azotoL’azoto è abbondantemente presente nell’aria e nella crosta terrestre, si tratta di un elemento cardine in agricoltura, fondamentale per la crescita delle parti verdi della pianta, in particolare germogli e foglie. Per questo se viene a mancare si verifica un ingiallimento fogliare oppure si osserva una crescita stentata del vegetale.

Tra gli elementi nutritivi che occorrono ai nostri ortaggi per vivere infatti l’azoto è uno dei fondamentali, insieme a fosforo e potassio sono la “trinità” di macroelementi che sta alla base delle necessità delle colture e che è generalmente presente in prevalenza nei concimi completi. Si può fornire al terreno non solo tramite i fertilizzanti ma anche con la rotazione colturale, grazie alla coltivazione di piante leguminose, in grado di fissare azoto nel suolo.

L’azoto è ovunque nell’atmosfera in forma gassosa, quando parliamo di presenza, eccesso o scarsità di azoto in agricoltura facciamo riferimento unicamente all’azoto disponibile per le piante, che è quello fissato nel terreno tramite microrganismi. Anche in condizioni di scarsità di azoto utile l’ambiente resta sempre ricco di azoto gassoso.

La carenza di azoto

La carenza di azoto mette in difficoltà la crescita della pianta, rallentandola e in casi gravi interrompendola. Un sintomo visibile è l’ingiallimento delle foglie, che si colorano rapidamente, a partire da quelle più vecchie. Per una buona coltivazione quindi non si deve mai far mancare questo elemento, è importante conoscere il fabbisogno dei vari ortaggi, concimare adeguatamente e ruotare le colture in modo equilibrato. Ad esempio le piante cucurbitacee, come zucche e zucchine, “divorano” parecchio azoto, cosa che fanno anche peperoni, pomodori e melanzane. Altre colture come aglio e cipolle sono meno ingorde, mentre i legumi sono in grado di “carpire” l’azoto dell’aria e lo lasciano anche nel suolo a disposizione di altre piante.

L’eccesso di azoto

Se con poco azoto la pianta non cresce quandol’elemento è troppo si ha una crescita eccessiva, sbilanciata verso la parte fogliare. Sotto lo stimolo dell’azoto i vegetali fanno molte foglie, impiegando tutte le loro risorse, ma non sviluppano le radici e producono pochi frutti. Gli eccessi di azoto sono particolarmente controproducenti agli ortaggi da radice, da bulbo, da tubero e da frutto.

Per questo motivo è necessario fare attenzione a non esagerare con gli apporti di concime. In particolare se abbiamo molto azoto nel suolo alcuni ortaggi da foglia come gli spinaci possono assorbirne grandi quantità, accumulando nitrati che sono nocivi per il nostro organismo. Il problema dell’accumulo di nitrati si verifica in molte verdure coltivate con metodi chimici, quando per ottenere un raccolto rigoglioso si usano concimi liquidi particolarmente azotati. Anche per questo un orto biologico in cui si calibra adeguatamente il nutrimento delle piante produce verdura più sana di quella che si può acquistare nei supermercati.

Concimare con l’azoto

Tutti i principali concimi contengono azoto: ad esempio se ne trova in buona quantità nel compostaggio, nel letame e nell’humus di lombrico. Non serve quindi ricorrere a fertilizzanti specifici. Tra le sostanze naturali di recupero si possono mettere nell’orto anche un po’ di fondi di caffè, che contengono un buon quantitativo di questo elemento e sono perfettamente compatibili con il metodo biologico.

Come abbiamo già detto ci sono piante capaci di prelevare azoto dall’atmosfera e trasferirlo nel terreno tramite il loro apparato radicale, dove hanno sede alcuni batteri che presiedono al processo. I legumi hanno questa caratteristica e di conseguenza sono molto preziosi per arricchire la terra dell’orto, diventano fondamentali nella rotazione colturale. Oltre a coltivare legumi nella rotazione si può seminare piante azoto fissatrici con lo scopo mirato di ottenere azoto: questa tecnica molto diffusa nella coltivazione biologica si chiama sovescio. La senape bianca ad esempio è un’ottima pianta da sovescio che si può usare a questo scopo.

Dilavazione ed evaporazione dell’azoto

L’azoto può essere facilmente portato via dalle piogge, per questo si sconsiglia di effettuare in autunno una concimazione azotata solubile come quella apportata da stallatico e pollina in pellet, inoltre se si lascia il terreno scoperto evapora in forma ammoniacale, per questo è bene pacciamare anche nella stagione invernale.

Articolo di Matteo Cereda

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