I carciofi sono una pianta molto interessante da avere nell’orto, si coltivano per raccogliere il fiore, verdura tipica della tradizione agricola e culinaria italiana.
Questo ortaggio di origine mediterranea è stato coltivato e selezionato fin dai tempi antichi, esistono molti tipi di carciofo: dal carciofo romanesco, al catanese e al rosso di Sardegna. Le varietà di carciofo, che siano mammole, carciofi spinosi o violetti, si coltivano con lo stesso metodo, si tratta di una coltivazione impegnativa ma che offre molte soddisfazioni.
Rispetto ad altre piante da orto, il carciofo si caratterizza per essere una pianta perenne, non è quindi la classica pianta da seminare ogni anno, la carciofaia dura per diverse annate dopo l’impianto. I carciofi richiedono spazio, non sono quindi ideali per orti molto piccoli, anche se vale la pena sperimentare anche in piccola scala l’emozione di veder spuntare questo magnifico e buonissimo fiore.
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La pianta di carciofi: Cynara cardunculus
Il carciofo è una pianta della famiglia delle composite o asteracea, e del genere Cynara. La specie Cynara cardunculus comprende diverse subspecie: Cynara cardunculus scolymus è il carciofo che viene coltivato, c’è un’altra coltivazione interessante per l’orto: il cardo domestico (Cynara cardunculus altilis). Ci sono poi piante spontanee, il cardo selvatico (Cynara cardunculus sylvestris) è una delle più comuni.
La pianta di carciofi è una specie rizomatosa perenne, che ha una coltivazione tipicamente invernale o primaverile. In estate, quando le temperature sono elevate, entra in fase di dormienza, per resistere a caldo torrido e siccità, si risveglia se riceve molta acqua.
Il rizoma è quindi molto importante, dalle sue gemme si sviluppano ogni anno fusti che portano foglie e fiore. Le foglie interne possono essere spinose oppure no, a seconda della varietà.
Dove coltivare carciofi
Il carciofo è una pianta mediterranea, molto adatta al centro sud Italia, ma coltivabile anche a nord.
Clima adatto
Il carciofo è una pianta che predilige un clima mite, che non abbia sbalzi di temperatura o inverni troppo rigidi. Il gelo eccessivo può danneggiare la pianta. Sopporta bene il caldo e la siccità estiva, affrontandoli con la fase di dormienza.
Richiede una buona esposizione solare.
Preparazione del terreno e concimazione
Il suolo per la carciofaia deve essere sciolto e drenante, la pianta richiede un pH del terreno compreso tra 6 e 6,5.
Le radici del carciofo sono fittonanti quindi è particolarmente importante la fase di preparazione della terra: prima di piantare occorre lavorare il terreno in profondità con una vangatura accurata, in terreni pesanti meglio vangare più di una volta. Essendo una coltura perenne vale la pena curare la fase di impianto, in particolare sono da scongiurare ristagni d’acqua che porterebbero malattie quali fusarium e peronospora.
Oltre alla lavorazione è bene predisporre una buona concimazione di fondo, che arricchisca il terreno della carciofaia di elementi utili. Per la coltivazione biologica si useranno fertilizzanti di origine naturale, prima di tutto ammendando con sostanza organica (benissimo letame maturo oppure compost). Possiamo indicativamente considerare 5 kg di letame per metro quadro.
Un suolo ricco di humus è in grado di trattenere l’umidità, condizione favorevole in periodo di raccolta, quando la siccità è da evitare perché può portare la pianta a una dormienza anticipata.
Se il terreno dell’orto non drena adeguatamente è opportuno fare aiuole rialzate per evitare ristagni, in questo caso si dice che la carciofaia si realizza a baulature oppure a porche.
Come realizzare una carciofaia
Abbiamo visto come preparare il terreno e concimarlo, andiamo ora a scoprire come piantare i carciofi nell’orto.
Ci sono tre metodi per impiantare una carciofaia: la semina, la riproduzione dei polloni e la messa a dimora degli ovuli.
Il primo è certamente il metodo più lungo, possiamo anche realizzare piantine da seme oppure più semplicemente comprarle in vivaio, pronte da piantare. Se partiamo invece da polloni o da ovuli si tratta di propagazione agamica (che mantiene lo stesso DNA della pianta madre) e si attua a partire da piante di carciofo già esistenti, da cui effettuiamo una moltiplicazione tipo talea.
