zucca concimataUna pianta dall’aspetto allegro, che attraversa tutta l’estate nell’orto per deliziarci a settembre con i suoi frutti colorati e dolci: questa è la zucca, ortaggio benefico che si conserva a lungo dopo la raccolta e ci permette tanti usi culinari diversi.

Pur impegnativa a causa dello spazio che richiede, non è una coltura particolarmente delicata né difficile, a patto che le si dedichino le giuste attenzioni per tutto il tempo. La concimazione riveste un ruolo importante e può essere gestita con metodo biologico, pensandoci per tempo, ovvero prima della messa a dimora o al massimo nei periodi immediatamente seguenti.

La dimensione delle proprie zucche è spesso orgoglio per il coltivatore, spesso anche oggetto di concorsi e gare all’ortaggio di maggior peso o misura. Ovviamente le varietà di zucca che sviluppano frutti enormi hanno particolare bisogno di nutrimenti, ma in generale questa pianta generosa nel raccolto è anche esigente in termini di sostanze nutritive.

La concimazione di fondo per le zucche

La concimazione ha degli aspetti generali ed altri che dipendono dalla natura del terreno, per cui è sempre consigliato, almeno all’avvio di un orto, far analizzare un campione di terra per capire se è equilibrata nella sua composizione o se ci sono particolari eccessi o carenze. In questo modo si può pensare interventi di correzione e apporti specifici utili al proprio suolo. Oltre a questo ogni specie di ortaggio ha poi qualche esigenza particolare di cui tenere conto, e in particolare scopriamo in questa sede proprio i bisogni delle piante di zucca.

Nell’approccio alla coltivazione dell’agricoltura biologica, la concimazione è un nutrimento del terreno, non tanto direttamente delle piante coltivate. Il terreno fertile, in cui si ha cura di mantenere e innalzare il livello di sostanza organica, e quindi di vita microbica, è un suolo che offre le migliori condizioni di crescita alla maggior parte delle piante che ci interessa coltivare. Nei suoli ricchi di vita le radici crescono rigogliose e sane, e prevalgono organismi buoni che contengono il proliferare di quelli potenzialmente nocivi. Quindi prima di preoccuparci dell’ortaggio che abbiamo pensato di piantare andiamo a pensare allo stato di salute generale dell’orto.

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Di conseguenza è importante apportare ogni anno, preferibilmente in autunno, compost o letame maturi nelle dosi di 3-4 kg per ogni metro quadrato di coltivazione, da spargere durante le lavorazioni di rottura delle zolle e rastrellamento della superficie.

Ricordiamo sempre che l’ammendante non deve essere interrato profondamente con la vanga: in questo modo risulterebbe in parte inutilizzato. Questo perché la maggior parte dell’apparato radicale degli ortaggi, anche delle zucche, si trova in strati più superficiali, inoltre sotto i 30 cm di profondità non vi sono molti organismi aerobi capaci di mineralizzare queste sostanze e di rendere disponibili all’assorbimento radicale. Quindi la cosa migliore è mantenere la sostanza organica nei primi strati di suolo, e questa mineralizzandosi cede i nutrienti, che potranno scendere poi anche più in basso grazie all’acqua di pioggia o di irrigazione.

Questa concimazione all’impianto è chiamata concimazione di fondo, ed è utile per tutte le colture orticole, nel caso della zucca è particolarmente importante, visto che stiamo parlando di una delle piante da orto più voraci in termini di nutrimento.

L’importanza delle rotazioni colturali e il sovescio

Parlando di fertilità del suolo non ci si può limitare a spiegare la concimazione vera e propria, quindi l’apporto esterno di sostanze. Bisogna approcciarsi alla progettazione dell’orto in modo da alternare le colture, seguendo una rotazione. L’ideale è ricordare che cosa è stato coltivato l’anno precedente sull’appezzamento o sull’aiuola in cui intendiamo piantare le zucche, e se c’erano state piante della famiglia delle cucurbitacee è preferibile orientarsi su un’altra parcella, perché queste hanno esigenze simili in termini di assorbimento di sostanze ed esplorazione radicale del suolo.

È sempre meglio diversificare, per non incorrere nel fenomeno della “stanchezza del terreno”, cioè quel calo produttivo che si genera producendo le stesse piante, o piante simili, sullo stesso appezzamento.

