La stevia rebaudiana è una pianta erbacea perenne di cui solo qualche anno fa nessuno aveva mai sentito parlare. Recentemente si è diffusa per una straordinaria caratteristica: le foglie seccate e triturate fanno da naturale sostitutivo dello zucchero, con un potere dolcificante doppio rispetto al saccarosio.
La cosa interessante è che questa pianta dello zucchero non ha calorie ed è adatta ai diabetici, una soluzione sana per non rinunciare alla dolcezza. Per questo oggi è molto usata nell’industria dolciaria, soprattutto nelle caramelle.
Quello che non tutti sanno è che la pianta di stevia è facilmente coltivabile e può esser tenuta tanto in vaso quanto nell’orto. Vediamo quindi come coltivare la stevia e come auto produrre dalle foglie questo prezioso dolcificante naturale.
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Stevia: la pianta dello zucchero
La pianta di stevia rebaudiana appartiene alla famiglia delle composite o asteracee, e possiamo considerarla nell’elenco delle piante officinali. Raggiunge il mezzo metro d’altezza. Si tratta di una coltura perenne ma entra in riposo vegetativo nei mesi freddi, si risveglia con l’arrivo della primavera in cui cresce e mette le foglie. Con l’autunno emette piccoli fiorellini bianchi da cui è possibile trarre i semi. Durante l’inverno si secca tutta la sua parte aerea ed entra in riposo vegetativo.
Clima e terreno adatti
Clima. La stevia non è molto resistente: teme in particolare gelo e aridità. Le gelate possono uccidere la pianta, per cui si coltiva in campo solo dove le temperature sono miti, spesso si deve pensare a come proteggerla dal freddo. Questa coltura richiede anche una buona esposizione solare e deve esser riparata dal vento.
Terreno. La pianta di stevia rebaudiana richiede una terra abbastanza leggera e sciolta, non è adatta a terreni molto argillosi. Per preparare la terra all’impianto conviene lavorarla molto e in profondità, se necessario mischiando sabbia per alleggerire il suolo. Fondamentale anche assicurare un drenaggio dell’acqua in eccesso.
Seminare o trapiantare la stevia
Partire dal seme. La stevia è una pianta molto difficile da far nascere da seme, perché richiede una temperatura mite (20-25 gradi) ma soprattutto costante, oltre a una buona umidità. I semini sono di dimensioni molto piccole e spesso non germinano. Per questo motivo non è pensabile l’idea di seminare stevia direttamente in campo, conviene farlo in semenzaio e armarsi di tanta pazienza, sapendo che spesso l’operazione non va a buon fine. Si semina in primavera, da marzo a maggio.
Trapianto. Le piantine di questo zucchero naturale si possono trovare in vendita in molti vivai. Per trapiantare la stevia in piena terra conviene aspettare che abbia emesso la seconda coppia di foglie, meglio farlo in primavera inoltrata (aprile o maggio), quando le temperature sono stabili. Il radicamento è una fase delicata e meglio evitare che avvenga durante l’estate arida o peggio ancora col freddo dell’inverno.
Talea. Si può ricavare una pianta anche facendo radicare un rametto di stevia rebaudiana, il periodo indicato è il mese di maggio.
Sesto di impianto. Questa pianta ha bisogno di luce e un po’ di spazio. Conviene tenere almeno 40 cm tra una pianta e l’altra e almeno 60 cm tra le file. Nell’orto domestico basta solo qualche arbusto per produrre dolcificante necessario al consumo familiare.
La stevia in vaso
Non è difficile tenere la pianta di stevia rebaudiana in vaso, l’importante è bagnare regolarmente e avere un balcone con una buona esposizione al sole. Serve un vaso di diametro 30 centimetri, bisogna fare un fondo drenante con ghiaia o argilla espansa. Come terriccio va bene quello per le aromatiche.
Coltivazione, potatura e raccolta
Controllo erbe infestanti. La stevia ramifica bene sui lati e si erge sopra alle erbe spontanee, per questo non comporta molto lavoro dal punto di vista del controllo delle erbacce. La sarchiatura è sempre utile anche per arieggiare il terreno.