Seminare e trapiantare carciofi
La semina del carciofo avviene da febbraio a maggio, l’ideale è seminare tra febbraio e marzo in semenzaio protetto. Se vogliamo mettere i semi direttamente a dimora in campo invece si esegue una semina ad aprile oppure a maggio (a seconda della zona climatica in cui si coltiva). Chi semina in semenzaio dovrà trapiantare la piantina di carciofo nel mese di maggio, al momento del trapianto si deve irrigare con abbondanza e continuare poi a bagnare regolarmente per le prime settimane.
Riproduzione tramite polloni o carducci
I polloni del carciofo sono chiamati anche “carducci”, si tratta di quei germogli con un anno di vita, che vengono prelevati dalla base della pianta. I carducci possono essere usati per ottenere nuove piante, propagando la coltivazione. Per farlo si tagliano i polloni con la loro porzione di radice, scegliendo quelli già sviluppati con almeno 4-5 foglie, lunghi 25/40 cm. Questa operazione si fa durante la primavera (tra marzo e aprile) oppure in autunno (tra settembre e ottobre).
Piantare gli ovuli
Un altro metodo per riprodurre i carciofi è l’utilizzo degli ovuli ottenuti durante l’operazione di diccioccatura, che vedremo in seguito.
In alcune zone anche questi ovuli vengono chiamati carducci, in realtà gli ovuli sono germogli non schiusi, mentre i carducci veri e propri sarebbero quelli già sviluppati (quindi i polloni). Per piantare gli ovuli si smuove il suolo, si concima abbondantemente e si mette l’ovulo nel terreno a 4 cm di profondità. L’ovulo deve essere impiantato durante il periodo di dormienza estivo, quindi luglio o agosto.
Sesto di impianto
I carciofi richiedono spazio: si piantano nell’orto a file distanti uno o due metri, lasciando un metro tra una pianta e l’altra. Questo sesto d’impianto considera sia le dimensioni della pianta, sia il fatto che si tratta di una coltivazione che dura più di un anno. Bisogna infatti calcolare lo sviluppo negli anni della pianta, in modo da impiantare una carciofaia pensata per durare nel tempo.
Coltivazione della carciofaia
La carciofaia dura diversi anni essendo il carciofo una pianta poliennale, si può tenere anche 10-12 anni nell’orto. Per decidere la durata dell’impianto bisognerà valutare dopo qualche anno l’eventuale presenza di malattie fungine. Mediamente la tempistica ideale di durata di una coltivazione è di 4-5 anni, poi generalmente si sposta la carciofaia in un’altra aiuola dell’orto, in questo modo si prevengono meglio problemi di patologie e parassiti.
Vediamo dopo l’impianto come gestire la pianta.
Dormienza estiva e irrigazione
Il carciofo è una pianta che entra in dormienza a causa del caldo oppure della scarsità di acqua, riconoscendo il periodo estivo proprio da queste due condizioni: alte temperature e aridità.
Per questo motivo la pianta vive nei periodi freschi dell’anno, dove l’inverno non è troppo rigido si tratta di un ottimo ortaggio invernale, in zone fredde si raccoglie in primavera. Per svegliare il carciofo dal periodo di dormienza si può procedere con l’irrigazione estiva, in questo modo si riattiva prima la pianta, anticipando anche la produzione di ortaggi.
In generale una frequente irrigazione è importante per la carciofaia, escluso ovviamente il periodo di dormienza in cui va benissimo avere suolo asciutto. In fase vegetativa il terreno non deve mai seccare totalmente.
Protezione dal freddo
Una delle accortezze più importanti per coltivare i carciofi è saperli proteggere dal freddo.
Il carciofo teme le gelate, per cui dopo il trapianto è utile coprire con tessuto non tessuto o pacciamatura. Anche successivamente nella carciofaia è sempre utile pacciamare durante l’inverno, per tenere al caldo le radici. L’ideale è usare materiale organico che vada poi ad arricchire il suolo. Meglio evitare pacciamature troppo umide che favoriscano decomposizioni e marciumi.
La pacciamatura ci aiuta anche nel controllare le erbe spontanee, risparmiando molto lavoro di sarchiatura.
Potatura del carciofo
Quando parliamo di potatura del carciofo non dobbiamo pensare agli interventi di taglio che eseguiamo sulle piante da frutto: stiamo parlando di una pianta erbacea.
Parliamo di potatura perché si tratta di eliminare parti di pianta, per concentrare le energie su una produzione di buona qualità e pezzatura.
