chamaepsila rosae, la mosca della carota
Insetto

Mosca della carota (chamaepsila rosae)

La mosca delle carote fa le sue uova sotto le piante, con la larva che scava la radice. Non è facile da eliminare, perché gli insetticidi biologici agiscono per contatto. Possiamo però tenerla lontana con rotazione e consociazioni.

Aggiornato il 27.06.2025

Mosca della carota Chamaepsila rosae

  • Colture colpite Carota
    Ombrellifere
  • Sintomi Crescita stentata, deperimento, danni alla radice
  • Rimedi preventivi Consociazione con cipolla
    Macerati di tanaceto e aglio
  • Tipologia Insetti
  • Periodo di attacco da Luglio a Agosto

Si chiama Chamaepsila rosae o anche psilla, ma è meglio conosciuta come mosca della carota, nome che ci fa subito capire qual è l’ortaggio che viene attaccato prevalentemente da questo insetto.

Questo dittero ha la spiacevole abitudine di andare a mettere le uova nella radice della carota, le larve rovinano poi completamente l’ortaggio. La sua diffusione e il tipo di attacco rendono questa psilla uno dei peggiori tra gli insetti nemici della carota.

In un orto biologico abbiamo diverse possibili metodiche per allontanare e contrastare questo parassita.

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Come agisce questo insetto

La mosca della carota depone le uova nel terreno, vicine alla base della pianta. I principali responsabili dei danni all’orto sono le sue larve, che attaccano la pianta a partire dalla radice fittonante, quindi nel caso della carota colpiscono direttamente la verdura. Mangiano le carote quando ancora stanno nel terreno creando dei piccoli tunnel interni che favoriscono poi l’ingresso dell’umidità e ne provocano inevitabilmente il marciume.

Oltre alle carote la Chamaepsila può aggredire altre piante ombrellifere, come la pastinaca e il finocchio.

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Riconoscere la mosca della carota

Questo moschino è della famiglia dei ditteri, arriva al massimo a mezzo centimetro di lunghezza ed è di colore nero, la larva è poco più lunga e gialla, le uova invece sono minuscole e si trovano a grappoli. Non è semplice rendersi conto dell’attacco perché le larve agiscono direttamente sulle radici, dall’esterno si osserva la pianta crescere a stento e nei casi peggiori deperire.

Come quasi tutti gli insetti questa mosca si riproduce rapidamente: le  uova di chamaepsila si schiudono in meno di dieci giorni, l’insetto in genere ha due generazioni all’anno, in alcuni casi tre. La prima generazione depone le uova a inizio primavera, la seconda in estate. Le larve nate nel mese di luglio e agosto sono le più nocive per le coltivazioni.

gallerie scavate nella carota dalle larve
I danni provocati dalla Chamaepsila rosae.

Difendersi dalla mosca della carota con metodi naturali

Uccidere la mosca della carota è molto difficile, si potrebbe usare il piretro sul dittero adulto ma è quasi impossibile sterminarli tutti visto che l’insetticida agisce per contatto. Anche colpire le larve è problematico perché non escono mai allo scoperto: le uova si schiudono nel terreno e loro iniziano direttamente a scavare nella radice. Nell’agricoltura biologica professionale si possono usare dei nematodi che colpiscono questo insetto, si tratta di un metodo di lotta biologica che non conviene applicare in piccola scala su un orto domestico.

Il sistema migliore per evitare i danni di questa mosca è prevenire dissuadendo con repellenti. Il sistema più diffuso ed efficace è la consociazione tra la carota e la cipolla. Piantando carote e cipolle a file alternate si evita l’arrivo della psilla perché la pianta di cipolla è sgradita all’insetto, il bello è che contemporaneamente si scaccia anche la mosca della cipolla, visto che questa non ama invece la carota: una sinergia naturale da provare assolutamente. Perché la consociazione sia efficace al massimo per le carote bisogna seminare o trapiantare le cipolle con una settimana di anticipo. Si possono usare in modo analogo anche il porro e lo scalogno.

