Il peperone è un ortaggio della famiglia della solanaceae, parente quindi di patate, melanzane e pomodori. I suoi frutti possono essere di diverse forme e diversi colori, in genere dal giallo al rosso, mentre il verde è una manifestazione acerba. Si distinguono anche in base alle dimensioni: a frutto grosso o a frutto piccolo (peperoncini).

Questa verdura contiene capsaicina, presente in particolare nella parte placentare del frutto, in corrispondenza dei semi. L’abbondanza di capsaicina determina la piccantezza del frutto, la sua concentrazione può variare a seconda del tipo di peperone, per cui possiamo avere peperoncini piccanti o peperoni più dolci. In questo articolo parleremo proprio della coltivazione del peperone dolce, mentre abbiamo dedicato una guida specifica per chi volesse sapere come si coltivano i peperoncini piccanti.

peperone pianta

Il peperone è un ortaggio interessante per i vari utilizzi che può avere in cucina, si tratta di una pianta abbastanza esigente in fatto di sostanze nutritive ma anche che regala grandi soddisfazioni al momento del raccolto. Come verdura da coltivare nell’orto è molto diffuso, negli orti si trova sia il peperone dolce che il peperoncino, quest’ultimo è coltivato molto anche indoor o sul balcone.

Ci sono molte varietà di peperoni, dal quadrato al corno, dai peperoni di Asti ai Friggitelli. Se volete approfondire potete leggere il nostro articolo su come scegliere il tipo di peperone da coltivare, in cui si elenca qualche varietà di peperone dolce consigliate per la coltivazione biologica.

Terreno e clima adatti alla coltivazione

Terreno. La pianta del peperone richiede un terreno idealmente con valore di ph compreso tra 5,5 e 7, ricco di sostanza organica e possibilmente sabbioso. La preparazione del terreno per i peperoni richiede una vangatura profonda (anche 40-50 cm se possibile) per favorire il drenaggio dell’acqua. E’ molto importante che il suolo non faciliti ristagni per prevenire malattie della pianta.

Concimazione. I peperoni amano terreno ricco di sostanza organica, per questo servono 3-6 kg di letame maturo oppure un decimo se si usa concime organico pellettato (stallatico o pollina). Potendo scegliere è sempre meglio fornire concime organico ammendante al naturale, come compost e letame, piuttosto che l’equivalente essiccato in pellet.

Condizioni climatiche. Il clima adatto ai peperoni dipende molto dalla varietà scelta, alcune hanno bisogno di temperature maggiori. In generale si tratta di un ortaggio che predilige temperature miti ed estati calde. Si raccomanda una buona esposizione, anche se un sole eccessivo d’estate su alcune varietà può scottare il frutto.

Come e quando si semina il peperone

Semina. I semi di peperone hanno bisogno temperature elevate per germinare, il consiglio è quindi di piantare i semi in seminiera a letto caldo (si può usare un cavo o un tappetino per riscaldare il semenzaio). Con una temperatura di 24-26 gradi i semi nasceranno entro una decina di giorni, si può accelerarli eventualmente con un bagno di camomilla. Si semina in inverno per avere le piantine pronte in primavera.

La coltivazione

Sostegni. Il peperone ha una pianta che richiede di essere sostenuta con tutori ai vari rami, in modo da non piegarsi e supportare il peso del frutto. Si può usare anche una rete a maglia quadra 10 x 10 da stendere a 50 cm di altezza in orizzontale. Più è grande la dimensione del frutto e più è importante la realizzazione dei sostegni.

Potature. Nel peperone dolce per ottenere un raccolto di buona pezzatura occorre potare la pianta in modo di eliminare alcuni frutti, concentrando le energie su quelli restanti. La pianta del peperone inizia con un fiore, poi aumenta in modo esponenziale, infatti va avanti biforcandosi e ogni biforcazione a sua volta si divide in due. All’aumentare della produzione di frutti si riduce via via la misura, la potatura prevede di eliminare sempre una delle due biforcazioni. In questo modo si ottiene una produzione analoga se misuriamo il peso, ma distribuita su frutti di dimensioni omogenee.

Irrigazione. I peperoni hanno un fabbisogno crescente di acqua, aumenta al comparire dei frutti, non bisogna quindi far mancare le irrigazioni.

