I fagiolini sono un legume gustoso e dalle ottime caratteristiche nutrizionali, alimento ricco di proteine, minerali e vitamine. Siamo abituati a considerarli una verdura a sé stante dal punto di vista botanico si tratta in tutto e per tutto di fagioli, anche se di una varietà particolare di tipo “mangiatutto”.
Abbiamo già parlato della coltivazione dei fagiolini in campo, ma non serve necessariamente avere un pezzo di terra a disposizione: si può facilmente coltivare questa pianta sul proprio balcone, direttamente in vaso. Andiamo ora ad approfondire come farlo nel modo migliore e restando nell’ottica di una coltivazione biologica.
Fagiolino e fagiolo sono come abbiamo detto la stessa pianta leguminosa, il phaseolus vulgaris, una coltura molto resistente, a patto che non venga sottoposta a grandi sbalzi di temperatura e che non subisca gelate. A caratterizzare i fagiolini è il fatto di avere semi più piccoli rispetto ai classici fagioli e un baccello tenero, anche esso commestibile e gradevole da mangiare. Il fagiolino quindi si raccoglie e cucina per intero invece di sgranare i semi.
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Scegliere il tipo di pianta
Per mettere fagiolini sul balcone prima di tutto occorre scegliere il tipo di pianta che vogliamo seminare, si contano diverse varietà di questo legume, caratterizzate da diverse pezzature e anche colori del baccello. La differenza principale però, che ci interessa primariamente ai fini della scelta, è quella fagiolino nano e rampicante.
- I fagiolini nani completano il loro ciclo colturale in meno di 60 giorni e non hanno bisogno di supporti e tutori per la crescita, che avviene per lo più superficialmente al terreno.
- Il fagiolino rampicante invece ha bisogno di 90 giorni dalla semina alla raccolta e necessita di tutori, si caratterizza inoltre per la sua produttività nettamente maggiore alla varietà nana.
Quindi se abbiamo più tempo e più spazio (vaso un po’ più grande, spazio verticale per i supporti) possiamo propendere per i rampicanti, mentre per una coltivazione semplice e meno impegnativa anche fisicamente in balcone opteremo per la varietà nana. Ad ogni modo il fagiolino quale sia resta una buona scelta per l’orto da balcone.
Posizione adatta e periodo di coltivazione
Quel che abbiamo visto per la coltivazione in vaso del fagiolo vale anche per il fagiolino: si tratta di piante che amano l’equilibrio, quindi per non compromettere il raccolto e la crescita, eviteremo sia le gelate che il caldo estremo. Il periodo migliore per coltivarli in vaso va da marzo fino a giugno, potremo anche seminare diverse piante a distanza di qualche settimana così da avere un raccolto disponibile in modo scalare.
La pianta di fagiolino necessita di sole, quindi preferiamo una posizione ben esposta e magari protetta dai venti freddi del nord. Se l’estate di presenta particolarmente torrida, sarà bene proteggere la pianta con dei teli ombreggianti che la coprano dal sole nelle ore in cui è più alto.
La coltivazione del fagiolino è simile a quella del fagiolo in vaso, di cui abbiamo già parlato su Orto Da Coltivare.
Scegliere vaso e terriccio giusti
La scelta del vaso determinerà il successo della nostra coltivazione, preferiamo un vaso di minimo 35-40 cm di diametro e sufficientemente profondo.
Alla base del vaso poniamo sassolini, ghiaia o cocci per favorire il drenaggio dell’acqua, quindi lo riempiamo con semplice terriccio universale, magari arricchito con un poco di compost casalingo.
Se vuoi arricchire il terreno ulteriormente si può mettere una spolverata di cenere di legna, facendo attenzione ad usarne il necessario, per non affaticare la pianta e avere effetti opposti a quelli desiderati.
Seminare il fagiolino
Il modo migliore per seminare i fagiolini è direttamente in terra, facendo un piccolo buco di 2-3 cm al centro del vaso, accanto a cui porremo il nostro eventuale sostegno su cui far arrampicare la pianta.
Una buona tecnica può essere l’immersione del seme in acqua tiepida per un giorno intero e poi riporlo nel terreno, ma non coprendolo troppo: come ci ricordano i detti contadini per cui il fagiolo deve sentire le campane. A seconda della nostra scelta sulla tipologia di pianta, avremo il nostro raccolto da 50 a 90 giorni dalla semina, una buona idea è seminare piante a scalare ogni 20 giorni.
Tutori alla pianta
La fantasia è l’unico limite nello scegliere il miglior supporto per le nostre piante di fagiolino, possiamo usare dalle canne di bambù, a semplici paletti di plastica o di legno o scegliere delle reti.
Trattandosi di coltivazioni in vaso, ideali per i nostri terrazzi o balconi, potremmo scegliere di posizionare le leguminose vicino alle ringhiere e non usare tutori esterni.
Irrigazioni e avversità
La pianta di fagiolino non necessita di eccessiva acqua, ma è molto importante la costanza e la verifica che il terreno si mantenga sempre umidiccio. I ristagni idrici invece possono indebolire il fagiolino e vanno evitati quanto le gelate, poiché i fattori ambientali insieme alla qualità del terreno potrebbero permettere alcuni problemi e disturbi come muffe o ruggine.
Per le piante così come per l’essere umano, deve prevalere l’idea che la prevenzione è la strada da seguire, creando condizioni favorevoli alla salute piuttosto che dover intervenire con cure a posteriori.
Articolo di Massimiliano Di Cesare
Articolo molto utile, È la prima volta che ci stiamo approcciando all’orto sul balcone, il 20 settembre abbiamo seminato coi miei bambini 4 specie, fra cui i fagiolini, e ci siamo avvalsi di questo tutorial.
Ciao Simona, grazie. Mi fa molto piacere sia utile l’articolo a un bell’orto con i bambini. Buone coltivazioni. Settembre però non è un periodo molto indicato ai fagiolini, se non arrivano a compimento riprovate con una semina a maggio.
Buongiorno, mi sto apprestando a coltivare i fagiolini per la prima volta ed ho trovato tutto molto chiaro ed esauriente. Grazie
Salve, spero che questo blog sia ancora attivo (vedo che l’ultimo commento è di circa un anno fa). in ogni caso, vorrei chiedere il perché alcune foglie della mie piante di fagiolini verdi si sono rinsecchite principalmente ai bordi. Potrebbe essere che le piante abbiano avuto troppa o troppo poca acqua? Grazie in anticipo e per l’interessante articolo!
Ciao Elisabetta, difficile dire a distanza, ma l’eccesso d’acqua potrebbe essere causa di problemi, confermo. Se il secco è solo al margine dubito che sia causato da scarsità.