta

  • Si risparmia lavoro. Seminando nell’orto direttamente si evitano le operazioni di trapianto, inoltre tenere le piantine in vaschetta richiede una maggiore attenzione alle irrigazioni, visto che il poco terreno del vasetto si secca più facilmente.
  • Si evita il trapianto. Si risparmia alla pianta il momento traumatico del trapianto.

L’alternativa alla semina diretta è la semina in semenzaio, può essere interessante leggere anche quali sono i vantaggi di questa altra opzione, li trovate nell’articolo dedicato appunto a come seminare in semenzaio.

Quali ortaggi seminare direttamente in campo

Tutti gli ortaggi possono esser seminati direttamente nell’orto, ci sono due categorie di piante orticole per cui risulta particolarmente conveniente evitare di usare le vaschette e mettere il seme direttamente nel campo.

Gli ortaggi a seme grande. Partendo da un seme di buone dimensioni le piantine si sviluppano rapidamente e soffrirebbero a stare per lungo tempo in vasetti molto piccoli. Inoltre il germoglio è robusto e non ha problemi a emergere dalla terra dell’orto. Alcuni esempi: tutte le cucurbitacee (zucca, zucchina, anguria, melone, cetriolo), i legumi (piselli, fagioli, fave, ceci,…), il mais.

Gli ortaggi a radice fittonante. Questo tipo di ortaggio, come le carote o la pastinaca, non deve essere seminato in vaschetta perché patisce molto a svilupparsi nell’ambiente chiuso del vasetto: la radice viene condizionata. Ad esempio per le carote se si fanno le piantine in semenzaio si rischia di ottenere carote tozze, piccole o deformi.

Metodi di semina diretta

La semina a spaglio. Se avete fretta potete scegliere di seminare a spaglio: significa semplicemente gettare i semi sul terreno come da tradizione contadina. Per seminare a spaglio bisogna prendere manciate di semi e lanciarli con un movimento ampio del braccio, cercando di dare una copertura uniforme al terreno, occorre farsi un po’ la mano ma non è difficile. Se i semi sono molto piccoli si può mescolare della sabbia in modo che sia più facile prenderli e distribuirli. Dopo aver lanciato i semi bisogna interrarli, si può fare con un rastrello, spostando la terra in modo da coprire la semente. Il metodo a spaglio è indicato per i sovesci o per ortaggi che hanno piante piccole, ad esempio l’insalata. Ortaggi di grande dimensione necessitano distanze tra le piante troppo ampie per permettere un proficuo lancio di semente.

La semina per fila. Nella maggior parte dei casi si seminano le piante dell’orto lungo file dritte. Questo ordine geometrico delle aiule richiede un pizzico di tempo in più rispetto alla tecnica a spaglio, ma è un lavoro che viene ripagato ampiamente. Seminando per file sarà poi più facile passare con la zappa a togliere le erbacce. Se si sceglie la giusta distanza tra le file e si cura l’orientamento dei filari le piante avranno spazio e luce per svilupparsi al meglio.  Per seminare a file si traccia un solco, magari facendosi aiutare da uno spago teso in modo da andar dritti, si mettono i semi e poi si copre.

La semina a postarelle. Quando gli ortaggi formano piante ingombranti non occorre fare un solco e seminare la fila, basta fare piccole buche alla giusta distanza: le postarelle. Zucche, zucchine, cavoli e insalate da cespo, sono tipici ortaggi da seminare a postarelle. La tecnica è semplice: si crea la buchetta misurando la sua distanza dalle altre, si mettono i semi e si ricopre con terriccio.

Diradare le piantine. Quando si semina in campo non bisogna mettere il numero esatto di semi, di solito si mette qualche seme in più, in modo da esser sicuri di non lasciar spazi vuoti. Nella semina per fila una volta emerse le piantine si sceglie quali tenere per ottenere le corrette distanze, diradandole, nella tecnica a postarelle si usa mettere almeno un paio di semi ogni buca, per poi scegliere la piantina più robusta, strappando le altre.

Tecnica di semina

Il momento giusto. I semi vanno messi in campo al momento giusto, quando le temperature sono corrette per la crescita della pianta, ci si può far aiutare dalle numerose tabelle di semina o dal calcolatore di Orto Da Coltivare. Se le temperature sono troppo basse il seme non germina e può marcire o esser preda di animali e insetti. Anche se la piantina nasce ma le temperature minime sono ancora basse può subirne conseguenze.

Il letto di semina. Prima di mettere i semi bisogna lavorare il terreno correttamente, il metodo migliore è una lavorazione grossolana e profonda, che rende il terreno permeabile e soffice, accompagnata da una lavorazione superficiale più fine, che permette alle radici appena nate di non trovare ostacoli.

La profondità di semina. La profondità a cui mettere il seme è diversa per ogni verdura, una regola quasi sempre valida è porre il seme a una profondità pari a due volte la sua altezza.

La distanza tra le piante. Coltivare piante troppo vicine significa metterle in competizione tra loro e favorirne i parassiti, bisogna quindi conoscere le giuste distanze di semina e se è opportuno diradare.

Irrigare. Il seme ha bisogno di terreno umido per germogliare, per questo dopo aver seminato bisogna bagnare. Non devono però creare ristagni che lo farebbero marcire. Bisogna aver riguardo anche per le piantine appena germogliate: avendo radici cortissime necessitano apporti di acqua quotidiani.

Articolo di Matteo Cereda

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