L’aglio è una coltivazione che non dovrebbe mancare in ogni buon orto per molti motivi. Oltre a essere ottimo in cucina e ricco di benefiche proprietà per l’organismo è anche un’ottima consociazione per le altre piante orticole. Infatti molti insetti e batteri che possono attaccare le nostre colture trovano sgradita la presenza dell’aglio nell’orto e vengono tenute lontane da questa coltura.

Vediamo qui di seguito come seminare al meglio gli spicchi nell’orto, evidenziando tutte le informazioni importanti: profondità di impianto, periodo giusto e anche fase lunare indicata dalla tradizione contadina. Per chi volesse una panoramica più ampia su tutta la coltivazione, anche dopo l’impianto, consiglio di leggere la guida alla coltivazione dell’aglio.

piantare aglio

Parlare di semina di aglio a dire il vero non sarebbe molto corretto, visto che in genere vengono messi nel terreno gli spicchi, piuttosto che i semi, tuttavia nel linguaggio comune si parla spesso di seminare l’aglio. Per essere precisi dovremmo dire “piantare l’aglio“.

Come piantare gli spicchi

Il metodo di semina più diffuso per l’aglio è la riproduzione tramite spicchio, la pianta di aglio in genere non è in grado di produrre semi fertili, ma alla fine dell’articolo parleremo anche delle eccezioni. La moltiplicazione tramite spicchio ha anche il vantaggio di essere asessuata e quindi ogni spicchio d’aglio propaga una pianta esattamente uguale alla pianta madre, mantenendo inalterata la varietà.

Quando si coglie la pianta si scalza dal terreno una capocchia completa (la cosiddetta testa d’aglio), che si può facilmente dividere in tanti spicchietti. Ognuno di questi potrà essere piantato l’anno seguente ed è in grado di dar vita a una pianta, che permetterà a sua volta di ottenere una nuova testa d’aglio completa al termine della coltivazione.

spicchi d'aglio

Come si semina. Lo spicchio dell’aglio deve esser messo nel terreno con la punta rivolta verso l’alto. Dalla sommità esce il germoglio della pianta, mentre dal capo opposto escono le radici, se si pone l’aglio nella giusta direzione si risparmia molta fatica alla giovane piantina, favorendone da subito uno sviluppo vigoroso. L’aglio da seminare non deve essere sbucciato: si mette lo spicchio completo di tunica che lo riveste, in questo modo sarà meno soggetto a marciumi e parassiti, visto che la tunica farà da protezione naturale.

A che profondità piantare lo spicchio

L’aglio si mette circa tre centimetri sotto terra, dove il clima è più rigido si può interrare anche a 4 cm, in particolare se si semina a novembre e deve quindi passare l’intero inverno nel campo.

Queste misure sono già comprese della lunghezza dello spicchio. In alcuni casi si può mettere l’aglio anche con la punta a pelo del terreno ma una “coperta” di qualche millimetro di terra è utile a riparare l’aglio dal freddo, anche se lo spicchio è molto resistente al gelo e sopporta anche -15 gradi sotto zero.

Distanze a cui mettere l’aglio

Per consentire a ogni piantina di avere lo spazio adatto a svilupparsi correttamente e tutte le sostanze nutritive a disposizione bisogna lasciare un minimo di 10 centimetri tra uno spicchio e l’altro.

Le file andranno distanziate almeno 20/25 centimetri tra loro. Se creiamo un’aiuola larga un metro nell’orto possiamo far stare 4 file parallele di aglio. Questo sesto d’impianto è ottimale tanto nell’orto domestico quanto in coltivazioni professionali.

Come piantare l’aglione

Con la stessa tecnica dell’aglio possiamo decidere di mettere anche aglione, aumentiamo in questo caso le distanze tra gli spicchi, tenendo conto della maggior dimensione che questo straordinario ortaggio raggiunge.

Periodo di semina dell’aglio

L’aglio può esser piantato in autunno (ottobre o novembre) oppure a fine inverno (gennaio, febbraio o inizio marzo). Il momento migliore per mettere gli spicchi a dimora dipende dal clima locale e dal tipo di varietà scelta.