Coltivare peperoni e peperoncini in vaso

I peperoni sono anche molto adatti agli orti sul balcone, crescendo in vaso, con la possibilità di avere frutti fino all’autunno e tanti peperoncini piccanti da essiccare per tutto l’inverno. Per la coltura in vaso conviene impiegare un contenitore di dimensione abbastanza ampia (profondità e diametro almeno 30 cm), predisponendo uno strato di argilla espansa a fondo vaso. Impieghiamo pure terriccio generico, con aggiunta di compost maturo oppure humus di lombrico.

L’accortezza da avere è di irrigare frequentemente e di tornare a concimare un poco durante il ciclo colturale. Possiamo farlo con una manciata di stallatico pellettato, ma anche con il macerato di ortica.

Trapiantare le piantine

Trapianto. Il trapianto in vasetto avviene quando il germoglio emette le prime due foglioline, i cosiddetti cotiledoni, e raggiunge i quindici centimetri di altezza, solo a questo punto si può trapiantare il peperone nell’orto. Il trapianto a dimora va fatto a metà maggio, perché il fiore ha bisogno di temperature sopra ai 14 gradi anche durante la notte, altrimenti si provoca una cascola dei fiori compromettendo il raccolto.

Sesto d’impianto. Le piante di peperone si trapiantano in file a 70 cm di distanza e 50 cm lungo la fila. Alcune varietà di peperoncino hanno piante di dimensione minore, per cui le distanze indicate si possono ridurre leggermente.

Quando raccogliere i peperoni

Come per il pomodoro, anche per il peperone il processo di maturazione avviene in due stadi: prima maturano i semi e la parte interna, poi la parte più esterna. Se la buccia è ancora verde significa che il processo non si è ancora completato. Appena i frutti raggiungono dimensione e grado di maturazione ottimali vanno sempre asportati dalla pianta, per favorire lo sviluppo degli altri frutti.

Normalmente i peperoni iniziano a maturare dopo circa 60 giorni dall’allegagione, ma completano la colorazione dopo 80 – 100 giorni, sempre contati a partire dall’allegagione del fiore. Se il frutto viene raccolto non appena inizia il viraggio, dopo 2 – 3 giorni riesce a portarlo a compimento, ma appassirà tanto più rapidamente quanto più inizialmente era verde.

Ai fini alimentari, la differenza tra un frutto verde e uno colorato è minima, semplicemente il verde contiene meno licopene, si cerca di ottenere peperoni uniformemente colorati per scopo estetico, molto importante nella coltivazione professionale.

peperone dolce

Malattie del peperone

Il peperone può essere colpito da diverse malattie, in particolare da alcuni funghi patogeni. La prevenzione di queste avversità è molto importante in agricoltura biologica e inizia con una buona lavorazione e cura del terreno.

Peronospora. Malattia funginea che si diffonde in presenza di molta acqua, provoca rapidamente ingenti danni, può uccidere la pianta anche in 24 ore. Si riconosce per il nero che si nota nelle parti esterne, soprattutto sulle foglie. Si diffonde tramite il terreno in cui risiedono le spore, per cui se si estirpa una pianta malata si nota il pedale nero e non bisogna rimpiazzarla con un’altra piantina. Il pericolo maggiore di peronospora del peperone si verifica in caso di temporali estivi oppure se si irriga con allagamenti di tutto l’orto. Si previene con la coltivazione a baulature che evita ogni ristagno. Per eliminare le spore dal terreno è sufficiente un anno di rotazione colturale in cui non si coltivi peperone, pomodoro, patate o melanzana.

Verticillium. Un’altra malattia che colpisce questo ortaggio è il verticillium , simile alla peronospora come manifestazione, anche se il nero del marciume in corso si nota nei capillari più che all’esterno. Questa malattia ha un decorso più lento, impiega 7-10 giorni a compromettere la pianta fino a provocarne la morte. Persiste nel terreno anche per 5 anni, inconveniente che si può ovviare col rame, ma sconsiglio di farlo essendo un trattamento comunque tossico. Il verticilium può non essere mortale per piante giovani ma ne provoca il nanismo irreversibile.

Fusarium. Malattia crittogama molto rara per il peperone, valgono le stesse considerazioni fatte per la peronospora e per il verticillium. Si manifesta con colorazione nera nei capillari interni.