Una forma di concimazione molto valida, che sostituisce o affianca l’uso di compost o letame, è il sovescio a semina autunnale, con interramento circa un mese prima del trapianto delle zucche. Allo scopo, l’ideale è scegliere miscugli di leguminose, graminacee e brassicacee.

Che cosa richiede la pianta di zucca

La pianta di zucca richiede in modo equilibrato i tre macro elementi, ovvero l’azoto (N), il fosforo (P) e il potassio (K) oltre a tutti gli altri elementi come magnesio, zolfo, calcio, manganese ecc. Di solito i fertilizzanti naturali, organici o minerali naturali, unitamente all’ammendante di base, nel loro insieme li contengono in modo sufficiente a garantire il soddisfacimento delle richieste delle piante. Letame e compost, che sono le due materie più impiegate per concimare l’orto biologico, sono ottimi esempi di concimi completi, che contengono cioè tutti gli elementi utili. Se disponibile, è ottimo anche il vermicompsot, ovvero il letame processato da lombrichi e arricchito di molti enzimi e microrganismi benefici.

Oltre a una buona concimazione di fondo, andiamo a vedere quali esigenze ha la pianta di zucca nelle sue fasi di crescita, dalla semina alla raccolta, e come coltivando possiamo intervenire in modo positivo.

Alla semina

In genere le zucche si seminano in semenzaio in vasetti per poi scegliere le più uniformi, robuste e sane per il trapianto nell’orto. Per la semina si usa un terriccio leggero apposta per le semine e di solito non si aggiunge concime, anche considerando che le piantine svolgono nei contenitori solo le prime loro fasi di vita.

La spinta iniziale per la pianta è già contenuta nel seme e ci si può accontentare quindi del terriccio semplice.

Al trapianto

Al momento del trapianto il terreno deve trovarsi in buone condizioni di sofficità e ben ammendato, ma è utile aggiungere anche stallatico in pellets (300-400 grammi al mq), solfato naturale di potassio e magnesio, elementi molto utili per la fruttificazione, e qualche manciata di farine di roccia per apportare micronutrienti.

Il potassio e il calcio possono essere apportati anche mediante la cenere di legna, che va distribuita in un sottile velo sul suolo o meglio ancora aggiunta precedentemente al cumulo di compostaggio.

Comunque si possono trovare anche dei concimi organici pellettati con un titolo abbastanza alto di vari elementi tra cui il potassio, quindi questi, anche se più costosi, sono ottimi per molti ortaggi tra cui le zucche.

Alcuni fertilizzanti in commercio, inoltre, sono molto validi perché arricchiti di micorrize e/o del fungo buono Trichoderma. Questi inoculi risultano particolarmente vantaggiosi per le piante con cui vengono in contatto, perché offrono un buon stimolo radicale, per cui le radici, a parità di nutrimento presente nel suolo, riescono ad assorbirne di più. Inoltre si ha una protezione verso i patogeni dannosi.

Le fasi di crescita

Man mano che le piante crescono e l’estate avanza, non sarà necessario intervenire con concimi veri e propri, ma di tanto in tanto le irrigazioni potranno essere eseguite con macerati diluiti di piante come l’ortica e la consolida e questo è un modo molto utile per dare alle piantine un rinforzino naturale ma efficace. Si possono anche usare dei concimi liquidi che si trovano in commercio, anche per le coltivazioni bio, da diluire nell’acqua di irrigazione con una certa regolarità.

Concimazione e acqua

Con l’acqua vengono veicolati i nutrienti che le radici assorbono, e per questo è corretto irrigare in modo regolare, anche se evitando sempre gli eccessi.

L’ideale è allestire un sistema ad ala gocciolante lungo la fila in cui si piantano le piantine, in modo da bagnare solo il terreno, non causare ustioni alle foglie e minimizzare il rischio di malattie fungine.

Concimazione e pacciamatura

La pacciamatura di paglia o di altro materiale organico, decomponendosi cede elementi nutritivi e contribuisce ad una buona struttura del terreno, oltre ad offrire alle zucche una buona protezione dal contatto con la terra sottostante, che se umida potrebbe danneggiarle.

La paglia, essendo ricca di carbonio, potrebbe determinare l’effetto di riduzione dell’azoto, per questo all’impianto è ottimo spargere delle buone manciate di stallatico pellettato.

Articolo di Sara Petrucci

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