La luffa è una pianta veramente molto particolare: si tratta di una cucurbitacea rampicante che produce un frutto dal quale si ricava una spugna, utilissima sia per pulire casa che da usare sotto la doccia.

Se mettiamo questa coltivazione nell’orto non sarà quindi tanto per mangiarla, anche se nel minestrone è commestibile, ma per ottenere spugne naturali, ecologiche ed economiche. Vale la pena provare questa curiosa coltivazione e piantare luffa.

luffa

La luffa cylindrica o Luffa aegyptica non è una varietà di zucca, si tratta di una pianta della famiglia delle cucurbitacee, stretta parente di zucche, zucchine e cetrioli, originaria dell’Asia e molto conosciuta e coltivata in oriente. Questo vegetale ha un frutto simile al cetriolo, con la particolarità che a maturazione avvenuta la polpa diventa solida ed elastica, una vera e propria spugna naturale.

Clima e terreno

Come zucca e zucchina anche la luffa richiede molta sostanza organica: è una pianta che si sviluppa molto e fa frutti grandi, per cui è logico aspettarsi che sia esigente nel terreno, attenzione quindi a predisporre una buona concimazione di fondo.

Come clima non ama il freddo e predilige posizioni soleggiate.

Seminare la luffa

Come e quando seminare la luffa. Si semina a inizio primavera (marzo, aprile, maggio), conviene porre tre semi in una postarella, profondità 2 cm e scegliere poi la piantina che si sviluppa più robusta. In alternativa si può seminare in vasetti (o comprare la piantina in vivaio) e si trapianta tra metà aprile e maggio. Se prima di seminare lasciate in ammollo i semi per 12 ore facilitate la germinazione.

Sesto di impianto. Le piante di luffa sono esigenti, non mettiamole troppo vicine o si ruberanno i nutrimenti. Consigliamo di tenere 50 cm minimo di distanza tra le piante, in genere non si fa più di una fila, non essendo una verdura di gran consumo, nel caso vogliate però moltissime spugne fate le file a minimo 120 cm l’una dall’altra.

Dove trovare i semi. La luffa è una coltivazione originale, ma abbastanza di moda, non è escluso che troviate semi in un centro agrario o in vivaio. Altrimenti potete andare a qualche evento di scambio sementi oppure comprarli online (ad esempio su Amazon).

Operazioni colturali

Costruzione dei sostegni. La luffa è una pianta rampicante, per questo occorre un sostegno su cui si possa arrampicare, una rete andrà benissimo, sono perfette quelle metalliche usate nei cantieri per armare. Il sostegno deve essere resistente, tenendo conto che i frutti che formeranno sono abbastanza pesanti (quanto un cetriolo di buona dimensione).

Innaffiature. Serve un buon apporto di acqua per lo sviluppo della pianta, non dimenticate di bagnare la luffa, il terreno non dovrebbe idealmente mai seccarsi. Se non passate quotidianamente nell’orto pacciamate.

Infestanti e sarchiature. Essendo un rampicante subisce poco la concorrenza delle erbacce, quindi c’è poco lavoro di diserbo, può essere utile comunque sarchiare il terreno per evitare che faccia crosta e per ossigenarlo.

Concimazione aggiuntiva. Le cucurbitacee sono piante molto esigenti, meglio aggiungere nutrimenti mediante concimazione quando la pianta inizia a svilupparsi.

Parassiti e malattie. Il principale problema di questa pianta è il mal bianco, malattia crittogamica che chi ha coltivato zucche o zucchine già conoscerà e che si combatte in modo biologico con lo zolfo, ma soprattutto togliendo le parti di pianta malata per evitare il diffondersi del fungo.

Coltivare luffa sul balcone o in vaso. Il fatto che sia un rampicante rende la luffa una coltivazione adatta anche all’orto sul balcone, dove si può tenerla più semplicemente rispetto alle zucche perché si sviluppa in verticale ed è quindi meno avida di spazio. Occorre comunque un vaso di belle dimensioni, consigliamo un minimo di 40 cm di profondità e 30 cm di diametro, serve poi ovviamente un sostegno dove il rampicante si possa sviluppare. Per coltivare la luffa sul balcone bisogna usare un terriccio ricco di nutrimenti e predisporre un drenaggio (ghiaia o argilla espansa) sul fondo del vaso per evitar ristagni. Per il resto la coltivazione della luffa sul balcone è analoga a quella nell’orto.

Raccolta e utilizzo

la spugna di luffa

Come ottenere la spugna di luffa

Mentre la zucchina si mangia quando è acerba se volete utilizzare le spugne il frutto della luffa deve esser fatto maturare sulla pianta, questo avviene quando la buccia passa da verde a marrone, cinque o sei mesi. A questo punto si raccoglie e si lascia seccare qualche giorno, si elimina la buccia e si ricava l’interno, che è la spugna naturale. Per sbucciarla conviene tagliare il picciolo. Per ottenere la spugna bisogna prendere l’interno del frutto essiccato e pulirlo dai semi e dalle impurità: per farlo il metodo migliore è lasciarlo macerare in acqua e poi schiacciarlo più volte, se necessario ripetendo la macerazione. Se tenete i semi potrete poi piantare altre piante l’anno prossimo.

Utilizzo della spugna di luffa

Il risultato è una spugna ipoallergenica, completamente naturale ed ecologica. Si può usare per la cura del corpo, sotto la doccia, nei massaggi e con funzione esfoliante, oppure per la pulizia della casa. Quando la spugna è rovinata dall’uso si butta nell’umido o nel mucchio del compost, trattandosi di materiale 100% organico.

Mangiare la luffa

La luffa è commestibile, occorre raccogliere il frutto giovane, come per le zucchine. Rispetto alla zucchina è però meno buona e più amara, per cui non ha una grande diffusione come verdura. Se si vuole provarla la consigliamo nelle minestre oppure fritta.

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Articolo di Matteo Cereda

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