Diccioccatura e scarducciatura
Nell’anno successivo al trapianto incominciano a crescere nuovi germogli e steli alla base del cespo, per evitare di avere una quantità di fiori di piccole dimensioni occorre rimuovere i germogli in eccesso, tagliandoli con un coltello. I germogli da staccare si possono rimuovere prima che si aprano (ovuli) oppure quando hanno già formato qualche foglia (carducci).
I lavori da fare in carciofaia sono quindi:
- Diccioccatura (rimozione degli ovuli). Lavoro da fare tra giugno e luglio, con le piante ormai secche. La diccioccatura si esegue andando anche fino a 4-5 cm sotto la superficie del terreno.
- Scarducciatura (rimozione dei carducci). Si esegue in genere a fine inverno o in autunno.
Ovuli e carducci possono essere utilizzati per creare nuovi impianti: la moltiplicazione trapiantando gli ovuli richiede meno irrigazione, ma se si usano i carducci la pianta si sviluppa più rapidamente.
Problemi di coltivazione
Le piante di carciofo possono essere attaccate da diversi insetti e patogeni. Il problema peggiore è rappresentato dalle malattie, nocive in particolare con il passare degli anni, man mano che invecchia la carciofaia.
Ci sono poi anche parassiti animali, in particolare i topi e altri insetti. Per la coltivazione biologica di questa pianta orticola è importante imparare a riconoscere e a combattere queste problematiche usando metodi naturali, ma soprattutto a prevenirle con un giusto metodo colturale.
Insetti e parassiti
Il carciofo è attaccato soprattutto da afidi neri e larve di nottue a livello di insetti, mentre i topi possono rappresentare un vero flagello per la carciofaia.
- Afidi. Come per molte delle piante da orto anche il carciofo ha dei fastidiosi afidi che ci si stabiliscono sopra, parassitandolo. Questi pidocchi attaccano la pianta lasciando la melata e provocando fumaggine e sono favoriti dalle formiche. I carciofi sono spesso affetti da un afide nero, persistente soprattutto nel periodo primaverile. Gli afidi si possono contrastare con vari macerati vegetali e con sapone di Marsiglia.
- Nottue. Le nottue sono bruchi di falena che si nutrono delle foglie centrali della pianta. Occorre intervenire contro le nottue quando sono allo stato larvale con bacillus thuringensis, prodotto consentito in agricoltura biologica. Anche la piralide del mais può colpire il carciofo.
- Topi. Difendere dai topi la carciofaia è fondamentale: i roditori mangiano le radici e sono uno dei peggiori nemici del carciofo da orto. Il topo colpisce soprattutto durante l’inverno, quando c’è meno disponibilità di cibo alternativo.
Malattie della carciofaia
Se non si gestisce correttamente il terreno è facile che le piante di carciofo subiscano patologie di natura fungina. Per evitarle in primo luogo è importante lavorare il terreno, bisogna poi periodicamente spostare la coltivazione.
- Fusarium. Questa malattia fungina colpisce spesso il carciofo, in agricoltura biologica si tratta col rame che però non può curare la pianta, solo contenere l’infezione. Il rame inoltre non è esente da tossicità e bisogna impiegarlo con cautela. Per prevenire la fusariosi occorre un controllo accurato e un sesto d’impianto che preveda buone distanze tra le piante, almeno un metro. Se si riscontrano piante malate occorre eliminarle con tempestività per evitare la diffusione del contagio.
- Peronospora. Un’altra malattia da orto che può colpire il carciofo è la peronospora, anche in questo caso si interviene con rame e con potature volte a eliminare le parti malate. Si riconosce per le macchie giallastre con sfumature più scure al centro, oltre a una leggera muffa bianca sulla pagina inferiore della foglia.
La raccolta del carciofo
L’ortaggio da raccogliere è quello che spesso viene erroneamente chiamato frutto, in realtà i carciofi sono i fiori della pianta, possiamo chiamarli anche boccioli o capolini.
I boccioli possono essere di diverse qualità: i carciofi di prima scelta sono quelli emessi dall’apice della pianta, con un capolino per germoglio, la seconda scelta è quella che nasce da una delle diramazioni principali e sono i carciofi che solitamente si trovano in commercio. Dalle diramazioni secondarie invece nascono i carciofini di terza scelta, che vengono usati soprattutto per conserve: sono ottimi per fare i carciofi sottolio.
