La potatura è un argomento veramente vasto, non per niente abbiamo dedicato un intero corso con più di 8 ore di lezione a questo tema.

Non esiste un’unico metodo di potatura: a seconda del tipo di pianta, della sua età, della sua forma di allevamento, del periodo dell’anno in cui si interviene e degli obiettivi che si vogliono raggiungere, ci si approccia in modo diverso.

taglio di potatura

Proviamo a ragionare sui vari tipi di potatura: per potare bene è importante avere sempre chiari gli obiettivi che si hanno e intervenire nel momento giusto.

Potatura verde e potatura secca

La prima distinzione nella potatura si fa in base al periodo dell’annoin cui si interviene. Si può leggere anche su questo tema l’articolo sul periodo giusto per potare.

Si tratta di una distinzione che ha senso in particolare nelle piante caducifoglie, che hanno un periodo di riposo vegetativo (con il freddo, nella stagione invernale). Possiamo parlare quindi di potatura secca (per indicare gli interventi sulla pianta in riposo) e di potatura verde (per indicare gli interventi sulla pianta in fase vegetativa.

  • Potatura secca (autunno-invernale)
  • Potatura verde (primaverile-estiva)

Potatura secca invernale

Durante il riposo vegetativo la pianta soffre meno i tagli, possiamo quindi fare tagli a legno, anche interventi importanti. Resta importante ovviamente fare i tagli in modo corretto e disinfettare i tagli più grossi.

In genere il periodo migliore per questa potatura è il mese di febbraio, o comunque la fine dell’inverno. Scopri perché è meglio non potare in autunno.

Teniamo sempre conto che per ogni regola ci sono eccezioni: ad esempio nella potatura del ciliegio e in quella dell’albicocco si sceglie spesso di fare gli interventi a fine estate.

Potatura verde estiva

Durante la fase vegetativa possiamo approfittare per togliere rami molto giovani, anche germogli. In questo modo si evita che la pianta sprechi energie per lignificare rami che non ci interessano.

Tipici interventi sono l’eliminazione di succhioni e polloni. In questa fase si evitano tagli a legno consistenti, togliendo solo rami non completamente lignificati, la pianta patirebbe tagli grossi.

Il periodo della potatura verde è tra la fine della primavera e l’estate.

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Potare in base all’età della pianta

Le piante, proprio come gli esseri umani, attraversano diverse fasi nella loro vita e hanno man mano esigenze diverse. Anche la potatura si adatta a questo.

Possiamo suddividere i tipi di potatura in base all’età e alle condizioni della pianta:

  • Potatura di allevamento, che riguarda i primi anni della pianta e che ha l’obiettivo di impostare la sua forma.
  • Potatura di produzione, la classica potatura che riguarda piante “adulte”, nel pieno della loro capacità produttiva.
  • Potatura di risanamento, che si effettua su piante che hanno patito un problema (danni da gelo, malattie, rotture) e ha lo scopo di stimolare l’emissione di nuovi getti per rimpiazzare le parti di chioma andate perse.
  • Potatura di riforma, che si effettua per modificare forma di allevamento a una pianta adulta.
  • Potatura di ringiovanimento, che è utile a stimolare un albero a rinnovare le sue parti produttive, per prolungare la sua vita utile.

Andiamo ora a dare qualche informazione in più su alcuni di questi tipi di potatura.

La potatura di allevamento

La potatura che si effettua nei primi anni di vita dell’albero è apparentemente molto semplice: si tratta di pochissimi tagli.

Facciamo attenzione però perché queste operazioni condizioneranno per sempre la vita della pianta. Ad esempio se partiamo da un astone di un anno, volendo farne un albero allevato a vaso, faremo al primo anno un solo taglio. Ma l’altezza di questo taglio determinerà l’altezza a cui impalcare.

In questa fase giovanile, oltre al taglio andremo ad applicare varie tecniche per condizionare i rami (piegature, incisioni) in modo da direzionarli in modo da rispondere ai nostri scopi.

La potatura di produzione

Taglio corretto

Si tratta della classica operazione di potatura, che in genere si effettua tutti gli anni nella stagione invernale.

Obiettivi della potatura di produzione:

  • Stimolare i rami produttivi, per avere un miglior raccolto e mantenere giovani i rami.
  • Eliminare parti secche o danneggiate.
  • Equilibrare la chioma, in modo da avere il giusto rapporto tra legno e foglie, evitare l’alternanza di produzione e avere frutti di pezzatura soddisfacente.
  • Diradare, per lasciare che luce e aria circolino in tutta la chioma.
  • Dimensionare la pianta, per adattarla agli spazi che abbiamo, evitando che scappi in alto. Questo spesso richiede tagli di ritorno.

Questi sono gli scopi generali, per capire come regolarsi bisogna osservare pianta per pianta. Ad esempio la potatura dell’olivo è molto diversa da quella del melo.

Consiglio di leggere le guide che trovate qui.

La potatura di riforma

Non è facile fare un discorso generale sulla potatura di riforma: bisogna valutare caso per caso. Una potatura di riforma può rendersi necessaria su piante lasciate andare, che non vengono potate per anni.

Spesso modificare la forma di una pianta richiede interventi drastici, tanto che non sempre conviene effettuarli. In genere sono da evitare su piante in età avanzata, si effettuano riforme nella prima metà della vita di una pianta, su piante anziane meglio evitare.

Quando la riforma è un intervento particolarmente impegnativo conviene suddividere i cambiamenti, spalmandoli su due o tre anni, in modo da non sottoporre la pianta a troppi tagli grandi.

Imparare con Potatura Facile

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Articolo di Matteo Cereda. Illustrazione di Giada Ungredda.

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