Lo spicchio è molto resistente alle basse temperature e sopporta -10 e anche -15 gradi, dove però l’inverno è molto rigido meglio evitare di piantare in autunno.

Meglio piantare a novembre o a gennaio?

Un proverbio popolare dice:

“Chi vuole un bell’agliaio lo metta di gennaio”

Esiste anche una risposta:

“Chi se ne intende, lo metta di novembre”

Ci sono infinite varianti dialettali di questi due proverbi. Un esempio:

“Par un bon ajée… Métal gió al més da genée!”

La verità è che non esiste una risposta univoca: dipende da quale varietà di aglio stiamo piantando e soprattutto dal clima della nostra zona. In posti estremamente freddi meglio aspettare gennaio se non febbraio, in altri casi benissimo avere aglio in campo a novembre.

In quale fase lunare piantare gli spicchi

Essendo una verdura da bulbo, che si sviluppa sotto al livello del suolo, se si vuole seguire la tradizione contadina bisogna seminare l’aglio in fase di luna calante.

La fase lunare calante è quella che inizia dopo la luna piena e che precede la luna nuova, si dice che in questo periodo sia favorito lo svilupparsi della parte sotterranea della pianta, di cui il bulbo d’aglio fa ovviamente parte a pieno titolo. La fase crescente invece favorirebbe la parte aerea, per cui foglie e montata a seme.

È doveroso ricordare che l’influsso lunare in agricoltura non è scientificamente provato ma si basa sull’esperienza secolare dei contadini, ognuno decida se credere o meno al valore del calendario lunare su semine e trapianti.

aglio bulbi

Prima di piantare: terreno e lavorazione

Terreno ideale. L’aglio richiede un terreno non troppo compatto: se il suolo è leggero e sciolto il bulbo non incontra difficoltà nello sviluppo e si otterrà un raccolto di buona pezzatura, in una terra pesante invece gli spicchi restano piccoli. E’ importante anche un buon drenaggio, visto che troppa umidità e ristagni possono portare malattie funginee.

Concimazione. Questa pianta si accontenta di una piccola dose di azoto, per questo non richiede una gran concimazione e bisogna fare attenzione in particolare a non esagerare con letame o stallatico. Se si pianta in seguito alla coltivazione di piante “ingorde” di sostanze nutritive e quindi riccamente concimate, l’aglio si accontenta della fertilità residua. In alternativa si può spargere del compost ben maturo e incorporarlo nel terreno al momento della lavorazione.

Lavorazione. Visto che l’aglio ama il terreno sciolto è buona pratica vangare in profondità, smuovendo bene e rompendo le zolle. Si possono anche fare due vangature prima dell’impianto degli spicchi. Il letto di semina non deve essere affinato molto, essendo lo spicchio di buona dimensione, basta livellarlo. Meglio rimuovere i sassi più grossi dal terreno perché possono ostacolare lo sviluppo dei bulbi.

Esistono i semi di aglio?

Chi coltiva l’aglio ricorre quasi sempre alla piantagione dello spicchio, in realtà esistono altri due metodi per moltiplicare la pianta, anche se la maggior parte degli agli coltivati oggi si può riprodurre solo tramite spicchio.

Alcune varietà di aglio producono uno scapo floreale che sviluppa un fiore contenente sia la semente che i bulbilli. Il bulbillo si mette nel terreno in modo analogo allo spicchio, anche il seme nel terreno può dar vita a una nuova pianta. La differenza tra i metodi di propagazione è che facendo nascere l’aglio dal seme si pratica una riproduzione sessuata: è possibile quindi che ci siano variazioni nel patrimonio genetico, mentre da spicchi e bulbilli nascono sempre cloni della pianta madre. La riproduzione da seme è in uso in laboratorio, per selezionare varietà nuove di aglio, mentre chi coltiva l’orto in genere propende per lo spicchio, più comodo e rapido.

Lo scapo floreale si sviluppa soprattutto sulle piantine di aglio rosso, chi non vuole prendere i semi deve tagliarlo subito per evitare che la pianta sprechi energie per fiorire, diminuendo qualità e dimensione del bulbo. Il giovane scapo è molto buono da mangiare e ricercato per uso culinario.

Articolo di Matteo Cereda

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