Il decotto è un preparato vegetale che prevede di scaldare parti di pianta per estrarne proprietà. Alcuni decotti sono molto utili nell’orto biologico perché possono fare da antiparassitario naturale, sfruttando le sostanze vegetali delle erbe per combattere i problemi degli ortaggi, ad esempio è utilissimo il decotto di aglio contro gli afidi o quello di equiseto contro i funghi.
Indice dei contenuti
Come fare un decotto
A differenza del macerato, che prevede un lungo periodo di immersione, il decotto si realizza grazie al calore, per cui per prepararlo si mettono le foglie o le erbe da processare in acqua, che verrà poi scaldata. Generalmente si porta a ebollizione e poi si cuoce a fuoco lento per un breve periodo di tempo, da 10 minuti a mezzora. A questo punto il decotto è pronto da utilizzare, si può anche diluire prima di spruzzarlo sulle piante.
Alcuni decotti si producono utilizzando il bulbo o la verdura, come nel caso dell’aglio, altre piante come pomodoro o rabarbaro hanno le proprietà maggiormente presenti nelle foglie, in altri casi come per l’equiseto si usa tutta la pianta. E’ molto importante fare attenzione all’acqua che si usa, da evitare assolutamente acque che contengono cloro o altre sostanze chimiche disinfettanti. La cosa migliore è fare i decotti con acqua piovana, se proprio si vuole usare acqua del rubinetto per autoprodurre i preparati è opportuno lasciarla decantare qualche giorno.
Perché fare il decotto
Il decotto è una preparazione molto adatta se si hanno piante legnose, ad esempio il quassio, oppure bulbi, ad esempio l’aglio, perché il calore aiuta a estrarre le sostanze più velocemente rispetto al macerato, che è invece una tecnica indicata per ottenere un preparato dalle foglie. Il decotto ha anche il vantaggio di essere più rapido da preparare e di produrre meno odore: alcuni macerati emanano una puzza decisamente sgradevoli. In genere il decotto a pari quantità di pianta risulta più concentrato e può essere diluito.
Quando e come usare il decotto
Il decotto si utilizza solitamente spruzzandolo sulle piante, in alternativa può essere dato come irrigazione. Per decidere come usare il preparato bisogna sapere quale problematica si vuole combattere: spruzzare serve maggiormente alla protezione delle parti aeree della pianta, quindi foglie, fusto, fiore e frutto, mentre per difendere le radici serve un’abbondante irrigazione. Essendo un prodotto concentrato in genere conviene diluirlo con acqua prima di effettuare i trattamenti.
L’uso del decotto può essere a scopo di prevenzione, quindi si distribuisce periodicamente sulle colture, anche quando sono sane. In questo caso occorre ricordare che le piogge possono lavare via il preparato, rendendo necessario un nuovo trattamento.
Nell’uso curativo invece si interviene al verificarsi del problema. Bisogna sempre ricordare che i preparati vegetali non sono aggressivi come i pesticidi chimici, per cui richiedono un intervento tempestivo, quando la problematica è all’inizio. Se la malattia o gli insetti si diffondono molto sarà difficile avere risultati apprezzabili con trattamenti naturali auto prodotti. L’agricoltura biologica è fatta di osservazione quotidiana e di intervento puntuale, si fonda soprattutto sulla prevenzione e sulla creazione di ambienti equilibrati e ricchi di biodiversità.
Quali sono i decotti più utili
Decotto di ortica. Con le ortiche si produce un insetticida biologico molto utile, che nutre anche la terra, concimando. Approfondimento: decotto di ortiche.
Decotto di equiseto. Grazie all’alto contenuto di silicio di questa pianta spontanea con l’equiseto si può ottenere un utilissimo fungicida naturale. Approfondimento: decotto di equiseto.
Decotto di aglio. L’aglio non scaccia solo i vampiri: si può utilizzare contro gli afidi e contro altri insetti nocivi agli ortaggi. Approfondimento: decotto di aglio.
Decotto di cipolla. Con le cipolle si ottiene un preparato vegetale, analogo per caratteristiche e utilizzo al decotto di aglio.
Decotto di assenzio. Contro nottue e formiche o per allontanare le arvicole dall’orto si può preparare il decotto di assenzio.
Decotto di tanaceto. Dalla pianta di tanaceto si autoproduce un altro utile insetticida naturale, l’infuso di tanaceto.
Decotto di quassio. La corteccia amara del quassio non piace agli insetti. Approfondimento: decotto di quassio.
Articolo di Matteo Cereda
Buon giorno, e innanzitutto complimenti per i contenuti del corso che apprezzo ogni giorno di più.
Nel leggere questo “articolo”: Quali sono i decotti più utili, trovo un link con rinvio a: ” …..Approfondimento: decotto di ortiche.”
Tuttavia poi nel link si parla solo del macerato di ortica. Vorrei sapere se si tratta di un errore o se è possibile sapere qualcosa
sul decotto di ortica.
Grazie anticipatamente e buona domenica.