Periodo di raccolta. Il carciofo si raccoglie quando il capolino ha le giuste dimensioni e le punte sono ancora ben chiuse. Se si lascia invecchiare sulla pianta il carciofo diventa duro: più è maturo e più si indurisce, se conservato per molto tempo appassisce. La raccolta è scalare: per le varietà primaverili, adatte al clima del centro nord, avviene da fine febbraio per tutta la primavera, mentre i carciofi autunnali coltivati meglio in sud Italia si raccolgono da settembre o da ottobre.
Varietà di carciofo da coltivazione
Sono diverse le varietà di carciofo coltivate, ne ricordiamo alcune interessanti per qualità e tipicità. La scelta del tipo di carciofo è bene che sia guidata da un lato dai propri gusti, dall’altro è opportuno tener conto anche di selezionare varietà resistenti alle malattie, in ottica di coltivazione di orto biologico.
- Carciofo romanesco. Varietà tardiva primaverile, richiede un clima mite e asciutto e si raccolgono i capolini fino in primavera. Questo tipo di carciofo è una cultivar inerme (senza spine).
- Carciofo violetto di Chioggia. Varietà di carciofo spinoso dalla forma affusolata, ortaggio ottimo da mangiare anche crudo.
- Carciofo Sant’Erasmo. Tipo di carciofo veneziano tenero e carnoso, è buonissimo da fare fritto in pastella.
- Carciofo di Paestum. Carciofo campano tondo e senza spine, è riconosciuto dal bollino IGP.
Ci sono tantissime altre varietà locali, dallo spinoso sardo al carciofo verde di Castellammare.
Articolo di Matteo Cereda
salve desideravo sapere nell’orto avevo un bel po di piante di carciofo ben cresciuti aspettando che spuntassero i carciofi. invece o trovato tutte le piante totalmente secche la causa quale potrebbe essere stata? distinti saluti
Buongiorno Nunzio. Difficile dirti senza vedere la coltivazione… Se hai trovato le piante semplicemente secche (non con macchie strane o marciumi), prova a scavarne una, è molto probabile siano stati i topi che ti hanno mangiato alla base le radici delle piante, facendole seccare. Topini e arvicole sono tra i principali nemici dei carciofi, in particolare durante l’inverno quando scarseggia il cibo.
Salve volevo sapere se devono essere potati e se si in quale misura e periodo
Grazie
Buongiorno Maurizio
Vedi nel nostro articolo la voce “diccioccatura e scarducciatura”, sono queste le operazioni necessarie al corretto sviluppo produttivo del carciofo, non servono altre potature.
Salve,sono tornato dalle ferie e volevo sapere come comportarmi con le mie carciofaie tipo “violetto” e “romanesco”. Ho lasciato le piante con qualche carciofo piccolissimo prima di partire pensando che la pianta fosse ormai “ferma” ma, hanno continuato la produzione con diversi carciofi “spigati”. Alcuni contadini, miei vicini, mi hanno detto che devo tagliare le pianta quasi totalmente (loro usano la barra falciante !!) e di stare tranquillo poichè dopo Agosto le piante rincominceranno a “muovere”. secondo voi è corretto?
Domanda difficile, dipende dal clima e dalle varietà. Probabilmente è corretto, magari ricominceranno un po’ più tardi, verso settembre. In genere fidarsi di gente che coltiva da anni nella tua stessa zona è una buona idea.
grazie per l,informazioni. ho una decina di piante sotto serra in piemonte ho coperto il terreno con foglie e spero che le piante non muoiano. chiedo:i supplementi che nascono ai piedi della pianta devono essere tutti tolti ,o se ne puo lasciare qualcuno.’?
vanno rimossi, per tener la giusta distanza tra le piante, ma possono esser trapiantati per formare nuove piante di carciofi.
Buongiorno,
Ho delle piante di carciofo romanesco.
Volevo sapere il modo corretto per asportare i Carducci.
Basta strapparli oppure bisogna portare via anche una parte della base della pianta madre?
Grazie molte
Massimo
ciao Massimo
nella scarducciatura si strappano i carducci, andando a scavare un po’, il carduccio è il germoglio e solo quello si toglie. I più vigorosi si possono reimpiantare.
