Ci sono verdure particolarmente preziose nell’orto, perché coltivabili per gran parte dell’anno e disponibili per un raccolto continuo, tra queste ci sono le biete o bietole che si dividono in biete da costa, le cosiddette coste d’argento, e biete da taglio, conosciute anche come erbette.
Le erbette sono una verdura da consumarsi cotta, molto simile agli spinaci, non per niente le piante di bieta (Beta vulgaris) e di spinacio sono strette parenti, entrambe appartenenti alla famiglia delle chenopodiacee. Anche la barbabietola è una pianta molto simile, ma si caratterizza per la produzione di una rapa a livello del suolo. La pianta è biennale, viene coltivata con ciclo annuale evitando la sua montata a seme.
Anche a livello di coltivazione le bietole da taglio hanno esigenze analoghe a quelle di coste e spinaci, si tratta di piante molto semplici da far crescere nell’orto e decisamente produttive, anche perché il cespo ricaccia in continuazione e permette quindi di ottenere da una semina molteplici raccolti.
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Clima e terreno indicati
Terreno. Le piante di bieta hanno bisogno di un suolo che dreni bene gli eccessi d’acqua, per il resto non hanno esigenze particolari. La concimazione organica è utile ma senza eccesso, conviene farla con letame maturo. Bisogna prestare attenzione a non esagerare con la presenza di azoto perché la pianta altrimenti può accumularlo nelle foglie, in forma di nitriti che risultano tossici. L’eccesso di azoto si verifica in particolare con concimazioni chimiche tramite fertirrigazione, visto che in questo modo gli elementi nutritivi vengono assimilati senza sforzo. Il ph del suolo prediletto dalle erbette è moderatamente alcalino.
Clima ed esposizione. Le biete da taglio vogliono un clima temperato, senza eccessi di caldo, ha una temperatura ottimale poco sotto i 20 gradi. Resistono moderatamente al freddo purché non prolungato e possono essere danneggiate dal troppo sole estivo. Per questo a volte conviene intervenire, in inverno con coperture a tunnel o in tessuto non tessuto, d’estate con reti ombreggianti. Queste accortezze permettono di coltivare le erbette nell’orto durante la gran parte dell’anno.
Come seminare le erbette
Quando si semina. La bieta si può seminare per buona parte dell’anno, esclusi gli estremi climatici di inverno ed estate. In genere conviene mettere i semi in primavera, seminando tra marzo e aprile, in questo modo si riesce a raccogliere ininterrottamente a partire da poco oltre un mese dalla semina fino all’arrivo del gelo. Dove fa freddo si può anticipare la semina facendola in vasetti da tenere al caldo in semenzaio. Il seme si pone a poca profondità, appena coperto da un velo di terra.
Distanze. In teoria le erbette possono esser seminate nell’orto anche a spaglio ma una semina per file è più ordinata e consente di controllare meglio le erbe infestanti. Visto che questa verdura da foglia viene periodicamente tagliata per il raccolto infatti se non si limitano le erbe spontanee possono approfittarne per competere rubando spazio, luce e risorse alla pianta coltivata. Quindi conviene mettere i semi o le piantine a distanza di 40 cm tra le piante, 40/50 cm tra le file.
Coltivare le erbette nell’orto
Controllo delle erbacce. Come per tutte le verdure da taglio sarchiature periodiche nell’orto sono importanti per evitare che le malerbe soverchino le piantine di bieta, in particolare nei periodi in cui la pianta viene ridimensionata dal raccolto.
Irrigazione. Le erbette hanno un moderato fabbisogno di acqua, durante l’estate può essere utile un’irrigazione regolare e bisogna evitare di avere un terreno estremamente arido. L’importante è non bagnare mai la pianta sulle foglie ed evitare di irrigare durante le ore più calde, altrimenti si rischia di scottare la pianta e di favorire le malattie funginee.
Pacciamatura. La pacciamatura del terreno intorno alle piante è utile, in particolare per risparmiare lavoro di sarchiatura, dove il sole batte forte meglio evitare il telo nero e scegliere piuttosto una pacciamatura di paglia o un telo in juta.