Alternaria. Produce marciumi nel frutto, in orticoltura biologica può essere contrastata solo con l’uso del rame.

Marciume apicale. Non è una malattia vera e propria ma una fisiopatia, ossia l’effetto da carenza d’acqua o mancato assorbimento di calcio. Si distingue dall’alternaria perché il marciume parte esclusivamente dall’apice del frutto. Potete leggere nello specifico l’articolo sul marciume apicale al peperone, scritto in risposta alla domanda di un lettore.

Oidio. Questa patologia si manifesta con un imbrunimento delle foglie, segue perdita di lucentezza sempre della foglia e distacco della pellicola esterna. Le foglie del peperone non si coprono di bianco come quando l’oidio colpisce altre piante da orto. Ai sintomi fogliari si accompagnano spesso anche marcescenze dei frutti, che avvengono nel giro di poche ore. Per prevenire l’oidio è possibile irrorare il peperone con lo zolfo, occorre farlo a inizio agosto, tenendo conto un periodo di carenza di una settimana.

In tutti i casi di malattia fungina (verticilium, oidio, alternaria, fusarium o peronospora) è fondamentale rimuovere tempestivamente le piante o le parti malate della pianta. Queste vanno eliminate bruciandole o buttandole nell’immondizia, mai lasciate nel terreno o usate per fare compost. Se si toglie in tempo ogni traccia della malattia si può evitare che il contagio si diffonda in tutto l’orto.

peperoncini piccanti

Parassiti del peperone

Anche i parassiti possono portare seri problemi alla nostra coltivazione di peperoni, ci sono metodi biologici che possono essere utili a contrastare gli insetti dannosi, senza avvelenare l’ortaggio e l’ambiente.

  • Afidi. Come per la maggior parte delle piante da orto anche il peperone può essere attaccato dagli afidi, la pericolosità di questi pidocchi è dovuta soprattutto alla possibilità che trasmettano virosi alla pianta. In caso di attacco ci sono diversi metodi naturali, dal sapone di Marsiglia all’olio di neem, per saperne di più potete leggere l’approfondimento dedicato alla difesa dagli afidi.
  • Ragnetto rosso. Questo piccolo insetto è un parassita che porta il nanismo, la defoliazione o mancanza di produzione della pianta di peperone, per combattere il ragnetto rosso si può usare lo zolfo bagnabile, da irrorare nelle ore più fresche, anche se si tratta di un trattamento che mantiene una certa tossicità, pur essendo consentito nel biologico. Un metodo più naturale è l’uso di macerato d’aglio.
  • Trialeurodide. Questo insetto è chiamato anche mosca bianca, attacca il peperone soprattutto quando viene coltivato in serra, ho dedicato un post a come difendersi dal trialeurodide.
  • Piralide del mais. Insetto della famiglia dei lepidotteri che depone le uova sul peperone. Ama soprattutto il mais, coltura che attira le piralidi, per cui se c’è granturco coltivato nei dintorni dell’orto i peperoni possono subire attacchi consistenti. La larva appena nata perfora la buccia e mangia il frutto, rovinandolo e favorendone il marciume, in particolare se seguono piogge. La piralide si può combattere con il bacillus thuringiensis, che uccide le larve ma è un insetticida selettivo.

Varietà di peperoni dolci

Le varietà di peperone sono tantissime, sia per quanto riguarda il peperone dolce che per i peperoncini. Per darvi qualche consiglio utile a orientarvi nella scelta di quale coltivare ecco alcune delle principali tipologie diffuse negli orti.

Tra i molti peperoni coltivabili con metodo biologico ne ho selezionato alcuni particolarmente interessanti, l’argomento è ulteriormente approfondito nell’articolo dedicato alle varietà di peperone dolce.

  • Peperone Cuneo Giallo. frutto molto dolce, gusto squisito, buccia gialla e ottimo peso dei frutti.
  • Perperone California Wonder: peperone quadrangolare, pianta robusta e rustica.
  • Peperone corno di toro. Varietà dal frutto allungato, disponibile sia giallo che che rosso.
  • Peperoncino lombardo. peperoncini dolci lunghi e stretti, si consumano verdi.
  • Marconi. Peperone rosso dal frutto molto pesante, allungato e partito a tre o quattro lobi.

Articolo di Matteo Cereda

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