Stiamo vivendo estati calde e siccitose, per cui giustamente ci si preoccupa di trovare tecniche per poter coltivare senza bisogno di irrigazioni frequenti.

Un’idea può essere quella di scegliere coltivazioni che hanno meno bisogno di essere irrigate.

pomodoro siccagno

Scopriamo quali sono gli ortaggi e le varietà più resistenti alla siccità, che possiamo coltivare anche senza acqua.

L’orto senza acqua

Prima di vedere quali sono gli ortaggi che non hanno bisogno di molta acqua, bisogna fare un discorso più ampio.

Le piante da orto sono specie annuali e questo rappresenta una debolezza generale rispetto alla siccità. Ogni anno dobbiamo seminarle o piantarle, nella fase iniziale non hanno ancora sviluppato radici profonde e quindi richiedono bagnature.

Per questo motivo fare l’orto senza acqua non è semplicem scegliere i pochissimi ortaggi che davvero sono resistenti alla mancanza di irrigazione è una limitazione grossa.

Un orto familiare deve darci un raccolto di verdure vario e completo dal punto di vista nutritivo, non possiamo escludere tantissimi ortaggi solo perché richiedono irrigazione.

La prima cosa da fare è quindi imparare quali sono le pratiche agricole che permettono di irrigare meno. Emile Jacquet (che segue un progetto di coltivazione nel deserto, in Senegal) ha scritto un articolo in cui ci insegna come risparmiare acqua nell’orto.

Detto questo può essere ugualmente utile sapere quali sono gli ortaggi che hanno minore bisogno di acqua.

Ceci e legumi

I legumi in generale sono piante poco esigenti dal punto di vista dell’irrigazione. Tra i legumi i ceci spiccano per resistenza e possono essere coltivati anche senza essere irrigati mai. Consiglio di mettere a bagno i semi prima di seminarli, in modo da reidratarli perché possano nascere più facilmente anche dove il terreno è piuttosto asciutto.

Oltre ai ceci possiamo provare anche con le altre leguminose: fagioli, piselli, fave, lenticchie. Meglio privilegiare varietà a crescita determinata.

Approfondimento: coltivare i ceci

Aglio, scalogno e cipolle

aglio

Tra le piante che non vanno irrigate citiamo le liliacee. In particolare l’aglio, ma anche cipolle e scalogno se la cavano in modo ottimo senza bagnature.

Partendo dal bulbo la pianta ha una bella riserva iniziale che sostiene la formazione di radici, quindi rispetto  ad altre piante che iniziano con un semplice semino la partenza dell’aglio è agevolata.

Inoltre sono piante che quando arriva il caldo seccano e vanno verso la raccolta. Possiamo dire che seguono bene l’andamento della stagione: con l’avvicinarsi dell’estate quando il suolo diventa arido non hanno bisogno di risorse idriche, ma sono anzi agevolate dalla mancanza di acqua.

Appofondimenti:

Le patate

Anche per le patate valgono due considerazioni appena fatte per l’aglio: il tubero garantisce alla pianta una partenza semplificata anche se il terreno non è molto umido, la pianta ha una buona resistenza e quando il clima si fa davvero caldo va seccandosi. Vale la pena scegliere varietà precoci e resistenti al secco.

Approfondimento: coltivare le patate

Il pomodoro siccagno

I pomodori non sono certo la pianta da orto più resistente alla siccità: come molte altre orticole hanno bisogno di irrigazioni.

Nel tempo tuttavia sono state selezionate cultivar più resistenti, tra queste è molto conosciuto il “pomodoro siccagno“, si tratta di piante di pomodoro poco produttive e che restano di piccola dimensione, ma che si accontentano di pochissima acqua. Sono di origine siciliana, a partire da varietà come il pizzutello e sono ottimi pomodori da conserva.

Le coltivazioni veloci

ravanelli ad aprile

Tra le coltivazioni da fare con pochissima acqua bisogna citare anche gli ortaggi primaverili a crescita veloce, come rapanelli e rucola.

Il fatto che crescano in fretta e che arrivino a raccolto prima dell’estate permette di poterli bagnare meno.

Approfondimento: gli ortaggi più veloci

La scelta delle varietà

La resistenza alla siccità non è solo una questione di specie: la prima cosa da fare è scegliere cultivar resistenti.

Cominciamo a dare tre criteri utili da tenere conto nella scelta della varietà:

  • Varietà precoci. Se scegliamo piante che si raccolgono prima si può evitare che siano in campo nei momenti più caldi dell’anno.
  • Varietà determinate. Piante nane e non indeterminate sono generalmente meno esigenti in termini di acqua rispetto a specie rampicanti. Teniamo conto di questo, in particolare nella scelta di quali fave, fagioli, piselli scegliere.
  • Varietà antiche. Le moderne selezioni spesso vengono realizzate dando per scontato la possibilità di irrigare, mentre ai nostri nonni interessava molto di più la resistenza alla siccità. Per questo tornare a coltivare cultivar antiche può essere vincente.

Selezionare piante resistenti

Se abbiamo bisogno di piante resistenti, la cosa migliore è essere noi a selezionarle.

Le piante infatti evolvono col tempo e si adattano al contesto che trovano. Se coltiviamo pomodori in condizioni di scarsità di acqua e ogni anno preserviamo i semi riproducendoli in proprio, otterremo anno dopo anno piante sempre più resistenti e adatte alle caratteristiche del nostro clima.

Un esempio è quello del contadino francesce, Pascal Poot, che ha sviluppato pomodori resistenti prelevando semi dalle piante che meglio riuscivano in condizioni di siccità. Di anno in anno ha ottenuto pomodori sempre più capaci di resistere senza irrigazioni nel suo terreno.

In questo caso non si tratta di reperire i semi di Pascal Poot, ma di imparare dalla sua esperienza. Bisogna autoprodurre piante che si evolvono nel nostro contesto e quindi saranno impareggiabili se coltivate proprio nel nostro terreno.

Approfondimento: preservare i semi di pomodoro

Articolo di Matteo Cereda

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