..Dopo diversi anni che abbiamo provato a coltivare i carciofi , quest ‘ anno ne abbiamo mangiati qualcuno , ma diverse piante producono soprattutto le parti verdi e i piccoli carciofi tendono da subito a spigare .. abbiamo concimato con fosforo e potassio a febbraio , insomma piante di carciofo monumentali , ma carciofi pochi e miserini …Cosa si potrebbe fare x avere anche in parte un po ‘ di soddisfazione nella loro coltivazione ??? premettiamo che li abbiamo protetti in inverno l ‘ abbiamo scarducciati in primavera ed in autunno e dicioccati in estate , abbiamo anche fatto un drenaggio al terreno sottostante , ma i risultati sono scarsi perchè appunto le piante tendono ad accrescere il fogliame senza produrre frutti apprezzabili … Cosa ci suggerite ??? Grazie in ogni caso del vostro parere …
Difficile dare una ricetta magica ma penso che la ragione del tuo problema stia nella fertilizzazione. Attenzione che troppa concimazione azotata può favorire appunto lo sviluppo della parte fogliare delle piante, dirottando le energie su quello a scapito del fiore. Quindi potrebbe essere un problema dovuto a troppo azoto.
…Grazie comunque del tentativo . Ormai ne riparleremo il prossima anno …
Ho delle piante di carciofo e volevo sapere molto gentilmente se qualcuno mi sa dire se il fiore che fa il carciofo quanto prima fiorisce della raccolta
Il carciofo si raccoglie prima della fioritura. Quando raccoglierlo lo si vede a occhio: il capolino deve avere le giuste dimensioni e le “squamette” ancora ben chiuse, prima che l’infiorescenza si apra.
Buon giorno:
15 piante di carciofo romano purtroppo 9 sono andate in pasto a topi come posso liberarmene grazie della risposta
Brutte bestie per l’orto i topi, prova a leggere qui, magari trovi qualche consiglio utile.
mario fai una cosa,prendi dei secchi di plastica (quelli che di solito contengono vernici circa 25 lt)
riempili di terra concimata pianta un carciofo x ogni secchio,fai 30/40 buchi con il trapano circa 10mm di diametro ad ogni secchio poi interri direttamente i secchi in modo che i topi non riescono a mangiare la plastica, funziona.
Buongiorno a tutti!
Ho 10 piante di carciofi miste romanesco e violetto.
Zona Italia centrale.
Le coltivo da tre anni con buoni risultati.
Le ho tagliate alla base prima dell’estate, e durante il mese di luglio ed agosto le ho annaffiate.
Oggi 2/09/2016 ho visto il primo capolino.
1) Secondo voi è prematura come crescita?
2) Ho sbagliato a continuare l’irrogazione dirante l’estate?
Grazie di tutto!
Il carciofo ha un periodo di dormienza che può essere interrotto irrigando, non è sbagliato a priori farlo, dipende dal clima. Io in zone calde lascerei doremire evitando di bagnare per luglio e la prima metà di agosto. Bene comunque che riparta già.
salve a tutti, abito in piemonte e ho 2 piante di carciofo . Devo coprirle tutte tipo con una serra o basta coprire il terreno con paglia? Tenete presente che le piante si stanno sviluppando ora in maniera corretta. Le ho trapiantate a luglio ma per circa un mese e mezzo non si sono sviluppate, poi da circa un mese sono in crescita. Ho paura che il gelo le faccia morire.
Tutto dipende dal clima, in teoria il carciofo è una pianta mediterranea che ama gli inverni non troppo freddi e il clima mite, quindi non è escluso che la pianta patisca il gelo. Coprire con la paglia aiuta, fare un piccolo tunnel anche.
Sarei molto grato se potessi aiutarmi e rispondere alle mie domande. Vivo a Sydney, in Australia, sono venuto qui a 17 anni e ora ne ho ben 83.
Ho incominciato a coltivare 12 piante di Carciofo, e vorrei sapere:
1) quanti (figli) da lasciare alla pianta?
2) quanti anni durano le carciofaie?
3) Quanti carciofi produce ogni pianta?
Sapendo che in Australia le stagioni sono contrarie rispetto all’Ìtalia.
Scusate per il mio limitato ITALIANO ma sapete, dopo 66 anni via dall`Italia non si può sperare meglio… GRAZIE TANTO PER la vostra pazienza. Grazie. Jimmy
Ciao Jimmy, che bello arrivare fino all’Australia! Provo a risponderti:
1) Se con “figli” intendi la diccioccatura dipende dall’età e dal vigore della pianta, in genere si fa due volte l’anno lasciando 2/4 germogli.