Principali avversità e difesa bio
La bieta è una pianta poco affetta da malattie e raramente attaccata da insetti nocivi, questo la rende una coltivazione molto interessante per chi coltiva con metodi biologici e per chi è un principiante in fatto di orto.
Malattie. Le erbette possono essere soggette a malattie funginee, in particolare l’oidio (o mal bianco), il marciume radicale e la peronospora. Tuttavia si tratta di una coltivazione che si ammala abbastanza di rado a condizione che si coltivi nel modo giusto. Per prevenire le malattie bisogna evitare ristagni idrici, quindi lavorare bene il terreno, e irrigare nel modo giusto, senza eccessi e senza bagnare le foglie. Nell’ottica di una coltivazione biologica è utile anche un controllo frequente, eliminando con tempestività eventuali piante malate in modo che non diffondano il contagio. Il macerato di equiseto distribuito a spruzzo nei mesi primaverili è un’ulteriore pratica di prevenzione naturale che risulta utile.
Insetti. Sono pochi i problemi a livello di parassiti che interessano la bieta, lo sfalcio periodico delle foglie per il raccolto riduce molti problemi, l’avversità più tipica sono le lumache che si mangiano le foglie.
Coltivare le erbette in vaso
Il poco spazio che richiedono le erbette le rendono adatte alla coltivazione in vaso. Si richiede un contenitore di profondità minima 20 centimetri, sono ottimi vasi rettangolari tipo classiche fioriere, che consentono di seminare una fila di biete. La coltura sul balcone non differisce da quella nell’orto anche se le bietole in vaso richiedono regolari innaffiature.
Come raccogliere le erbette
Le erbette si raccolgono a pianta formata, in genere si aspetta almeno un mese dalla semina, come tutte le verdure da foglia non esiste maturazione: si può sempre prendere le foglie. Ovviamente bisogna evitare di menomare la pianta troppo piccola. Il metodo di raccolta è molto semplice, si taglia alla base del cespo cogliendo tutte le foglie. Se si vuole accelerare il raccolto successivo si possono lasciare i ricacci centrali che restano più piccoli, cogliendo sempre a partire dalle foglie esterne (vedi mungitura degli ortaggi da foglia). Tra un raccolto e l’altro passano in genere circa tre o quattro settimane.
Come cucinare le erbette
Le erbette si utilizzano nello stesso modo degli spinaci: si fanno in padella o al vapore come verdura cotta, sono anche un ottimo ingrediente per le torte salate, ecco ad esempio una ricetta di torta salata alle erbette. Qualora il raccolto sia troppo poco per fare un piatto di erbette si possono mettere le foglie nel minestrone, arricchendolo di sapore e sostanza.
Articolo di Matteo Cereda
Buongiorno. Non sarà un commento il mio ma una domanda. La radice delle erbette è commestibile? Guido, da Parma
Ciao Guido. Non te lo so dire. Di certo la radice è poca e una volta pulita non resterebbe molto, per questo non ha interesse come ortaggio. Detto questo non so dirti se volendo pulirla sia commestibile, mi spiace.
Quando le erbe te le coste e le insalate vanno in fiore sono ancora commestibili?
Ciao Loredana, si sono commestibili. Perdono molto in qualità tuttavia, per questo andando a fiore si rovina il raccolto.
Buongiorno, prima di tutto vanno sbollentate per un minuto, dopo di che si possono saltare in padella con del burro; si possono congelare; oppure si possono fare degli ottimi ravioli di magro con della ricotta di capra, al posto degli spinaci. Ciao Tiziano.
Volevo chiedere un’informazione dopo il secondo taglio le mie erbette stanno diventando un pò gialle . In questi giorni ha piovuto molto forse dipende dalla troppa acqua ? Come intervenire ? Può servire il solfato ferroso oppure del concime a base di calcio? grazie attendo risposta se possibile al mio indirizzo mail
Chiara
Ciao Chiara, difficile dare una risposta valida a distanza, senza neppure vedere le piante. L’eccesso d’acqua può accentuare problemi, nel caso si risolve da sola la situazione. Il ferro è un apporto sensato.