Altri metodi naturali per evitare la mosca della carota sono trattamenti con macerato di tanaceto e aglio, essenze sgradite a questo dittero.

Se si riscontrano danni alla coltivazione di carote bisogna evitare di coltivare carote nello stesso appezzamento per almeno tre anni, senza questa rotazione colturale si rischia di ritrovarsi con lo stesso problema.

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    Commenti (6)

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    • Matteo Pavanello

      Ciao Matteo. Seguo il vostro sito da qualche anno ormai perché è molto dettagliato e ricco di informazioni utili. Volevo aggiungere, se possa interessare, un metodo che uso molto valido contro la mosca della carota e del cavolo. La zanzariera antinsetto. La posiziono già da subito sopra queste colture con ottimi risultati.

      5 Febbraio 2023

      Rispondi
      • Matteo Cereda

        Grazie Matteo, hai ragione. Un ottimo sistema anche contro mosca del porro e vari altri problemi.

        6 Febbraio 2023

        Rispondi
    • Massimo

      Buongiorno Matteo,
      certamente la biodiversità ma si tenga conto di come i filtri all’importazione giocherebbero un ruolo.
      Se importi insetti senza antagonisti non c’è salvezza e ciò che è estraneo non ha di norma antagonisiti e per costruirsi un apparato di difesa la natura impiega migliaia di anni.
      Il cinipide del castagno esperienza invece posiitiva ad esempio ha appunto richiesto ( dal paese di origine stesso ) un antagonista, avendo piante constato l’efficacia dell’azione.
      Ma questo non accade normalmente, in Toscana sentivo di un insetto dal Marocco che, sta decimando i pini marittimi, ricordo poi il punteruolo rosso sulle palme, sento di un insetto che fora i tronchi del fico etc.etc.
      Obbiettivamente manca in efficace filtro, è complicato ? noto come le conoscenze per combattere questi parassiti sono direi nulle, quindi se tu sei indifeso contro l’ignoto il buon senso suggerisce di fare la cosa più ovvia, controllare, che questo ignoto non si installi sul territorio.
      I pomodori li pianto a 850 slm dove non ci sono cimici, perchè a casa salvo rinchiuderli in spazi protetti da reti finissime non c’è scampo.
      Ho provato a seguire il metodo Stenier lo scorso anno, ( anche se si parla di piena efficacia in 4 anni ) per ora non ho riscontrato alcuna riduzione replicherò il prossimo anno.
      Comunque la via potrebbe essere piantare vegetali di aree climatiche più in linea con le attuali qui da noi, ho notato come crescono senza problemi e senza parassiti.

      28 Ottobre 2019

      Rispondi
      • Matteo Cereda

        Buongiorno Massimo. Purtroppo l’importazione di insetti esotici è una vera piaga, dalla drosophila sui piccoli frutti alla popilla japonica. Certamente servirebbe un controllo maggiore su questo, purtroppo a chi ha semplicemente un orto non resta che ingegnarsi. Contro le cimici olio di neem + sapone molle di potassio aiutano.

        28 Ottobre 2019

        Rispondi
    • Massimo

      Bel sito con informazioni utili essenziali ma chiarissime.
      Segnalo anche una mosca color miele che a fine agosto attacca il fico, fermenta si spappola e cade, già nella fase iniziale mangiandolo provoca infiammazione all’intestino, ( leggera dissenteria ).
      Invasione osservata da circa 2 anni.
      30 anni fa dorifoira esclusa tutto bene, ora non c’è quasi più un frutto o verdura esente da parassita.
      Francamente dubito sia naturale evoluzione dell’ambiente.

      4 Ottobre 2019

      Rispondi
      • Matteo Cereda

        Ciao Massimo e grazie dei complimenti. Penso tu ti riferisca alla mosca della frutta (ceratitis capitata). Anche se è di origine africana è oltre un secolo che popola le nostre zone, se i danni maggiori li fa in tempi recenti direi che la colpa è dell’impoverimento in termini di biodiversità del nostro ambiente.

        4 Ottobre 2019

        Rispondi

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