2) Il carciofo è perenne, se non ci sono malattie puoi tenerlo anche 10 anni. I primi 5 anni (a parte il primo) sono quelli in cui produce al meglio.
3) Una pianta ben tenuta produce tra gli 8 e i 12 carciofi.
ho provato per salvare le mie piante di carciofo di spargere attorno le piante un poco di solfato di rame in scaglie e sotterrare con il moto coltivatore sono due anni che si sono salvate , penso che ripeterò anche questo anno .
Ciao Franco. Io il solfato di rame cercherei di evitare di usarlo, pur essendo un fungicida consentito in agricoltura biologica resta comunque tossico.
Complimenti, ho trovato interessante questa sezione. Grazie
Buongiorno ho i carciofi su tre piante ma non hanno le spine belle chiuse ma aperte cosa vuole dire.che son troppo maturi o no?
Ciao Luca, ti confermo che andrebbero raccolti prima dell’apertura, prova comunque a vedere com’è, al massimo sarà un po’ troppo duro e fibroso, cuocilo bene.
Buongiorno vorrei sapere se alla fine dell’estate le piante di carciofi vanno tagliate o vanno lasciate così come sono. E per l’inverno coperte con del tessuto non tessuto . Se la prima domanda e giusta a che altezza vanno tagliate dal suolo più o meno grazie in anticipo e buon orto a tutti.
Buongiorno, il carciofo non è da tagliare a fine estate, per l’inverno se si coltiva al nord bisogna pensare a una copertura, personalmente rincalzo la base della pianta con una bella dose di terra, si può usare anche il tessuto non tessuto.
Buon giorno
questa primavera ho preso delle piantine da un vivaio in vasetto di 3/4 foglie. Ora, dopo 3 mesi circa una piantina ha incominciato a fare il primo carcioffo. Non credevo fosse possibile in neanche un anno. E’ possibile questo o è anormale? Grazie
E’ possibile. Benvenuti ai primi fiori!
per la prima volta ho seminato dei carciofi un frutto e’ cresciuto e c’e lo siamo mangiato veramente delizioso ma perche’ un frutto solo? Qui in Inghilterra e’ molto difficile trovarli per cui ne voglio qualcuno in piu’. grazie per ogni suggerimento. Antonietta
Difficile dire a distanza come mai un frutto solo, forse la pianta è giovane e andrà meglio l’anno prossimo.
Spiegato benissimo, ma per un principiante sarebbero utili anche qualche immagine, specie sulla dinoccolatura e sugli ovuli. Grazie.
Ciao Adriano. Hai ragione ed è un ottimo spunto. Personalmente sono negato con la macchina fotografica non vado tanto meglio nel disegnare, per questo non è semplice reperire le immagini. Certamente cercherò come procurarmi immagini esplicative.
Ciao! Avrei intenzione di trapiantare questa primavera dei carciofi romaneschi Emirex, nel vercellese, quindi piena Pianura Padana. Secondo voi è una varietà che vale la pena coltivare in questa zona (posto che il carciofo in generale non ama il mio clima)? Il vivaio che li semina dice che si tratta di una varietà molto resistente, che ha sopportato addirittura fino a 8 gradi sotto lo zero! Qualcuno ha mai coltivato dei romaneschi in Pianura Padana? Ha esperienze sulla durata del periodo primaverile in cui questa varietà produrrà? O anche solo un’idea della temperatura necessaria per far produrre le piante? Ultima domanda: quante piante dovrei avere per realizzare una produzione soddisfacente per 3 persone (contando di mangiare carciofi almeno una volta a settimana)?
Grazie mille!
Ciao Stefano. Non ho esperienza di coltivazione sul carciofo romanesco, penso che il violetto di Toscana sia un poco più “nordico” come varietà. Temperature e produttività variano molto in base al tipo di carciofo. La durata del periodo di produzione dipende tantissimo dal clima, quanti carciofi produce una pianta dipende oltre che da temperature e varietà anche da concimazione, età della carciofaia e tipo di coltivazione. Quando dico tipo di coltivazione intendo dire che tu puoi scegliere di potare molti capolini e puntare sull’ottenere pochi carciofi (da cinque a dieci) ma che siano grandi e molto buoni, oppure andare sulla quantità sacrificando pezzatura e qualità. Consiglio di mettere poche piante quest’anno, valutare clima e produzione e poi incrementare con un secondo impianto.
