pianta di lupino
Ortaggi da frutto, seme o fiore

La coltivazione dei lupini

I lupini sono legumi poco diffusi, anche se sono un'ottima fonte di proteine e si possono coltivare facilmente. Oltre che come alimento e come foraggio il lupino macinato viene usato per concimare agrumi e piante acidofile.

Aggiornato il 27.06.2025

Lupini Lupinus albus

  • Distanza di trapianto 40x25 cm
  • Esposizione solare 3/5
  • Fabbisogno idrico 1/5
  • Difficoltà di coltivazione 2/5

Pur essendo poco diffuso negli orti il lupino è un legume molto interessante, perché ha ottime proprietà nutritive e si presta a diversi utilizzi. Meriterebbe quindi una maggiore attenzione e può essere una buona idea provare a coltivarlo nell’orto o in campo.

Dal punto di vista alimentare il lupino può essere mangiato come snack o come legume lesso, si trovano in commercio lupini gialli cotti e salati. Appena colti i semi hanno un alto contenuto di alcaloidi tossici, per cui richiedono una preparazione attenta che vada a eliminarli. Essendo molto proteici i lupini sono un prezioso alimento per l’allevamento animale.

Un altro ruolo importante di questo legume è quello di concime organico. I lupini macinati sono infatti un ottimo fertilizzante a lenta cessione, indicato soprattutto per piante acidofile. Sono particolarmente usati nella coltivazione biologica degli agrumi, questo aspetto è approfondito nell’articolo sulla concimazione coi lupini.

i lupini come concime Guida Lupini macinati: un concime organico vegetale di Matteo Cereda

Caratteristiche della pianta

Si tratta di una pianta di origine mediorientale, che fin dai tempi degli antichi romani si è diffusa sul territorio italiano, restando caratteristica in particolare delle zone più povere e aride, per via della sua grande adattabilità a un suolo povero e acido.

Esistono tre varietà principali di lupino: il lupino bianco (lupinus albus) è quello che viene coltivato in Italia, mente il lupino blu o azzurro e il lupino giallo sono poco adatti ai nostri climi. Il colore che dà il nome alle tipologie è quello del fiore, il legume che si consuma è sempre tra il bianco e il giallo.

La pianta di lupino è una leguminosa annuale, che arriva anche ai due metri di altezza, sorretta da una radice a fittone molto sviluppata. Proprio le radici fittonanti sono una caratteristica preziosa per il terreno, che rendono il lupino una coltura utile nelle rotazioni e migliorativa del terreno sia a livello strutturale, con l’azione meccanica svolta dall’apparato radicale, che a livello di elementi nutritivi, visto che arricchisce il suolo di azoto. Degli studi hanno dimostrato che il lupino bianco ha anche un effetto fitodepurativo su terreni inquinati.

La pianta è di gradevole aspetto, con i suoi fusti verticali e non ramificati, che poi terminano in una bellissima infiorescenza apicale a grappolo. I fiori del lupino matureranno formando i legumi: li troviamo in baccelli da 5-6 semi ciascuno. Esistono anche varietà di lupino ornamentale, con fiori piacevolmente colorati e di buona durata.

Un anno nell’orto

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di Matteo Cereda

Clima e terreno dove crescono i lupini

Suolo. Il lupino è una pianta che chiede molto poco al terreno: si adatta a terreni poveri senza richiedere alcuna concimazione, predilige un terreno leggermente acido. Quello che bisogna curare è che il suolo sia drenante e non troppo compatto, in modo che la radice fittonante della pianta non vada incontro a ostacoli e marciumi.

Clima. La pianta del lupino è abbastanza resistente a livello climatico, in particolare la varietà a fiore bianco, che è quella adatta al nostro clima. La condizione ideale dove far crescere i lupini è un clima mite, senza eccessivo freddo ma neppure caldo torrido, che può essere utile solo durante il periodo della maturazione, quando poi i baccelli seccheranno sull’apice del fusto.

Seminare i lupini

Il lupino ha un seme di buona dimensione, adatto a essere seminato direttamente in campo. Per via della radice fittonante è meglio evitare se possibile di passare dal trapianto e quindi lasciar perdere una prima semina in semenzaio. Il consiglio quindi è di seminare sempre i lupini direttamente.

Periodo di semina. I lupini si possono seminare in diversi periodi dell’anno a seconda della zona climatica. In Italia centro meridionale si semina in genere durante l’autunno, come fave e piselli. In zone dall’inverno più rigido meglio mettere i semi a marzo, con l’arrivo della primavera.

