La grande sfida del mondo moderno è l’orologio che non si ferma mai. Nel l’orto invece si vive al ritmo dello scoccare delle ore dettate dal Sole e delle stagione.
Chi coltiva per professione però si trova spesso a correre dietro al lavoro agricolo. Magari avrebbe piacere a bere una birra con gli amici, fare passeggiate in natura e andare in ferie, ma potrà ricavare il tempo di fare queste cose solo con una buona organizzazione.
Produrre in maniera efficace, riducendo tempi e fatica è utile a tutti, contadini e hobbisti, ed è la sfida dell’orto bio-intensivo.
Tra i “trucchi” di questo metodo agricolo ci sono le consociazioni, che permettono di coltivare ortaggi diversi piantandoli vicini tra loro. Ridurre lo spazio coltivato significa ridurre il lavoro necessario a gestirlo, quindi ottimizzare sotto ogni punto di vista. Vediamo quindi come le consociazioni possono aiutarci ad avere la massima produzione anche da un orto piccolo.
Indice dei contenuti
L’importanza di coltivare in poco spazio
L’orto biointensivo è un metodo professionale biologico, produttivo e manuale. Niente macchine rumorose, costose e difficile da riparare, niente fumi neri quando si lavora nell’orto. Si tratta di un metodo moderno, anche se affonda le sue radici nella Francia del 1800. Tra i punti chiave di questo metodo c’è l’ottimizzazione dello spazio, che avviene tramite opportune consociazioni.
L’arte di coltivare più ortaggi in poco spazio, sfruttando le caratteristiche di ogni pianta è interessante sia per gli agricoltori di professione che per l’orto familiare.
Dal punto di vista del professionista gestire spazi ridotti permette ovviamente di dover fare meno lavoro (meno lavorazioni preparatorie, meno lavori di sarchiatura,…).
Dal punto di vista dell’hobbista invece una buona tecnica di consociazione permette di ricavare il meglio anche da un orto molto piccolo, cosa particolarmente preziosa per gli orti urbani, che si trovano negli spazi sempre più stretti concessi dalle città.
Senza alcun dubbio, se vogliamo passare poco tempo a lavorare nell’orto questo non deve essere troppo grande. Ma vogliamo comunque che produca molto, quindi coltivare più piante insieme è l’unico modo.
Consociazioni intelligenti
“Simpatia e antipatia delle piante. Consentitemi di dire ciò che penso, è il frutto delle osservazioni che ho potuto fare nel mio giardino e in quelle dei miei colleghi. Tutte le piante sono amichevole quando garantisci a tutti sufficiente letame e, al contrario, sono tutte ostili se sono costrette a vegetare in terreni magri.” Antoine Dumas – contadino e scrittore Francese – 1880
Avrete tutti già sentito parlare delle consociazione fra ortaggi: consistono semplicemente nel far crescere ortaggi non più in monocultura ma misti fra loro.
A esempio: seminare i ravanelli insieme alle carote, un vecchio trucco documentato dai contadini Francesi già nel 1800.
Ma come si fa a sapere quale ortaggio associare con un altro? Tanti siti e libri hanno la loro opinione: “attenzione questo ortaggio impedisce il buon sviluppo di quest’altro”, oppure: “avanti che questo ortaggio favorisce quest’altro.” Anche su Orto da Coltivare si trovano informazioni di questo tipo nella pagina dedicata appunto alle consociazioni.
Personalmente non ho mai osservato niente di simile. Nella mia esperienza, nessun ortaggio è allopatico.
Il trucco sta nel come li faccio crescere insieme.
Come mai i contadini Francesi del 1800 (ma anche il capo giardiniere di Versaille nel 1600) raccomandavano di coltivare le carote insieme ai ravanelli? Sono pure tutti due dei tuberi, si daranno fastidio per forza … Giusto?
Il trucco di questa consociazione è semplice: la carota germoglia e si sviluppa più lentamente rispetto a un ravanello.
Semplice vero?
Un esempio pratico di consociazione produttiva
Facciamo un esempio di consociazione provata da secoli nell’orto biointensivo:
Carote + Ravanelli + Lattughe + Fagiolini o Piselli rampicanti + Cavolo nero.
1) A metà maggio, in un bancale di bio-intensivo di terra morbida (aiuola di 80 cm di larghezza), ben arieggiato e privo di erbe spontanee, semino 8 file di ravanelli. Subito, lo stesso giorno, semino 8 file di carote. Entrambe ravanelli e carote alla densità indicata sul sacchetto di semi. Le carote e ravanelli seminati nelle stesse 8 file, una sopra l’altra.
