il potassioIl potassio è l’elemento che va a formare la parte rigida e legnosa delle piante dell’orto e favorisce la formazione di bulbi e tuberi. Si trova abbondante nei nostri terreni, in particolare in pianura Padana.

Aumenta la resistenza al freddo e alla scarsità idrica delle nostre colture, per cui è molto importante che non manchi mai. Per apportare potassio nel nostro orto in modo biologico possiamo utilizzare la cenere, mischiata col compost e distribuita sul terreno prima di coltivare piante che ne hanno bisogno (come tuberi, ad esempio patate, pomodori, meloni o angurie).

Il potassio è uno dei principali elementi nutritivi che devono essere presenti nel terreno dell’orto, insieme ad Azoto e Fosforo. Se viene a mancare e si verifica quindi una carenza di potassio la pianta può manifestarlo con l’imbrunirsi delle foglie a partire dai margini.

Potassio nel terreno e nelle piante

Il potassio è un elemento molto presente nel terreno, basti pensare che compone oltre il 2% della crosta terrestre. Le coltivazioni hanno un grande assorbimento di potassio che è responsabile di diversi processi fondamentali nella loro attività vitale. Viene utilizzato per lo sviluppo dei tessuti, in particolare ha effetto nella lignificazione di fusti e rami. La sua presenza è necessaria alla sintesi degli zuccheri e influisce anche sulla capacità di traspirazione dell’acqua presente nelle cellule.

Come tutti gli elementi fondamentali il potassio è una sostanza richiesta da tutte le piante, sia quelle dell’orto che quelle del giardino e del frutteto, non vivrebbero senza questo elemento. Tuttavia ci sono coltivazioni che ne vogliono una quantità maggiore, a cui l’apporto di potassio può essere di aiuto, in particolare nell’ottenere frutta e verdura più gustosa e meglio conservabile. Ad esempio le patate beneficiano di una concimazione ricca di potassio, come anche il melone e le piante da frutto, per via della grande presenza di zuccheri che devono sintetizzare.

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Apportare potassio con metodi biologici

Il potassio è presente nella gran parte delle tradizionali concimazioni: quando si usano concimi completi, quali il letame, il compost o lo stallatico, si sta fornendo anche questo elemento, oltre ad altre sostanze utili. Se però si vuole specificamente aumentare il potassio si può ricorrere a fertilizzanti più mirati, a patto che siano consentiti in agricoltura biologica.

Tra le sostanze naturali facilmente reperibili la cenere è un’ottima fonte di potassio, altre opzioni sono le alghe marine come concimazione organica oppure il solfato di potassio e il cloruro di potassio come concimi di origine minerale.

Carenza di potassio

Se il potassio viene a mancare la pianta può presentare diversi problemi. Spesso la carenza non è dovuta a una vera e propria scarsità quanto a un pH troppo acido del suolo che crea problemi di assorbimento (in questo caso possiamo correggere il suolo per abbassare il pH).

Il sintomo a livello fogliare è l’ingiallimento e poi imbrunimento dei bordi delle foglie, mentre dal punto di vista della crescita si assiste a una scarsa lignificazione. Quando il potassio è poco i frutti restano piccoli e non molto saporiti.

Eccesso di potassio

Il troppo stroppia, questa regola tradizionale vale anche per il potassio presente nel terreno coltivato. Di per sé una grande quantità di questo elemento non ha conseguenza diretta ma il problema è nella scarsità e nella difficile assimilazione di altre sostanze importanti che deriva dall’eccesso.

Articolo di Matteo Cereda

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