Pesche e albicocche sono frutti molto diffusi sia nelle coltivazioni da reddito che nei giardini e nei piccoli frutteti familiari. La coltivazione di queste piante è gestibile anche con metodo biologico, senza per questo lasciare che gli insetti rovinino il raccolto.
Quando si parla di frutticoltura biologica una delle maggiori obiezioni che si ricevono è legata alla difficoltà nella difesa dai parassiti, tanto che alcuni affermano: “è impossibile fare biologico: si raccoglie solo frutta bacata”. In realtà la frutticoltura biologica non prevede di lasciare tutto in mano alla natura senza mai trattare, ma prevede, al contrario delle forme di difesa molto oculate, rispettose dell’ambiente ma al contempo efficaci. Richiedono sicuramente un maggiore impegno in termini di conoscenza e costanza nell’applicazione.
Certamente serve un approccio di base fondato sulla prevenzione, che si concretizza attraverso la cura della biodiversità nell’ambiente agricolo, piccolo o grande che sia. Filari di siepi e cespugli sono un ottimo rifugio per insetti utili e uccelli insettivori, e anche l’inerbimento del frutteto è prezioso a questo scopo.
Ma a volte tutto ciò non è sufficiente a scongiurare attacchi parassitari e bisogna ricorrere quindi a trattamenti con prodotti efficaci ma abbastanza selettivi e biodegradabili. L’importante è essere tempestivi nel riconoscere la presenza dei parassiti e intervenire in modo appropriato e costante.
La premessa è valida per tutte le specie, ma vediamo adesso in particolare quali sono i principali parassiti che possono colpire l’albicocco e il pesco, due specie che producono frutti estivi troppo buoni e salutari perché si rinunci a raccoglierli.
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Cydia molesta
Si tratta di un lepidottero (farfalla), chiamato anche tignola orientale che depone le uova sulle foglie della pianta di pesche e dell’albicocco. Le larve di cidia che fuoriescono penetrano in germogli, fiori e frutti rovinandoli e compiendo varie generazioni in un anno. Svernano in bozzoli tra le cortecce della pianta, quindi per eliminare molti individui svernanti è utile predisporre una trappola fatta di cartoni ondulati attorno al tronco verso fine estate, da togliere in inverno. Durante la stagione primaverile-estiva le trappole alimentari (tipo Tap Trap) risultano efficaci se installate in numero sufficiente sulle piante. Altrimenti possiamo trattare con prodotti selettivi come il Bacillus thuringiensis kurstaki, da spruzzare diluito in acqua in orario serale, visto che i raggi UV ne limitano la persistenza. Ufficialmente il prodotto è registrato per l’albicocco sulla Cydia molesta e su vari altri insetti, mentre per il pesco è registrato sulle tignole. Su entrambe le colture, contro la Cydia molesta sono registrati i prodotti a base di Spinosad. Questo vale per gli agricoltori professionisti che acquistano prodotti per i quali sono richiesti il possesso del “patentino” e le dovute annotazioni di tutti i trattamenti eseguiti sul “quaderno di campagna”, mentre prodotti per usi privati, da hobbisti, non hanno le stesse restrizioni. Perché il trattamento con il Bacillus thuringiensis funzioni, l’acqua deve avere ph subacido, tra il 6 e il 7, a questo scopo possiamo eventualmente aggiungere aceto alla miscela.
Anarsia
Come la Cydia anche l’Anarsia (Anarsia lineatella) è un piccolo lepidottero che in stato larvale danneggia irrimediabilmente i frutti di pesco e di albicocco, oltre che i germogli e i fiori. Si gestisce proprio come la Cydia con gli stessi metodi consentiti in frutticoltura biologica, tenendo presente che per entrambi i parassiti le varietà a maturazione precoce sono meno a rischio: riescono in parte a sfuggire al periodo cruciale degli attacchi dell’insetto.
Cocciniglie
Abbiamo già parlato di questi minuscoli insetti nell’articolo su come difendere l’orto dalla cocciniglia. I rami infestati da cocciniglie possono essere puliti a mano mediante spazzole metalliche che asportano questi parassiti, oppure con cotone imbevuto di alcool. Tra i prodotti insetticidi più utili contro le cocciniglie ricordiamo gli oli minerali, se si vuole un metodo più ecologico si può usare il macerato di aglio oppure il macerato di felce.
Afidi
Gli afidi, detti anche pidocchi, sono parassiti molto comuni di cui esistono moltissime specie che colpiscono ortaggi, piante ornamentali e alberi da frutto, ne abbiamo parlato elencandoli tra i parassiti dell’orto, potete leggere come difendersi dagli afidi. Il pesco viene facilmente attaccato da afidi verdi che succhiando la linfa su foglie e germogli, li lasciano accartocciati e pieni di melata appiccicosa. I sintomi sono piuttosto evidenti e distendendo le foglie si notano le colonie fitte di questi esseri minuscoli. Fortunatamente in natura vengono catturati da vari tipi di predatori, tra cui le coccinelle, le crisope e i sirfidi, tutti insetti molto utili, che dovremmo imparare a riconoscere sia allo stadio adulto sia a quello larvale, per evitare di confonderli per parassiti. Per allontanare preventivamente gli afidi è utile irrorare le piante con estratti di ortica di 12-24 ore, mentre per debellarli il rimedio più semplice è l’uso del sapone di Marsiglia disciolto in acqua, da spruzzare sulle piante in orario serale.