Semino nel mezzo al mio bancale una fila di fagiolini rampicanti. Fabbrico subito la loro impalcatura.
A questo punto, sempre lo stesso giorno, posso trapiantare due file di lattughe (dividendo in tre la larghezza del bancale).
Annaffio subito.
2) 4-5 giorni dopo la semina, i ravanelli hanno germogliato. Coprono il terreno da un bel mantello verde, in pratica formano una pacciamatura commestibile! Impediscono la crescita della maggior parte delle erbe spontanee. Le lattughe essendo trapiantate svettano e sono così belle da vedere in questo prato di ravanello.
3) 18/20 giorni dopo la semina, i ravanelli sono pronti da raccogliere. Li devo assolutamente raccogliere tutti perché le mie carote hanno germogliato da qualche giorno e adesso avranno bisogno di sole.
Ne approfitto per diserbare a mano le erbe spontanee che sono cresciute, ma avendo presidiato lo spazio con le altre colture saranno poche.
4) Circa 60 giorni dopo la semina posso raccogliere le lattughe. Le miei carote sono cresciute belle, devo quindi raccogliere tutte le lattughe per lasciare loro lo spazio di crescere. Siamo già metà Luglio.
Una volta colti i cespi di lattuga, trapianto due file di cavolo nero (dividendo per 3 il bancale nella larghezza). Sono piantine, non danno nessun fastidio alle carote. Le foglie delle carote diventano la pacciamatura viva e commestibile del cavolo. Sembra foderato, è bellissimo da vedere.
5) Ma che bello! I miei fagiolini rampicanti sono pronti da raccogliere. Li raccolgo man mano che sono pronti e una volta raccolti tutti toglierò le piante per tenere il bancale pulito e bello da vedere.
6) Circa 80 giorni dopo la semina posso cominciare a raccogliere le mie carote. Faccio una raccolta selettiva, solo le carote più grosse. Le altre saranno raccolte man mano che crescono, durante i prossimi 30 giorni.
7) Ecco, siamo arrivati ai primi giorni di Settembre. Dallo stesso bancale ho raccolto: ravanelli, carote, lattughe e fagiolini. Ho lavorato il terreno solo una volta, a inizio stagione, ho fatto un solo diserbo e oggi crescono ancora cavoli neri che raccoglierò con i primi freddi.
Questo esempio mostra come associando le colture giuste, ragionando in base a dimensione che occupano e alle loro tempistiche di crescita si possa ottimizzare una parcella per produrre molto in pochissimo spazio.
Associare gli ortaggi in base al ritmo di crescita
Questo genere di consociazione funziona grazie alla capacità del contadino di associare ortaggi con ritmi di crescita compatibili in un terreno fertile. Sulla fertilità del terreno abbiamo già parlato, nell’articolo dedicato alla gestione del suolo in metodo biointensivo.
La consociazione di ortaggi di diversi tipi, dimensioni, colori e odori diminuisce naturalmente anche l’attacco degli insetti patogeni. Sappiamo infatti che la biodiversità è un cardine della difesa dell’orto biologico.
Il contadino risparmia tempo. Con la stessa lavorazione del terreno primaverile, coltivo 5 ortaggi per tutta la stagione!
Divido quindi per 5 il costo e il tempo di preparazione del mio orto, senza parlare del risparmio di metri e metri di tubi di plastica per l’irrigazione o di archi per una serra se dovevo coltivare le stesse piante in un orto 5 volte più grande.
Grazie alla consociazione intelligente le piante si sviluppano bene, in un terreno che non si compatta sotto il sole o la pioggia, per opera del lavoro delle radici degli ortaggi stessi.
Impostare le consociazioni produttive
Le consociazione possibili sono tante.
Personalmente tutti gli anni, d’inverno, mi faccio un bel piano di lavoro con il numero preciso di piante e semine che voglio fare durante la stagione. Decido allora, al riguardo di quello che voglio coltivare quell’anno, cosa far crescere insieme per risparmiare tempo e fatica.
Il buon senso della consociazione intelligente si impara facilmente. Lasciate che la vostra immaginazione lavori per voi. Diventerà un vero piacere coltivare un bell’orto diversificato e ritrovare nel piatto ortaggi con i sapori del proprio lavoro.
Fateci sapere nei commenti quale consociazione avete voglia di fare, provvederemo a rispondervi e magari a fare un altro articolo con più esempi.