Sesto d’impianto. Un buon sesto d’impianto per questo legume è fare file distanti almeno 40 cm tra loro, le piante lungo la fila si possono mettere a circa 25 cm l’una dall’altra, visto che il lupino tende a svilupparsi più in altezza che in ampiezza.

La coltivazione di questo legume

Per coltivare i lupini in un campo condotto secondo metodi biologici è fondamentale una buona lavorazione del terreno prima della semina, che si effettua con profonde vangature e serve a garantire drenaggio e facile sviluppo della radice a fittone.

Il controllo delle erbe infestanti è poco impegnativo perché la pianta cresce in altezza superando le spontanee e ombreggiando rapidamente il terreno alla sua base.

La profondità dell’apparato radicale permette di non irrigare praticamente mai, salvo annate estremamente calde e aride.

Quindi nell’orto questa specie si cura in modo davvero molto semplice ed è poco impegnativa da gestire. Bisogna però tener conto che non è molto produttiva, quindi su piccole superfici coltivate non c’è da aspettarsi un raccolto consistente.

Le avversità

I lupini sono poco soggetti a problemi e anche per questo sono molto indicati per una coltivazione biologica, raramente vengono aggrediti da parassiti, possono incorrere saltuariamente negli afidi.

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Malattie dei lupini. Le principali malattie che colpiscono la pianta del lupino sono di natura funginea e aggrediscono la radice, con marciumi provocati da rhizoctonia, phythium e fusarium. Anche il virus del mosaico giallo può colpire questa pianta. La prevenzione da attuare nell’ottica di una coltivazione biologica è soprattutto nella lavorazione del terreno, volta a evitare ristagno.

Il raccolto dei lupini

I lupini bianchi arriveranno a completa maturazione durante l’estate: se la semina è autunnale saranno pronti a giugno, mentre in caso di semina in primavera andranno verso settembre.

Non è difficile distinguere i baccelli pronti, in cui la carasca secca e si sentono all’interno semi duri e della giusta dimensione. Il momento più propizio per raccogliere è la mattina, quando i baccelli non tendono ad aprirsi.

Utilizzo dei lupini

I lupini gialli e i lupini bianchi possono essere impiegati in tre modi: come alimento per l’uomo (previa eliminazione degli alcaloidi presenti), come foraggio animale e come concimazione organica.

  • Uso alimentare. Come anticipato i lupini vengono consumati dall’uomo, in particolare sono un gradevole snack salato, molto ricco di proteine e dalle ottime proprietà nutritive. Prima di mangiare questo legume però bisogna esser sicuri di aver eliminato gli alcaloidi, massicciamente presenti all’interno del seme. Per farlo bisogna lavare e lasciare in ammollo a lungo in acqua i lupini, che possono essere poi lessati o fatti in salamoia. Si trovano in commercio anche i lupini secchi, ma diventano parecchio duri da mangiare.
  • Nell’allevamento. Il lupino viene anche macinato per ricavare farine utili come foraggio in zootecnia.
  • Come concime. I lupini macinati sono anche un eccellente concime per piante acidofile, totalmente naturale e impiegabile in coltivazione biologica. Questo fertilizzante è ricco di azoto e ha un rilascio molto graduale, prezioso per gli agrumi e per alcuni frutti di bosco.

Un quarto uso della pianta è quello ornamentale: i lupini da fiore sono arbusti ornamentali impiegati nel giardinaggio, in questo caso non si effettua la raccolta ma ci si accontenta di ammirare la bella fioritura di questa leguminosa.

Infine i lupini possono essere pianta da sovescio, inseriti in mix da seminare per migliorare il suolo.

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Proprietà dei lupini come alimento

I lupini gialli o bianchi sono un alimento salubre da mangiare, a livello nutritivo sono ricchi di proteine e poveri di calorie. Per cui si considerano un cibo dietetico ma sostanzioso, prezioso nelle diete vegetariane o vegane dove il legume spesso sostituisce la carne. Contengono inoltre calcio, potassio, fosforo, magnesio e varie vitamine e amminoacidi utili.

Sono positivi contro la stitichezza, aiutano ad abbassare il colesterolo e hanno un’azione positiva anche sull’accumulo di colesterolo nel sangue, per cui si comportano in modo simile all’insulina e sono benefici a chi soffre di diabete.

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