La mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) è uno dei più antipatici parassiti del frutteto, colpisce praticamente tutte le principali specie fruttifere, andando a deporre le uova nei frutti che stanno maturando, rovinandoli in maniera irreversibile.

I danni della mosca della frutta si vedono quando ormai è troppo tardi per salvare il raccolto, e quindi per limitarli è necessario un monitoraggio che individui i voli dell’insetto prima che inizi a ovideporre in modo indisturbato. Se si riescono a riconoscere gli attacchi per tempo si può contrastare la mosca con metodi biologici.

mosca mediterranea della frutta

Uno dei metodi più utili nella lotta alla mosca della frutta è l’utilizzo di trappole, che possono essere impiegate sia nel monitoraggio che per la cattura massale e permettono così di ridurre l’uso degli insetticidi allo stretto necessario.

Impariamo a conoscere questo insetto e scopriamo rimedi e trattamenti da impiegare per contrastarlo.

La mosca Ceratitis capitata

L’adulto di Ceratitis capitata è molto piccolo, misura circa 5 mm, ha occhi grandi, corpo di colore giallo-arancione e ali a striature simmetriche giallo ocra.

Le larve nascono dalle uova che la femmina depone all’interno dei frutti in maturazione, e a partire dalla nascita si nutrono scavando gallerie nella polpa.

La diffusione di questo parassita è molto ampia, riguarda tutto il Mediterraneo e si estende fino all’Europa centrale. In Italia si trova soprattutto nelle regioni centro meridionali, dove può compiere 6-7 generazioni l’anno. L’insetto si incontra anche al nord, dove riesce a fare 3-4 generazioni perché viene fortunatamente limitato dal clima. Se in inverno si raggiungono temperature basse la presenza di mosca della frutta si contiene, visto che molti adulti restano uccisi dal freddo mentre svernano nel terreno. Perché questo avvenga serve una temperatura media mensile di circa 2 °C per 2-3 mesi.

Danni portati dalla mosca

Come spiegato sopra, la mosca adulta depone le uova nei frutti.

Le punture multiple realizzate per l’ovideposizione provocano di per sé problemi, sotto forma di marcescenze locali, ma il danno maggiore lo creano le numerose larve quando iniziano a mangiare la polpa, disfacendola. Le lesioni al frutto favoriscono l’instaurarsi di malattie fungine e portano spesso i frutti colpiti alla caduta.

Quali colture colpisce

La mosca della frutta è un insetto fitofago che può creare danno a molte specie da frutto, miete le sue vittime tra le drupacee e le pomacee, ma attacca anche molti altri frutti, come il kaki, gli agrumi (viene chiamata anche mosca degli agrumi), il nespolo del Giappone e il fico.  Esiste anche un’altra mosca simile alla Ceratitis capitata che attacca in prevalenza l’olivo: la mosca olearia.

Monitoraggio con trappole cromotropiche

La mosca mediterranea della frutta è un insetto piccolo e simile ad altri moschini. I sintomi della sua presenza sono evidenti quando è troppo tardi per porre rimedio: vediamo sui frutti i buchi e possiamo individuare la presenza delle larve. In genere si notano a partire da 2 o 3 settimane prima della maturazione: i frutti colpiti saranno ormai destinati a marcire e cadere.

Se si vuole contrastare l’insetto bisogna quindi prevenire e monitorare la presenza della mosca della frutta nel frutteto, intercettando i primi voli dell’insetto adulto.

Un buon metodo di monitoraggio per la mosca della frutta è l’installazione delle trappole cromotropiche, che attirano questi insetti con il loro colore giallo e sono cosparse di colla, in modo che le mosche vi restino attaccate. Le trappole vanno messe entro giugno, per intercettare le prime generazione di mosca.

In un frutteto piccolo le trappole vanno installate su un paio di piante, per maggiori estensioni servono almeno 2 trappole/ha, meglio se localizzate sulla parte di chioma esposta a sud.

Le trappole cromotropiche gialle però non sono selettive e quindi non attraggono solo la Ceratitis, ma anche tante altre specie, tra cui purtroppo insetti utili. Per questo una volta che le troviamo piene di insetti attaccati dobbiamo osservare bene con la lente di ingrandimento l’effettiva presenza di questo e di altri parassiti che ci interessa monitorare, come ad esempio la mosca del ciliegio. In un frutteto misto dobbiamo infatti osservare più cose contemporaneamente e uno strumento può fungere a vari scopi. Alla cattura dei primi adulti di mosca mediterranea bisogna intervenire senza perdere tempo.

Trappole contro la mosca

I frutticoltori biologici professionali possono combattere la mosca della frutta con successo utilizzando diffusori o trappole a feromoni per la confusione sessuale o per la cattura massale del parassita, ma questo è un sistema che presuppone una superficie regolare e abbastanza estesa, come minimo di un ettaro, situazione rara nelle coltivazioni di frutta amatoriale. Quindi in frutteti di piccole dimensioni e misti bisogna intervenire con altri mezzi, comunque ecologici.

Trappole alimentari per ditteri

Un sistema adatto tanto a un contesto professionale quanto alla difesa di qualche pianta nel giardino familiare è l’uso di trappole alimentari di tipo Tap Trap o Vaso Trap, che assicurano una buona cattura massale. Queste trappole si mettono sulle piante verso maggio-giugno, il periodo in cui indicativamente l’adulto sfarfalla e depone le uova.

