bruchi processionaria
Insetto

La processionaria del pino: danni, pericoli e rimedi

Le processionarie sono insetti dannosi perché urticanti, possono diventare un pericolo per cani e bimbi piccoli. Scopriamo come prevenire la loro presenza in giardino.

Aggiornato il 30.06.2025

Processionaria del pino Thaumetopoea pityocampa

  • Colture colpite Conifere
  • Sintomi Presenza di nidi sulla chioma
  • Rimedi preventivi Eliminazione nidi
  • Trattamenti Trappole a feromoni
    Bacillus thuringiensis
  • Tipologia Insetti

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto nocivo particolarmente sgradito in quanto, oltre che danneggiare le piante ospiti, può provocare reazioni epidermiche e allergiche alle persone e anche agli animali domestici.

Per questo molti ne avranno già sentito parlare, sebbene non tutti siano in grado di riconoscere subito larve e adulti. Risulta utile fare informazione su questo lepidottero per evitare inutili allarmismi ma anche per poter imparare a distinguere questa specie da altri bruchi o farfalle innocui, evitando il pericolo di urticarsi.

Quando la processionaria è presente sulle piante di pino o di altre conifere diventa importante intervenire per tempo, anche per salvaguardare cani e gatti, ma possiamo evitare di farlo con insetticidi convenzionali ed optare invece per misure più eco-compatibili. Scopriremo qui di seguito come individuare la processionaria e i suoi nidi e come risolvere l’eventuale presenza di questo insetto in giardino con metodi biologici.

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Riconoscere l’insetto

La processionaria del pino è un insetto appartenente all’ordine dei lepidotteri, ovvero una farfalla. Il nome “processionaria” è dovuto al comportamento delle larve, che si spostano una in fila all’altra come facessero una processione.

La specie è molto adattabile nei confronti delle condizioni ambientali, tanto che la possiamo trovare sia in zone marittime sia in quelle montane, e purtroppo bisogna anche precisare che attualmente sta espandendo il proprio areale anche a causa dei cambiamenti climatici in atto.

Colpisce le Conifere e in particolare il pino nero, il pino silvestre, il pino marittimo e a volte alcune specie di cedro. Troviamo le larve su queste piante ospiti dall’autunno alla primavera successiva, quando una volta mature scendono in fila lungo i tronchi e si interrano, per trasformarsi in crisalidi di colore bruno-rossastro.

La crisalide poi si trasforma nella forma adulta, la farfalla di processionaria del pino ha ali anteriori grigie attraversate da 2 o 3 striature più scure trasversali e ali posteriori bianche con una macchia nera accanto al margine inferiore. L’apertura alare è di 3,5-5 cm. La forma adulta compare in estate, dopodiché avvengono gli accoppiamenti a seguito dei quali ogni femmina depone tutte le uova in una sorta di manicotto costruito attorno agli aghi o a volte attorno a rametti sottili.

Le larve hanno comportamento gregario, vivono in colonie dense e si spostano formando delle tipiche file lunghe, nelle quali ciascun individuo è in contatto con quello che lo precede. Le larve passano attraverso 5 stadi di maturazione e al termine di questi hanno la testa nera e il corpo grigiastro sulla parte dorsale, con un ciuffo di peli rossi urticanti, e i peli laterali di colore biancastro.

L’insetto compie una sola generazione all’anno.

Nidi di processionaria

In inverno è molto facile individuare la processionaria sulle piante grazie alla presenza di grossi ammassi biancastri soprattutto nelle parti più soleggiate delle chiome delle conifere colpite. Questi sono i nidi che servono all’insetto per lo svernamento.

nido di processionaria

Danni della processionaria

Le larve della processionaria si nutrono degli aghi delle conifere e possono compiere gravi danni sulle piante colpite, arrivando a provocare anche la perdita di tutti gli aghi.

Infestazioni ripetute negli anni compromettono la crescita del pino o delle altre conifere infestate, e possono indebolire le piante rendendole più sensibili all’attacco di altri parassiti secondari.

Ma quello che preoccupa maggiormente è il fastidio diretto che arreca alle persone e agli animali, ad esempio questi lepidotteri rappresentano un pericolo per i cani. I peli delle larve di processionaria sono molto urticanti sulla pelle e possono essere trasportati facilmente dal vento. Anche per questa ragione viene praticata una difesa costante negli ambienti pubblici.

Prevenzione e precauzioni

Prima di intervenire contro larve o nidi di processionaria è bene essere consapevoli delle possibili conseguenze, visto il potere urticante dei peli delle larve.

Le precauzioni che possiamo adottare per la nostra salute e scongiurare di essere infastiditi dall’insetto consistono soprattutto in queste misure:

  • Evitare di sostare sotto le piante che riconosciamo attaccate e possibilmente non avvicinarsi nemmeno;
  • Non tentare di distruggere i nidi da soli con mezzi improvvisati perché il risultato potrebbe essere controproducente, ovvero lo spargimento dei peli urticanti in giro invece che l’eliminazione dell’insetto;
  • Lavare abbondantemente la verdura o la frutta raccolte in prossimità delle piante colpite dalla processionaria;

Inoltre, sebbene a primavera saremmo tentati di uccidere tutte le larve che notiamo scendere dal tronco tutte in fila, è opportuno farlo solo se si hanno i mezzi adeguati e tutte le protezioni personali, e nel dubbio chiamare una ditta di giardinieri esperta.

Trappole a feromoni

Nella seconda metà di giugno si possono installare le trappole a feromoni sessuali per catturare i maschi adulti. Bisogna fissarle su un ramo in posizione medio-alta e preferibilmente sul lato sud-ovest della chioma.

Si tratta di un ottimo metodo per identificare la presenza di processionaria e anche per ridurne la popolazione. Le trappole colpiscono l’insetto adulto, ma il risultato della cattura è di evitare un gran numero di larve future.

Trappole per tronco

Ci sono anche trappole pensate per catturare gli insetti che scendono dal tronco.

Acquista trappole per processionaria

Un metodo per interecettare le larve.

Insetticidi biologici

L’inizio dell’autunno, tra metà settembre e inizio ottobre, è il momento opportuno per intervenire con un trattamento a base di un prodotto a basso impatto ambientale, per esempio il Bacillus thuringiensis kurstaki, insetticida microbiologico selettivo sulle larve dei lepidotteri dannosi. In autunno infatti le larve sono giovani e ancora prive di peli urticanti, c’è quindi un basso rischio personale. Come sempre i trattamenti devono essere praticati leggendo prima le indicazioni riportate sull’etichetta e rispettano le dosi suggerite e le modalità d’uso e indossando i Dispositivi di Protezione Individuale.

I pini di solito sono alberi alti, quindi eseguire un trattamento potrebbe risultare scomodo o pericoloso. Si raccomanda di procedere in estrema sicurezza o di far eseguire il trattamento da giardinieri provvisti di tutta l’attrezzatura necessaria.

In seguito, man mano che le larve crescono e differenziano i peli, diventano sicuramente più fastidiose, e per quanto i trattamenti col Bacillus thuringiensis siano ancora efficaci, bisogna prestare un’attenzione ancora più scrupolosa nell’eseguirle.

Inoltre, in estate si possono notare sulle piante i vecchi nidi, che hanno ancora effetto urticante e pertanto devono essere tolti da operatori esperti.

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