La pacciamatura è una tecnica fondamentale, tanto per chi coltiva un orto quanto per un’azienda agricola con ettari di ortaggi. Consente di risparmiare tempo, evitando di dover zappettare erbe infestanti, e al tempo stesso di non sprecare acqua, mantenendo umido il suolo più a lungo.

Ci sono tanti modi per pacciamare il suolo: possiamo usare materiali naturali, come paglia, cippato, foglie, oppure teli appositi che troviamo in commercio. Il telo viene preferito per ragioni di tempo: si stende rapidamente e si presta anche a chi coltiva in larga scala.

film di pacciamatura per piante orticole

Esistono diversi tipi di telo, l’invito è di evitare sempre la plastica, visto che fortunatamente ci sono teli biodegradabili che fanno un ottimo lavoro. Scopriamo come scegliere il telo e poi come usarlo correttamente.

Tipi di telo pacciamante

Tra i teli pacciamanti ci sono diverse opzioni, possiamo per prima cosa distinguere:

  • Teli usa e getta, che vanno cambiati al termine di ogni coltura
  • Teli coprenti riutilizzabili

Naturalmente sull’usa e getta la plastica non è un’opzione intelligente, per ragioni di ecosostenibilità, ma anche di praticità.

Molto meglio scegliere il telo biodegradabile, che evita il lavoro di rimozione e smaltimento a fine coltivazione. Essendo in materiali 100% naturali può restare nel terreno, dove si degraderà col tempo arricchendo di sostanza organica il suolo, senza lasciare residui.

Tra i teli biodegradabili i più diffusi sono quelli in amido di mais, generalmente neri. Esistono anche teli di Juta, che offrono una miglior traspirazione ma che si lacerano molto più facilmente. Hanno costi decisamente più alti, in genere non convenienti su un telo usa e getta.

Il telo in materbi

Il telo in materbi è un film per pacciamare che viene realizzato con amido di mais, materiale naturale completamente biodegradabile.

Questo significa che al termine dell’utilizzo il telo può essere fresato o vangato nel terreno senza lasciare residuo: si trasformerà in acqua e materia organica.

Il film ha bene o male la stessa resistenza di un classico telo in polietilene e ha un prezzo equivalente, con il notevole vantaggio di non dover essere rimosso.

Rispetto ai teli in plastica usa e getta ha caratteristiche molto simili: si trova in genere in colore nero.

La durata utile del telo in Materbi dipende ovviamente dalle condizioni climatiche ma in campo garantisce 3/5 mesi di copertura ottimale, più che sufficienti per coprire il ciclo delle piante da orto.

pacciamatura in campo

Dove trovare i teli

Il telo da pacciamatura biodegradabile può essere acquistato in bobine pronte da srotolare, si trova in diverse dimensioni. L’ideale per le aiuole dell’orto è la larghezza un metro.

La Di Giulio SRL ha una gamma di teli pacciamanti biodegradabili in diverse misure.

Ci sono anche teli preforati, sono comodi perché oltre a velocizzare il lavoro garantiscono file ordinate e distanze regolari tra le piantine. Questo permette anche di conteggiare quante piantine servono esattamente.

Come usare il telo per pacciamare

Prima di tutto e importante dare due consigli pratici:

  • Trapiantare le piantine. Se scegliamo di pacciamare con il telo è molto più semplice partire da piantine in pane di terra, piuttosto che partire da seme. Sarà facile forare il telo quanto basta per fare la buchetta dove trapiantare, al contrario con i semi si rischia che la piantina nascendo non trovi l’apertura e resti senza luce sotto al telo.
  • Predisporre l’irrigazione a goccia. Il telo biodegradabile è impermeabile, cosa molto utile per evitare la traspirazione, ma che ostacolerebbe irrigazioni che non siano quelle con impianto a goccia. Per questo bisogna predisporre manichette o ala gocciolante prima di stendere il telo, avremo così il massimo risparmio idrico. Vi segnalo un video in cui Pietro Isolan mostra per bene tutto il lavoro.

Come stendere il telo

Prima di pacciamare è importante lavorare bene il terreno per l’orto, con una buona lavorazione del suolo. Dato che poi verrà coperto, non si potrà più intervenire. In particolare occorre livellare in modo preciso il letto su cui andremo a stendere il telo.

Se vogliamo fare aiuole rialzate dobbiamo essere molto precisi, tarandole in base alla misura del telo e tirando uno spago per fare una baulatura dritta.

Dopo aver preparato il terreno basta stendere il telo, srotolandolo.

Risulta utile rincalzare il bordo del telo sotterrandolo un poco, in modo che il vento non vada a sollevare la pacciamatura. Un buon metodo può essere tracciare due solchi paralleli distanti poco meno della larghezza del telo, stendere il film facendo entrare i due lati nel solco e poi tappare coprendo con la terra.

Esistono macchine pacciamatrici, per l’agricoltura professionale, in grado di pacciamare rapidamente interi campi da coltivare.

Vantaggi del telo biodegradabile

telo di pacciamatura biodegradabile

Oltre a controllare la crescita delle infestanti, pacciamare porta numerosi vantaggi.

Riassumendo per punti le più importanti azioni positive di una pacciamatura sono cinque:

  • Protegge il terreno dal freddo, riparando le radici delle piante coltivate.
  • Ripara il suolo dal sole diretto, evitando che secchi completamente.
  • Preserva l’umido, riducendo la traspirazione.
  • Evita che gli insetti possano lasciare larve nel suolo, riducendo i possibili parassiti.
  • Limita la crescita delle erbe infestanti.

A questi vantaggi, validi per tutte le forme di pacciamatura, si aggiungono altri 5 punti di forza peculiari del telo biodegradabile:

  • Maggior effetto riscaldante. Se pacciamiamo con un telo di colore nero si ottiene l’effetto di catturare i raggi solari e scaldare la terra, favorendo la crescita della pianta nelle stagioni freddine (inizio primavera e tardo autunno).
  • Comodità d’uso. Rispetto a una pacciamatura di paglia o altro materiale l’utilizzo di un telo ha l’evidente pregio della comodità: si stende in modo veloce e semplice.
  • Possibilità di meccanizzare. Se si coltivano grandi superfici si possono utilizzare macchine agricole in grado di mettere il telo e rincalzarlo perfettamente.
  • Minor lavoro. Non è necessario togliere il telo dal terreno dopo l’uso, essendo compostabile.
  • Aggiunta di sostanza organica al terreno. Il materiale del telo si decompone, arricchendo il suolo di sostanza organica.

Articolo di Matteo Cereda. In collaborazione con Di Giulio SRL

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