Grazie delle informazioni! Ti chiedo quindi se hai già coltivato una qualche varietà di Violetto di Toscana, e se hai idea di dove potrei trovare i semi su internet(perché temo che dalle mie parti io non abbia speranza di trovarlo). Ho trovato, su Bioseme, un carciofo simil-Morello di Chiusure. Per il resto nulla. Ortomio produce il Violetto Terom, ma qui i suoi rivenditori non credo lo ordineranno. Infine, hai esperienze sui carciofi coltivati sulle coste venete (Chioggia, Sant’Erasmo): in particolare relativamente alla resistenza al freddo?
Grazie ancora!
Ciao Stefano, mi spiace non esserti d’aiuto… Non ho esperienze di carciofi veneti e non so indicarti online, io ai tempi avevo impiantato carducci di amici, non so darti varietà precisa.
Grazie comunque Matteo!
Pare che il carciofo violetto di Provenza (di cui viene coltivata una varietà insignita di un presidio da Slow Food, a Perinaldo, a quasi 600 m di altezza, nelle montagne a nord di Imperia) sia effettivamente molto resistente al freddo. Dovrebbe fare al caso mio.
Vorrei chiederti se anche tu coltivi in una zona con inverni rigidi, e nel caso come si sono comportati i tuoi carciofi in inverno(è la mia principale preoccupazione a riguardo). La parte aerea è morta? E se è morta, a fine inverno ricaccia con facilità? Pensavo di rincalzare e coprire con paglia e/o compost maturo(lolla di riso decomposta per 2 anni. Tiene parecchio caldo. Coltivo riso :) ) … Sono necessari altri accorgimenti per proteggere le piante dal freddo secondo te (tenendo conto che mettere tutte le piante sotto tunnel sarebbe difficile)?
Grazie mille,
Stefano
Io sto in Brianza, quindi l’inverno è abbastanza freddo, gli accorgimenti che indichi sono corretti, dovrebbero bastare a superare l’inverno, ma ogni clima fa storia a sé (io consiglio di provare, senza fare un impianto enorme).
Le indicazioni sono molto chiare. Complimenti.
Buongiorno. quando si possono piantare i germogli dei carciofi
Gli ovuli si mettono in periodo di dormienza estivo, vanno quindi piantati in genere a luglio o agosto.
Gli ovuli si mettono in periodo di dormienza estivo, vanno quindi piantati in genere a luglio o agosto.
Grazie, molto utile, ma non ho capito bene tutta la terminologia sulla riproduzione, sarebbero utili anche foto. Sto cercando di coltivare carciofi in Inghilterra, per qualche anno non è andato male ma quest’anno la maggior parte delle piante non hanno prodotto frutta. Non ho tagliato piantine in autunno, sarà per questo? Grazie per qualsiasi risposta
Ciao Ruth, la potatura autunnale è utile a indirizzare e concentrare le energie della pianta, in teoria anche senza dovrebbe aver prodotto. Purtroppo non conosco le caratteristiche della tua coltivazione, i fattori sono troppi per poterti rispondere. Se la carciofaia ha più di 5 anni ti consiglio di spostarla. Le foto: ahimè sono un pessimo fotografo, ma mi appunto se c’è l’occasione di inserirle.
Ps i termini che non capisco bene sono “ diccioccatura e scarducciatura”, ho letto tutti i commenti ma ancora non è chiaro – qualcuno sa i termini in inglese? Poi davvero si può fare nuove piante tagliando l’ovo? Il clima qui (Bristol sud ovest Inghilterra) è in generale mite, ma umido con poco sole. Poveri carciofi! E poveri noi…grazie per il sito!
Ho fatto ricorso a un dizionario, quindi prendi con le pinze: la scarducciatura è “pinching out” e la diccioccatura “cutting down” o ” cutting back”. Poco sole e tanto umido non è il massimo per il carciofo, ti auguro comunque una buona coltivazione!
Ciao Matteo, Mille grazie per le risposte e chiedo scusa per il ritardo. Grazie anche per le terminologie che sono utili. Ultimamente abbiamo avuto sia siccità che caldo come in italia, i carciofi si sono svegliati un po’. Cercherò di spostare l’anno prossimo, e di potare in autunno. Intanto, se i tuoi lettori capiscono l’inglese, sarebbe d’interesse la mia tesi sul uso storico del carciofo sia come cibo che come medicina? Posso condividerla.
