nottue agrotidiLe nottue sono bruchi generati da quelle farfalle notturne che chiamiamo anche falene. Questi insetti dell’ordine dei lepidotteri e del genere degli agrotidi depongono spesso le loro uova su piante orticole. Alla nascita le larve iniziano a cibarsi di foglie, fiori e frutti, danneggiando il raccolto e la pianta. Queste larve sono in genere bruchi di dimensione medio grande, molto voraci e dannosi per le coltivazioni.

Vi sono diverse tipologie di larve di lepidotteri, ogni bruco predilige una tipologia di piante, la maggior parte attaccano le foglie delle piante orticole ma purtroppo esistono anche nottue terricole: alcuni agrotidi infatti vanno a cibarsi delle radici.

Tra i lepidotteri vi è la piralide del mais, fastidiosa farfalla che che attacca prevalentemente peperoni e mais deponendo le uova sulle piante, e la nottua del pomodoro (bruco del pomodoro o nottua gialla). Ci sono anche lepidotteri pericolosi per il frutteto: ad esempio la cydia molesta, la carpocapsa, le tignole e la piralide del melograno.

Riconoscere gli attacchi delle larve di lepidotteri

Le larve di lepidottero solitamente si rifugiano nel sottosuolo, scavando nel raggio di 10/20 cm dalla pianta attaccata è possibile scovarle sottoterra. Di notte escono per procurarsi da mangiare e ne fanno le spese gli ortaggi del nostro orto. I bruchi sono di dimensione abbastanza grande, per questo non è difficile trovarli, anche se di giorno in genere non sono in giro. Sulle foglie è comunque molto facile vedere i buchetti fatti dalle larve che si cibano delle piante del nostro orto.

Quando si notano questi segni bisogna intervenire prima possibile: se si affrontano subito è possibile difendere facilmente l’orto da questi insetti anche con metodi di lotta biologica.

Come combattere le nottue con la lotta biologica

La presenza di nottue è molto fastidiosa per le coltivazioni, fortunatamente è abbastanza semplice contrastare questa minaccia, anche chi coltiva con metodi naturali ha a sua disposizione una serie di metodi di difesa efficaci.

Il bacillus thuringiensis. La maggior parte degli insetticidi che si trovano in commercio per uccidere le larve sono prodotti chimici poco sani, non consentiti in agricoltura biologica e quindi sconsigliati. Per questa specifica minaccia esiste fortunatamente anche un insetticida biologico molto efficace: il bacillus thuringiensis. Il bacillus è completamente innocuo sia per l’uomo che per gli insetti utili mentre colpisce mortalmente le larve liberando delle tossine che danneggiano l’apparato digerente di agrotidi e nottue. Si tratta di un prodotto selettivo che non colpisce insetti utili come api e coccinelle. Quando si riscontrano sulle piante dell’orto attacchi di questi bruchi il sistema migliore per salvaguardare gli ortaggi è cospargerli di prodotti a base di bacillus thuringiensis, il trattamento deve essere fatto alla sera perché l’insetticida biologico sia presente nel momento in cui le nottue escono a mangiare.

Trappole a feromoni. Per prevenire la formazione delle larve si può mettere alla fine della primavera trappole a feromoni che vadano a catturare le falene adulte. Questo tipo di trappola ha un’attrattiva basata sulla chimica sessuale dell’insetto che ne consente la cattura.

Trappole alimentari. Le nottue possono essere attratte anche con un’esca alimentare, da mettere in bottiglie di plastica chiuse da uno speciale tappo trappola. Per attrarre i lepidotteri si produce un’esca a base di vino dolcificato e speziato, la ricetta dell’esca e maggiori informazioni su come realizzare la trappola si possono leggere nell’articolo dedicato alle biotrappole Tap Trap. Il sistema delle trappole è un buon metodo naturale per liberarsi da lepidotteri indesiderati, utilizzato in particolare sulle piante da frutto. La bottiglia consente sia di monitorare qual’è l’effettiva presenza di questi sgraditi insetti, sia di catturare in modo massivo gli agrotidi, eliminandone così la gran parte.

Nematodi. Si possono uccidere gli agrotidi e in generale le larve di lepidottero anche utilizzando organismi antagonisti, in particolare con nematodi entomopatogeni, utilissimo strumento di lotta biologica.

Articolo di Matteo Cereda

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