Cimatura. Una prima cimatura della pianta conviene farla quando raggiunge i 10 cm di altezza, è utile a stimolare la ramificazione perché possa produrre un buon numero di foglie. Si può potare anche successivamente in piena estate una seconda volta.
Innaffiatura. La stevia richiede una costante presenza di acqua nel terreno, anche se non devono esserci ristagni idrici. Per questo occorre irrigare spesso e non far mai seccare la terra. Assolutamente da evitare l’irrigazione nelle ore di sole intenso, meglio bagnare di sera o mattina presto.
Raccolta. Le foglie di stevia possono essere colte in ogni momento. La cosa migliore è aspettare l’autunno, dopo la fioritura si può tagliare tutta la parte aerea della pianta, prima che si dissecchi con l’arrivo del freddo.
Essiccazione. Se si raccoglie tagliando i rametti interi si può poi metterli a seccare appesi a mazzetti in luogo fresco e aerato. Chi ha l’essiccatore può usarlo mettendo le foglie sui vassoi.
Stagione invernale. La stevia teme le gelate, se la si coltiva in vaso si può portarla al riparo durante l’inverno, mentre chi la mette nell’orto deve fare attenzione a proteggerla con una pacciamatura ed eventualmente con copertura notturna.
Autoprodurre “zucchero” dalle foglie di stevia
Fare la polvere. Dopo aver coltivato la stevia e ottenuto le foglie secche è semplicissimo auto prodursi un ottimo dolcificante naturale. Le foglie essiccate devono essere triturate finemente, fino a ottenere una polvere da usare come zucchero. In alternativa alla polvere si può fare uno sciroppo (estratto liquido di stevia) oppure la grappa alla stevia, trovate le ricette qui.
Proprietà. La dolcezza della stevia rebaudiana è dovuta allo steviolo, il potere dolcificante delle foglie triturate arriva a superare del doppio quello dello zucchero tradizionale. Le caratteristiche interessanti sono che lo steviolo è un dolcificante privo di calorie, non provoca carie e non influisce sull’insulina, quindi può essere assunto anche dai diabetici. Come sostitutivo dello zucchero la stevia è certamente più sana dell’aspartame.
Articolo di Matteo Cereda
GRAZIE. PER LE FOTO CHIARE DI QUESTA PIANTA POCO CONOSCIUTA!!!
Buongiorno
ho provato a seminare la Stevia come esperimento, non aspettandomi di vederla germinare, ma sono spuntate diverse “plantuline”!
Il problema è che sono rimaste lì, non sembrano aumentare di dimensione e non so cosa fare per migliorare l’ambiente di crescita.
Le ho seminate il primo marzo in un semenzaio fatto in casa: una scatola di polistirolo datami dal fruttivendolo alla cui base ho messo uno strato di argilla espansa e terriccio per orticole; il tutto coperto da un tetto di pellicola trasparente non troppo tesa per permettere il passaggio dell’aria.
L’ambiente è quello di casa e la temperatura è costante e intorno ai 22°; durante il periodo di semina le ho tenute su un armadio per non farci arrivare la gatta e da quando sono germinate ogni giorno le sposto per alcune ore sul davanzale interno della finestra (poi le ripongo al sicuro in alto).
Cosa devo fare?
Ho lo stesso problema con l’erba cipollina (che condivide l’altra metà del “semenzaio”, chiaramente diviso da una striscia di cartone), ma con quella ho sempre avuto dei problemi, probabilmente non le piaccio :D
Grazie
Ciao Katia, la prima cosa che devi controllare è la temperatura (anche notturna) e la luce. Queste due cose possono dare problemi alla crescita della piantina. Potresti valutare una lampada specifica se pensi che non abbiano luce sufficiente.
Ciao Matteo,
grazie per la risposta veloce. Sinceramente non so se la luce che hanno possa bastare, dal mio punto di vista sì, (e suppongo anche da quello delle altre piante nel semenzaio vicino, che invece sembrano crescere più o meno tutte, con i loro tempi), ma vai a sapere se basta a quelle due disgraziate :D
Farò qualche esperimento e tornerò con un feedback,
Grazie
Katia