Mosca della frutta
La mosca della frutta (Ceratitis capitata) da adulta è di colore giallo arancio mentre le larve sono bianche e si cibano dei frutti, scavando gallerie nella polpa di pesca e albicocca. Possono compiere fino a 6-7 generazioni l’anno a seconda del clima, a sud ne compiono anche di più, per cui sono molto rapide nel proliferare. La mosca della frutta si combatte con le trappole alimentari di tipo Tap Trap o con trattamenti a base di Beauveria bassiana, un fungo entomopatogeno con cui si ottiene un bioinsetticida del tutto innocuo per l’ambiente.
Tripidi
I tripidi sono insetti molto polifagi, e li possiamo trovare facilmente sulle piante di nettarine, di cui infestano soprattutto i fiori ma anche i frutticini, sui quali compiono molte punture. Anche in questo caso possiamo trattare con la Beauveria bassiana.
Insetti “esotici”
Da alcuni anni in Italia sono arrivati insetti particolarmente aggressivi sulle colture orticole, frutticole e anche su quelle ornamentali.
Ci riferiamo in particolare alla cimice asiatica e alla Popilia japonica. Per difendere peschi e albicocchi dalla cimice asiatica, la soluzione migliore è rappresentata dalle reti antinsetto, mentre la lotta vera e propria è stata avviata, in molte Regioni, con il lancio dell’antagonista, la vespa samurai.
Anche contro la Popilia japonica, che divora letteralmente il fogliame delle piante, la difesa deve essere condotta a livello territoriale, dai Servizi Fitosanitari regionali, in questo caso mediante l’installazione di trappole specifiche. Infatti, il singolo agricoltore, o proprietario di orto o giardino, può anche raccogliere manualmente tutti gli esemplari che trova di questi insetti, ma questo gesto non basta mai quando ce ne sono troppi.
Oltre alla cimice asiatica, restano anche valide le precauzioni da prendere contro le cimici nostrane, solitamente associate agli ortaggi, ma potenzialmente dannose anche nel frutteto.
Rodilegno giallo e rosso
Sono due specie di farfalle che scavano gallerie nei rami quando sono allo stadio di larva, e si possono riconoscere dai fori da cui fuoriescono le rosure di legno. Possiamo trovarli sul pesco o sull’albicocco, il rimedio più innocuo e naturale è favorire la presenza dei picchi tramite l’installazione di nidi artificiali.
Vespe e calabroni
Contro i danni di vespe e calabroni, che si cibano dei frutti e sono potenzialmente pericolose per le persone allergiche, sono utili le trappole alimentari di tipo Tap Trap, con esche ottenute riempiendo le bottiglie fino a metà con aceto di mele, vino rosso e un cucchiaio o due di zucchero.
Drosphila suzukii
La Drosophila suzukii, chiamata anche “moscerino dei piccoli frutti” è un piccolo dittero molto polifago, che si può tenere a freno con le stesse trappole alimentari fai da te utili contro le vespe e i calabroni, o meglio ancora mediante trappole specifiche con tappi di colore rosso.
Difesa biologica e prevenzione
Una norma sempre valida per prevenire gli attacchi parassitari è la potatura del pesco o dell’albicocco, che sfoltisce le chiome ed annulla la possibilità che si creino dei microclimi fitti e bui adatti allo sviluppo di alcuni insetti.
Per la difesa biologica esistono inoltre due importanti strategie: i lanci di insetti antagonisti nel frutteto e l’uso di trappole ai feromoni sessuali. Però entrambi hanno efficacia su frutteti abbastanza grandi (almeno un ettaro), e quindi sono poco validi per la dimensione privata o per piccole realtà. Sono certamente rimedi di lotta biologica molto indicati per la frutticoltura professionale.
L’uso dei corroboranti, se regolare e tempestivo, ovvero organizzando trattamenti preventivi dall’inizio della bella stagione, può rivelarsi molto efficace e rendere superfluo, in certe annate, qualsiasi trattamento, anche con i bioinsetticidi. I corroboranti sono prodotti ottenuti con materie prime naturali, i quali svolgono la funzione di potenziare le difese delle piante dalle avversità di varia natura, e quindi anche dagli insetti nocivi. Sono pensati come preventivi, da utilizzare, previa diluizione in acqua, prima che il problema sia sorto.
Contro la maggior parte degli insetti dannosi consigliamo in particolare la zeolite.
Articolo di Sara Petrucci
Articolo molto ben fatto: tratta in modo pratico problemi che si manifestano in agricoltura/giardinaggio che sono causati da una o più combinazioni di molteplici fattori.
Salve. Chiedo scusa…ma come è possibile che in questo articolo non si faccia neanche lontanamente menzione di quello che ormai è il NEMICO NUMERO UNO dei peschi:
LA CIMICE ASIATICA!!!!….
Io sto tentando da anni di trovare un rimedio, perché il mio frutteto è costantemente preso d’assalto, e non riesco più a mangiare nemmeno un frutto sano!…
Quest’anno si è fatto un gran parlare del lancio della “Vespa samurai”, ma…complice anche la pandemia, le notizie sono state molto frammentarie; a tutt’oggi, io vorrei davvero sapere quanti esemplari sono stati rilasciati in Italia, e dove.
Vi ringrazio dell’attenzione.
Ciao Giorgio
Sicuramente fai bene ad “aggiungere” all’elenco la cimice asiatica. Non posso considerarlo il nemico numero uno del pesco perché la sua incidenza dipende molto dalla zona, certamente però è un insetto che può fare concreti danni. Ho aggiunto quindi il discorso cimice nel post, linkando l’articolo in merito che da tempo è presente sul sito.