Ciao Mario, hai ragione. Si tratta di un imprecisione che andrò a sistemare. Con l’ortica l’insetticida si fa per macerato breve. Il decotto invece va bene come alternativa al macerato lungo, come fertilizzante.
Buon giorno Matteo e grazie per la cortese risposta.
Non ho ancora fatto macerati e neanche decotti ma ho intenzione di farli nei prossimi giorni. Tuttavia mi spaventa l’idea della puzza del macerato di ortica e mi chiedo:
1. che conseguenza avrebbe sugli ortaggi una volta portati in casa se è stato usato il macerato come fertilizzante e soprattutto se è stato usato come insetticida e quindi spruzzato direttamente sugli ortaggi stessi ?
2. con il decotto di ortica (quindi da usare come fertilizzante), durante la preparazione si avranno gli stessi problemi, e dopo ?
Grazie per la risposta che potrai darmi o devo attendere l’aggiornamento sul decotto di ortica ?
Grazie ancora e buona giornata.
Ciao Mario, con il decotto di ortica non ho esperienza diretta, quindi non so darti dettagli su uso fertilizzante, di solito si preferisce il macerato lungo.
La puzza del macerato è notevole ma non persistente, basta lavare l’ortaggio e si risolve.
O.K. Grazie
Buona sera Matteo,
a proposito di decotti e macerati di ortica e di quanto mi hai suggerito nei commenti del 31 gennaio e del 1° febbraio scorso, volevo dirti che ho provato a fare sia il decotto e sia il macerato da utilizzare come fertilizzanti. Devo dire che in quanto a cattivo odore pensavo molto peggio per entrambi i procedimenti.
In quanto al decotto ho seguito il seguente procedimento e vorrei un tuo parere: ho sminuzzato l’ortica alla meglio, l’ho portata in ebollizione e poi l’ho tenuta una mezzora sul fuoco. Quindi l’ho filtrato e ho diluito il decotto nel rapporto di 1 litro di decotto con 10 litri di acqua nella vasca dell’impianto di irrigazione a goccia anch’essa munita di filtro ed ho irrigato cosi come al solito. Spero di aver fertilizzato i miei ortaggi.
Anche per il macerato ho messo 1 kg. di ortica sminuzzata alla meglio, in 10 litri di acqua. Dopo 15-18 giorni ho filtrato il prodotto, ho aggiunto acqua nel rapporto di 1 a 10 e usato lo stesso procedimento del decotto. Anche in questo caso, spero di aver fertilizzato i miei ortaggi.
Ti sarò grato se vorrai darmi un tuo parere. Grazie e cordiali saluti.
ciao Mario, direi che hai fatto le cose per bene. Considera che il macerato di ortica fertilizza fornendo molte sostanze utili, ma non sostituisce l’effetto ammendante dell’arricchire con sostanza organica il terreno (cosa che fai con concimazione di fondo usando letame o compost maturi). Lo specifico per chi legge, io non consiglio di usare solo macerati, una preparazione del terreno letamando è importante.
OK grazie.
.. per l’effetto ammendante mi confermi che va bene anche il concime stallatico in pellet.
Grazie ancora e buona serata.
ciao Mario, anche in pellets lo stallatico ha effetto ammendante, ma in misura decisamente minore rispetto a compost e letame. Io consiglio di autoprodurre compost e integrarlo poi con i pellet e con il macerato.
Ciao
ma l’effetto anticrittogamico o antinsetto è maggiore facendo un macerato o un decotto?
Per chi fa trattamenti in superfici importanti es. 18 ettari di frutteto (in volume normale servono la bellezza di 180 quintali d’acqua!) è pensabile autoprodurre macerati (anche in alcool?), decotti e/o estratti oppure è meglio rivolgersi ad aziende che li producono?
In quest’ultimo caso hai prodotti/aziende da consigliarmi?
Grazie e buona giornata
Buongiorno Matteo
Su questo genere di preparazioni non ci sono tantissimi studi ed esperienze pratiche fatte con ottica di indagare, per questo non so dirti dove è meglio fare un macerato e dove un infuso. Sicuramente il fatto di scaldare l’acqua ha pregi e difetti (da un lato estrae di più, dall’altro può inibire proprietà termolabili). Per questo non c’è una regola ma si valuta caso per caso: ad esempio ritengo che il macerato di ortica breve (insetticida) sia meglio macerare, mentre l’equiseto è “cucinabile”.
Difficile tema quello di gestire macerati per 18 ettari, su cui non ho esperienza per cui evito di dirti stupidaggini, prendi quel che scrivo come opinione un po’ buttata lì. Macerare ti chiede delle cisterne importanti e grandi quantità di pianta, per cui non so se realizzabile. Il secondo punto in alcuni casi puoi bypassarlo comprando pianta secca. Devi verificare tu se costi e ingombri delle cisterne, lavoro o costo della pianta è qualcosa di razionale. Non ho aziende da consigliarti perché su questo genere di prodotti ho sempre pensato fosse meglio autoprodurre. Ci sono dei produttori di prodotti a base ortica, equiseto, ma non ho testato mai. Proverei a sentire.