Ci sono due coleotteri che hanno larve simili e che possono portare gravi danni alle colture del nostro orto: oziorrinco e maggiolino. Abbiamo già parlato delle larve di maggiolino, andiamo ora ad approfondire danni portati dall’oziorrinco e possibili strategia di difesa biologica.

Gli insetti  adulti di questo coleottero depongono le uova nei terreni ricchi di sostanza organica in decomposizione, per questo infestano in genere zone fertili e coltivate e li troviamo spesso nel mucchio del compost.

otiorhynchus

Dalle uova escono le larve di oziorrinco, che dal terreno andranno a mangiare anche le radici delle piante, causando problemi alle colture orticole. Non è semplice difendersi da questa minaccia con metodi biologici perché la larva si trova nel terreno e quindi prodotti che agiscono per contatto hanno scarse probabilità di centrare il bersaglio, ma vediamo come possiamo difenderci dal’oziorrinco.

Riconoscimento dell’oziorrinco

oziorrinco

Gli individui adulti di oziorrinco (otiorhynchus) hanno il corpo nero, eventualmente puntinato di bianco, e sono lunghi un centimetro circa. L’insetto adulto si nasconde nello stelo delle piante, mentre la larva scava nel terreno.

L’oziorrinco ha larve simili a quelle di vari coleotteri, rispetto al già citato maggiolino ha minori dimensioni, si riconosce per la testa nera, mentre le larve di maggiolino hanno la testa rossa e le zampette. Non è particolarmente utile ai fini della coltivazione distinguere tra le due specie, visto che le larve fanno danni simili e si contrastano allo stesso modo.

Non è per nulla facile però distinguere le larve dalle moltissime altre larve di coleottero, per cui nel dubbio è meglio evitare inutili uccisioni. Ci sono anche insetti rari e protetti. Sarebbe importante anche saper riconoscere le larve di cetonia dorata, che è un insetto utile, visto che agisce masticando e digerendo sostanza organica, si tratta quindi di un formidabile aiutante nel compostaggio. Questo coleottero quindi svolge un lavoro simile per certi versi a quello dei lombrichi. Le larve di cetonia sono davvero molto simili a quelle di maggiolino, ma hanno le zampe minuscole e atrofizzate, si possono riconoscere quindi in modo semplice prestando attenzione agli arti anteriori, mentre le larve di oziorrinco sono apode.

Caratteristiche del coleottero

L’oziorrinco (Otiorhynchus) è un coleottero del genere dei curculionidi. Per essere precisi esistono svariate specie di questo coleottero, la più diffusa si chiama otiorhynchus rugosostriatus ed è quella che più spesso infastidisce l’orto.

Vale la pena ricordare anche l’oziorrinco della vite e l’oziorrinco dell’olivo, anche se sono insetti che danneggiano meno le piante, perché la loro azione è soprattutto quella messa in atto dagli adulti sulle foglie, salvo attacchi davvero consistenti non risultano problemi alla pianta.

Questo insetto si riproduce fortunatamente una sola volta l’anno, in genere in estate. Le larve restano nel terreno svernando e in primavera si avranno i primi voli di coleotteri adulti.

Danni portati dall’oziorrinco

Le larve di oziorrinco vivono nel terreno, dal quale passano a divorare le radici delle piante, arrivando anche a ucciderle. L’attacco di questo coleottero arriva dal sottosuolo, quindi non si vedono arrivare i bruchi, ma il problema si riconosce dal deperimento delle piante e si verifica in seguito la presenza di gallerie prossime all’apparato radicale. Il danno delle larve è tipicamente estivo, sull’orto di luglio, agosto e settembre.

Anche l’adulto può fare danni, ma di gravità minore rispetto alla larva, spesso sono problemi trascurabili, al punto da non giustificare interventi. Maggiolini e oziorrinchi si cibano di germogli e giovani foglie, l’attacco si riconosce per via dei morsi a semicerchio che si distinguono ai bordi delle foglie colpite. Gli adulti attaccano invece prevalentemente in primavera.

L’oziorrinco sia in fase larvale che adulto può attaccare tantissimi dei nostri ortaggi: dalle fragole ai cavoli, passando per peperoni, lattuga, zucchine.

pianta danneggiata

Pianta danneggiata alla radice.

Difesa biologica dall’oziorrinco

La difesa dalle larve di oziorrinco è analoga a quella contro il maggiolino: in agricoltura biologica gli insetticidi servono poco contro insetti che vivono nel terreno e si lavora in particolare sulla prevenzione.

Prevenire l’insediamento delle uova

Questo coleottero in primo luogo deve essere prevenuto: occorre innanzi tutto tenere il terreno soffice per scoraggiare la deposizione delle uova, con frequenti zappettature.

Se vangando o rivoltando il compost si notassero le larve bisogna raccoglierle ed eliminarle, magari possiamo spostarle invece che ucciderle. Nell’orticoltura famigliare la raccolta manuale resta sempre un ottimo sistema di prevenzione e lotta.

Liberando delle galline nel suolo appena rivoltato possiamo star certi che una buona parte di larve verrà sterminata.

Insetticidi e trappolaggio

Come insetticida si potrebbe usare l’olio di neem, con il limite che se l’insetto è nel terreno non è un metodo molto efficace.

Altra strategia di difesa biologica è un rudimentale trappolaggio con strisce di carta appicciosa che intrappolano il coleottero, ma queste trappole non sono selettive e rischiano di fare vittime innocenti tra gli insetti utili e sono quindi sconsigliate.

Nematodi entomopatogeni

Nella lotta biologica si può decidere di “schierare” un parassita naturale dell’oziorrinco, ovvero il nematode Heterorhabditis bacteriophora. Questo vermetto minuscolo entra nella larva e la parassitizza dall’interno dell’organismo. L’azione dei nematodi porta le larve alla morte in pochi giorni.

Esistono anche dei funghi parassiti dell’oziorrinco e del maggiolino, come Beauveria bassiana, che possono risultare d’aiuto nello sterminarli.

Articolo di Matteo Cereda. Illustrazione di Marina Fusari.

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