ernia del cavolo
Malattia

Ernia del cavolo

La peggior malattia per le piante di cavolo รจ l'ernia delle crucifere

Aggiornato il 27.06.2025

Ernia del cavolo Plasmodiophora brassicae

  • Colture colpite Brassicacee
  • Sintomi Sviluppo stentato, ingiallimento e appassimento. Galle biancastre alle radici.
  • Rimedi preventivi Controllo pH del suolo
    Lavorazione del suolo
    Scelta di varietร  resistenti
  • Trattamenti Rimozione piante malate
    Rotazione colturale
  • Tipologia Malattia fungina

L’ernia del cavolo รจ una delle patologie piรน serie che possano capitare ai cavoli e ad altre specie della famiglia delle Brassicacee o Crucifere, come le rape. Viene chiamata anche tubercolosi o ernia delle crucifere oppure ernia del cavolfiore.

Purtroppo, si tratta di una patologia non risolvibile con un trattamento rameico o con altri prodotti, neppure i fungicidi utilizzati nell’orticoltura convenzionale possono curare questa malattia. Questo รจ quindi uno dei classici casi in cui l’unica arma a disposizione di chi coltiva รจ a tutti gli effetti la prevenzione.

In questo articolo descriviamo la malattia, come si manifesta sulle colture, le sue conseguenze e soprattutto il modo con cui evitarla al massimo, salvaguardando cavoli e cavolfiori.

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Il patogeno Plasmodiophora brassicae

Il patogeno responsabile della malattia chiamata ernia del cavolo รจ il fungo Plasmodiophora brassicae. Questo fungo sopravvive a lungo nel terreno e penetra nelle radici delle piante sotto forma di zoospora versando il proprio contenuto nelle cellule vegetali. A seguito di questo fenomeno si sviluppa un plasmodio, altro particolare organo fungino, che si diffonde nei tessuti delle radici delle piante. La conseguenza di ciรฒ รจ la formazione di fenomeni ipertrofici e iperplastici.

Le piante colpite sono tutte le specie di cavolo: broccolo, cavolfiore, cavolo cappuccio, kale, rapa, verza, cavolo nero e altre ancora.

Cause della malattia

La malattia รจ provocata dal fungo Plasmodiophora brassicae, ma ci sono dei fattori scatenanti che permettono al patogeno di manifestarsi in maniera aggressiva su cavoli, cavolfiori e rape. In particolare l’ernia รจ  favorita dalla forte umiditร  del terreno, ovvero almeno il 45% della cosiddetta capacitร  idrica di campo e da un range di temperature ambientali che spazia dai 9 ai 30 ยฐC.

Altre condizioni determinanti sono l’aciditร  del terreno e l’abbondanza di potassio. I terreni con pH neutro e basico o comunque con un buon contenuto di calcio sono maggiormente protetti, in quanto l’inoculazione del patogeno รจ ostacolata da queste condizioni pedologiche.

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Sintomi dell’ernia delle crucifere

Indizi della presenza di ernia del cavolo sono lo sviluppo stentato delle piante, l’ingiallimento e l’appassimento della vegetazione, soprattutto nelle ore piรน calde della giornata. Questo fenomeno รจ causato dal danneggiamento delle radici, che non riescono piรน a sostenere adeguatamente la parte aerea delle piante.

Ma la certezza della malattia si puรฒ ottenere estirpando una pianta e osservando attentamente le sue radici. Nel caso di ernia, infatti, possiamo notare delle evidenti galle rotondeggianti biancastre sull’apparato radicale, e queste sono proprio le ernie. A prima vista potrebbero perรฒ essere confuse anche con attacchi di Agrobacterium, quindi รจ necessario un esame visivo accurato.

Prevenire l’ernia del cavolo

L’ernia del cavolo deve essere prevenuta, dato che non la si puรฒ curare a posteriori. Le misure piรน indicate per scongiurare il rischio che si manifesti sono le seguenti:

  • Far analizzare il terreno da un laboratorio specializzato. Questo ci permette di conoscere il suo pH e la presenza o meno di calcio. Se non possiamo rivolgerci ad un laboratorio, puรฒ essere sufficiente limitarci a ricavare l’informazione del pH, utilizzando una cartina tornasole per un riscontro rapido e fai da te. Nel caso in cui il cui il pH risulti acido, รจ possibile arricchire il suolo di litotamnio, ovvero una farina di alghe calcaree, oppure cenere di legna. Entrambi sono fertilizzanti naturali ma anche correttivi, che apportano calcio e altri nutrienti benefici per la fertilitร  del suolo; un comune correttivo utilizzato per innalzare il pH dei terreni acidi รจ la calce.
  • Evitare i ristagni idrici del terreno, condizione, come visto sopra, scatenante. Questo si traduce nella coltivazione su aiuole rialzate, soprattutto nel caso di terreni particolarmente pesanti, e in lavorazioni periodiche profonde, non necessariamente con la vanga, meglio se con il forcone a denti diritti.
  • Praticare ampie rotazioni, come sempre, evitando di ripetere nello stesso appezzamento coltivazioni di crucifere.
  • Scegliere delle piante di crucifere resistenti, anche se in genere sono varietร  ibride F1, che non piacciono soprattutto a coloro che desiderano, a buona ragione, propagare le proprie sementi dell’orto.

Ernia del cavolo: cosa fare

Qualora si dovesse verificare questa temuta patologia, purtroppo, come anticipato, non ci sono rimedi per il presente, e quindi รจ inutile realizzare trattamenti con prodotti di rame o con fungicidi sistemici.

Il vero problema non รจ tanto la perdita di quelle determinate piante crucidere colpite, ma il fatto che non sarร  piรน possibile coltivare brassicacee su quei terreni per un tempo molto lungo, ovvero 7-8 anni. Questo evidentemente risulta essere un limite serio, soprattutto per le aziende agricole professionali le cui produzioni autunno-invernali sono basate in buona parte proprio sulle brassicacee.

Naturalmente bisogna eliminare quanto prima tutte le piante malate e allontanarle tempestivamente dall’orto, ma non รจ sufficiente. Qualora le crucifere siano state coltivate in una porzione limitata di orto, nell’anno successivo รจ possibile provare a coltivarle in altre aiuole, ma ponendo la massima attenzione al manifestarsi dei primi eventuali sintomi di questa patologia.

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  • Commenti (1)

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    • Ugo

      Informazioni interessanti

      2 Settembre 2024

      Rispondi

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