L’installazione di trappole alimentari ci può evitare di fare il monitoraggio con le trappole cromotropiche, anche considerando che andrebbero messe nello stesso periodo. Il principio di funzionamento delle trappole alimentari Tap Trap è il seguente: il grande gancio-tappo di colore giallo si aggancia sopra a una bottiglia di plastica (o nel caso di Vaso Trap, un barattolo di vetro) da riempire con l’esca alimentare. La mosca della frutta viene attratta dall’esca e anche dal colore acceso del tappo, che sfrutta lo stesso principio della trappola cromotropica). Una volta entrato l’insetto non riesce a uscire e annega nel liquido.
Le esche consigliate per la mosca della frutta si preparano autonomamente con ricette semplici, come acqua e sardine. Il grande vantaggio di questo tipo di trappola è che l’esca attrae in modo selettivo i parassiti, mentre gli insetti utili come api e bombi non sono interessati.

Come preparare l’esca per le trappole

Per preparare un’efficacissima esca adatta ad attrarre la mosca della frutta conviene partire da acqua e pesce crudo (un paio di sardine per esempio vanno benissimo). Con questa prima ricetta la trappola Tap Trap inizia ad attrarre mosche normali. Le stesse mosche catturate rendono l’esca maggiormente attrattiva per la Ceratitis capitata, innescando la trappola. Dopo le prime catture si aggiunge ammoniaca all’esca (va bene qualsiasi ammoniaca purché non profumata, quella in uso per le pulizie già diluita 5% è perfetta).

Questo tipo di esca non va sostituita completamente ogni 2 o 3 settimane come nel caso di altre trappole del genere, ma deve essere solo parzialmente svuotata e rabboccata, con l’aggiunta di un po’ di ammoniaca, perché il livello dell’esca non deve mai superare i 2/3 del contenitore. La trappola Tap Trap realizzata in questo modo può essere mantenuta fino a fine stagione, catturando gli esemplari volanti di mosca che circolano nei paraggi.

Mezzi di difesa meccanica

Le reti antinsetto a maglia fine stese sopra le chiome delle piante dopo l’allegagione creano una barriera meccanica, che può essere un metodo per salvaguardare la frutta dagli attacchi della mosca Ceratitis capitata. Nei frutteti di una certa estensione vale la pena investire in impianti di reti che svolgono contemporaneamente una protezione dalla grandine, mentre poche piante possono anche essere semplicemente avvolte in reti singole. Le reti antinsetto proteggono le piante dai tanti insetti dannosi e non soltanto da questo, e quindi spesso si rivelano una scelta azzeccata.

Alcuni frutticoltori sostengono però che la maturazione e la buona colorazione della frutta risentano di questa copertura, almeno sulle ciliegie, quindi conviene provare e valutare i risultati caso per caso.

Un’altra strategia preventiva importante è l’uso delle farine di roccia, come le finissime zeoliti di origine vulcanica, o minerali argillosi come il caolino. Queste farine, disciolte in acqua e irrorate uniformemente su tutte le chiome, svolgono un utilissimo effetto deterrente verso gli insetti dannosi come questo, perché formano una patina che risulta loro fastidiosa, per cui riducono le loro ovideposizioni. Le farine di roccia non sono prodotti fitosanitari, ma corroboranti, prodotti di origine naturale dall’azione protettiva e rinforzante per le piante. Si acquistano senza necessità di avere il patentino e non hanno tempo di carenza, e questo li rende utilizzabili fino al momento della raccolta. Però bisogna ricordare che per avere dei buoni risultati con questi prodotti è fondamentale essere tempestivi e costanti: non basta un solo trattamento e non bisogna intervenire quando il problema è già evidente, ma in anticipo e più volte. Ma tutto questo può ripagare molto e aiutarci a ridurre i trattamenti insetticidi.

Infine, una possibilità un po’ laboriosa ma probabilmente efficace, verso la mosca della frutta, è quella di avvolgere direttamente tutti i frutti sulla pianta con sacchetti di carta, questo ostacola anche gli uccelli dal beccare i frutti.

Trattamenti con insetticidi naturali

Contro la mosca mediterranea della frutta si possono fare dei trattamenti con prodotti ammessi in agricoltura biologica e di efficacia provata. Per esempio si può trattare con lo Spinosad, sostanza attiva che deriva dalla fermentazione di un microrganismo da cui si ottengono dei metaboliti ad effetto insetticida piuttosto rapido.

Se la popolazione di partenza della mosca è bassa, funzionano anche trattamenti con prodotti a base del fungo Beauveria bassiana, purché si eseguano nelle ore serali, dato che i raggi UV diminuiscono l’infettività e la vitalità di questo fungo verso gli insetti.

Entrambe le sostanze attive sopra menzionate sono contenute in prodotti fitosanitari veri e propri per i quali è necessario avere il Certificato di Abilitazione all’Acquisto e all’Utilizzo (il patentino).

Prima di utilizzare i prodotti fitosanitari, ricordiamo, è sempre opportuno leggere attentamente le indicazioni presenti in etichetta, e rispettarle per lavorare in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.

Articolo di Sara Petrucci

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