Difesa orto
Limacce nell’orto: salvare cavoli e insalate autunnali
Le piogge autunnali accompagnate dalle temperature ancora miti di settembre e ottobre sono il clima ideale per le limacce, che arrivano nell'orto e mangiano le piantine di cavolo, biete, insalate. Scopriamo quali strategie possiamo mettere in campo per salvare le colture nel rispetto dell'ambiente.
In collaborazione con Solabiol
Aggiornato il 25.09.2025
Uno dei peggiori problemi dell’orto autunnale sono le lumache: i mesi di settembre e ottobre ci portano in genere piogge frequenti e un clima umido. In questo contesto proliferano chiocciole e limacce, spesso a spese delle nostre piante di cavolo e cicoria.
Il mio consiglio per combattere questo problema è combinare due metodi naturali: da un lato abbiamo bisogno di fermare le limacce nell’immediato, dall’altro è importante ridurre il loro numero, arginando l’incredibile capacità riproduttiva di questi gasteropodi.
Barriere di cenere
Le lumache non amano attraversare barriere di sostanze polverose, come cenere o fondo di caffè, che aderiscono al loro corpo molle disidratandolo. La cenere è particolarmente fastidiosa per loro, perché caustica.
Possiamo quindi fare delle strisce perimetrali di cenere o anelli intorno alle piantine.
Questo sistema funziona davvero bene, ma bisogna sapere che è di breve durata. Basta una pioggia o comunque qualche giornata umida per annullare l’effetto della barriera.
Vale comunque la pena mettere strisce di cenere, perché hanno un effetto immediato. Permettono di proteggere la piantina subito, evitando che le limacce la danneggino.
Non bisogna esagerare con la cenere: quando ne mettiamo poca è fonte di minerali utili, eccedendo si rende il suolo alcalino.
Fosfato ferrico
Se la barriera di cenere ha lo scopo di fermare le lumache, il fosfato ferrico agisce eliminandole. Si tratta di un’esca: le lumache vengono attratte, mangiano i granuli che le portano a morire.
Il lumachicida biologico Solabiol a base di fosfato ferrico è il metodo migliore per proteggere l’orto autunnale dalle limacce.
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Il fosfato ferrico Solabiol è un’esca anti lumaca effiace e sicura per l’ambiente.
Bisogna però tenere conto che il fosfato ferrico richiede qualche giorno per eliminare le lumache. Per questo ha senso usare anche la cenere in particolare se abbiamo nell’orto piante giovani oppure insalatine che le lumache possono danneggiare seriamente in poco tempo. Dopo qualche giorno la cenere si degrada ma il lumachicida avrà limitato la presenza di limacce.
Alcune cose da sapere:
- Il fosfato ferrico è un lumachicida biologico sicuro e naturale, da non confondere con le esche di sintesi chimica (in genere metaldeide) in uso qualche anno fa, pericolose per l’ambiente e per gli animali domestici.
- Le lumache che mangiano i granuli non muoiono immediatamente (come accadeva con la metaldeide), ma entro breve tempo cessano di nutrirsi. Anche se non vediamo le lumache morte, il lumachicida bio funziona: dopo aver assunto l’esca, infatti, le lumache si allontano e muoiono in luoghi apparatati, evitando così la presenza di residui intorno alle piante.
- Quando piove non è un problema: il fosfato ferrico trattiene in parte l’acqua, ingrossandosi e diventa ancora più appetibile alle lumache. Se vogliamo farlo durare più a lungo possiamo comunque ripararlo con appositi dispenser.
- Le formiche possono rubare il fosfato ferrico. Per evitarlo mettiamolo in vasetti interrati. Per via delle pareti lisce le formiche non riescono a portar via i granuli. Se mettiamo i vasetti, dobbiamo toglierli o ripararli in caso di pioggia.
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Fondatore di Orto da Coltivare
Matteo Cereda, nato l’11 Febbraio 1985 a Carate Brianza, è il fondatore di Orto Da Coltivare, il principale sito web e blog italiano sulla coltivazione biologica, creato nel 2015 e autore di cinque libri pubblicati da Rizzoli, Gribaudo e Terra Nuova Edizioni. Matteo è blogger per Il Fatto Quotidiano e scrive per diverse testate specializzate in agricoltura e sostenibilità. Matteo è imprenditore e socio fondatore di Vallescuria, azienda agricola che produce zafferano in Brianza dal 2014. Matteo è un divulgatore esperto di agricoltura biologica, orticoltura e frutticoltura, ha scritto centinaia di articoli e creato corsi online su temi di coltivazione dell'orto e potatura.