Articolo di Emile Jacquet. Fotografie di Elisa Scarpa (@elisascarpa.travelphotography)
NB: Per chi volesse approfondire le pratiche del metodo bio-intensivo il consiglio è di seguire un corso specifico. Ad esempio quello di tre giorni organizzato alla Fattoria dell’autosufficienza.
Che spettacolo!!! Bellissimo articolo complimenti
Buongiorno. Ho trovato questo articolo molto interessante, è da qualche anno che cerco di imparare l’arte della consociazione negli orti ma c’è un aspetto che mi lascia sempre in dubbio.. La distanza tra le file. Ad esempio: se semino una fila di carote, a che distanza andrò a seminare la fila di porri?
Grazie?
Veramente impressionante. Complimenti!
Davvero bello ed interessante
Vorrei consociare lenticchie ma ci sono pochi esempi… Sto provando a coltivare in terrazzo quindi dalle ciotole ai vasi grandi piu grandi che ho di 90x30x40h
So che non potrò farci una zuppa con una ventina di piantine di lenticchie ma é una varietà presa in un viaggio che non voglio perdere e voglio aumentare magari nei prossimi anni. Mi interessano anche le consociazioni con mais e con patate. Anche sul mais ci sono pochi suggerimenti. Come altre piante per il trapianto per ora potrei avere spinaci lattughe aglio valerianella pomodori e se durano peperoni e meloni
Dimenticavo ho ance okra (gombo)
Buongiorno Barbara,
Faccio le miei consociazioni sempre con la distanza normale, come in monocultura.
I porri e le carote non sono la consociazione ideale. Entrambe hanno cicli di sviluppo lunghi.
In generale coltivo i porri in monocultura (al massimo uno potrebbe seminare fra le file un ortaggio arrampicante ma rende il diserbo molto difficile).
Su un bancale di orto Bio-intensivo, quindi un bancale di 80cm di larghezza (guardi l’articolo che ho scritto had hoc sur orto da coltivare https://www.ortodacoltivare.it/coltivare/orto-biointensivo.html ) trapianto 3 file di porri. Ciascun piantina di porro viene trapiantata in una buca di 25 cm di profondità e 5 cm di diametro fatta had hoc,grazie a questo non servira rincalzare. La piantina va messa nella buca senza richiuderla.
Con 3 file di porri su 80 cm di larghezza, non c’è proprio spazio per coltivare niente altro.
Per altre consociazioni, ad esempio cetrioli e fagiolini nani: trapiantare i cetrioli nel mezzo al bancale e seminare 1 fila di fagiolini nani da entrambe i lati.
Quindi devi fare consociazione di cicli di crescita.
Spero aver risposto alla tua domanda, altrimenti fammi sapere.
Buongiorno Daniela,
Sono contento che l’articolo ti abbia piaciuto.
E’ possibile fare tantissime consociazioni con il mais. I popoli del Sud America erano grandi esperti con questa pianta. Potresti fare la ricerca google “le tre sorelle mais”, troverai meraviglie.
In vassoi non è facile fare molte consociazioni con le lenticchie. In vasi hai un suolo solo tanto profondo e quindi le radici delle piante tendono a entrare in competizione di più rispetto alla coltivazione in piena terra.
Comunque dovresti sempre rispettare i cicli di crescita di ogni ortaggio. Le insalate o la valeriana potrebbero consociarci con il mais o giovane piantine di peperone o okra o pomodori o meloni o cetrioli o zucchine o zucca o angurie …
Non so in quale regione vivi ne a quale altitudine ma penso che faccia già un po caldo per coltivare spinaci adesso, questo ortaggio preferisce le stagione fresche.
Generalmente le piante basse si piacciono insieme alle piante più alte e le piante a ciclo breve si piacciono con piante a ciclo più lungo. Tutto qui!
Ti auguro un grande raccolto e un bel balcone.
Buongiorno, esiste un buon testo con tutte le consociazioni? Grazie!
ciao Simone. Quel che so delle consociazioni lo trovi nell’articolo dedicatoarticolo dedicato, dove linko anche un testo che trovo interessante.
Sul tema della consociazione non esiste però un testo che mette insieme tutto, ogni coltivatore ha sue esperienze. Anche in questo articolo Emile Jacquet ci presenta le sue idee in merito.
Mi interesserebbero molto altri esempi di consociaziine, è da poco che lavoro l’orto e mi sento molto insicura. Grazie per i vostri articoli, mi aiutano tanto