Ciao Ruth, grazie a te. La tesi può essere interessante, certo che si. Tuttavia preferisco non lasciare il tuo indirizzo mail pubblico nel commento: sul web ci sono programmi che “carpiscono” gli indirizzi e poi mandano mail non desiderate. La cosa migliore sarebbe, se hai modo di farlo, di postare la tua tesi (anche un link dropbox) nel gruppo facebook “orto da coltivare – cosa e quando seminare”, dove potrebbe essere resa disponibile senza mettere in mezzo la tua mail. Oggi le regole della privacy sono molto rigide in materia. Un saluto!
Buon giorno
sono u novizio di carciofi. Vi scrivo dal Belgio-Brabante. Quattro piante rigogliose, purtroppo collocate troppo vicine. Una ne porta 10 tutti in alto, le altre un solo, sempre il alto. E’ strano, sono fuori stagione. La cosa sorprendente è che un capolino ha tirato fuori bellissimi steli viola, le api vi sono di casa. Non so cosa fare. Vuol significare che è già troppo maturo? e devo cogliere gli altri, prima che fioriscano anche loro?
Grazie
Vittorio
Ciao Vittorio, confermo che bisogna cogliere prima che schiuda il fiore.
Salve Matteo. Mi accingo a piantare una ventina di ovuli (Sud Sardegna) di carciofo sardo. Credi che avrò il primo raccolto già da questo autunno oppure occorre attendere un anno dal trapianto? Grazie!
Temo dovrai attendere.
Grazie Matteo. Invece se mettessi i carducci? Farebbero in tempo a fruttificare entro questo inverno?
Coi carducci la pianta parte più avanti, ma li vedo male piantati in piena estate. Poi l’epoca di raccolto dipende dalla varietà e dal tuo clima.
Sud Sardegna! E i carducci li metto da metà settembre in poi. Ora preparo solo il terreno. Grazie Matteo!
Ciao Matteo, mi capita una cosa che non capisco, ho fatto il trapianto delle piantine che nascono alla base del carciofo madre che produce ottimi spinosi viola ma le nuove piante, che sono belle e rigogliose, producono carciofi verdi ed immangiabili.
Cosa è successo sono disorientato, dovrò eliminare queste piante e fare un nuovo trapianto? Esistono piante femmine e maschili?
Non esiste maschio o femmina, in genere il primo anno non è ben produttivo, prova ad aspettare l’anno prossimo.
vivo in una isola del arcipelago canario ho seminato carciofi sono cresciuti poco ehanno dato pochi frutti adesso devo tagliare la pianta alla base per il suo riposo ? per quanto tempo non devo irrigarli
Non conosco il tuo clima Nadia, mi spiace ma non saprei proprio aiutarti sui periodi.
ciao matteo mi puoi aiutare?
vivo in toscana ad arezzo questa primavera ho piantato dei carducci comprati in vivaio di carciofo romanesco sono cresciuti molto bene
tanto che hanno prodotto dei carciofi che io no ho tolto. adessa 14/7/20 stanno fiorendo ed io non so cosa fare .non so se devo potarli ,annaffiarli mi puoi consigliare cosa fare? grazie mille
ciao Alessandro, puoi toglierli (ma anche decidere per ragioni estetiche di lasciarli, sono fiori molto belli) e irrigare le piante.
grazie matteo sei stato gentilissimo ma quando entreranno in produzione? grazie ancora …ti prego insegnami altrimenti faccio una figuraccia con mia moglie che non credeva di poter avere dei carciofi da mangiare nel ns. orto grazie sandro
ciao Alessandro, sono già in produzione da quello che mi racconti. Non so dirti di più perché varietà, clima e stato delle piante non li conosco.
Indicazioni semplici e funzionali
Grazie
molto interessante, ho appunto una piccola produzione di carciofi, (non ho un grande orto) è molto difficile la coltivazione in primavera gli afidi che ho debellato con il sapone di marsiglia. Poi le malattie fungine, ma ho fatto il raccolto, Ora ho letto l’articolo farò molta attenzione per il prossimo anno.
Buongiorno ho tre piante di romanesco in un orto urbano a Roma. Ogni pianta è in realtà composta da 2-3 cespi. Posso separarli ora e creare nuove piante? Grazie Anna Maria
Buon pomeriggio. Vengo dall’Ucraina. Nel nostro paese, il carciofo non è stato coltivato commercialmente prima. Sono stato uno dei primi a iniziare a lavorare in questa direzione. L’articolo contiene molte informazioni utili, ma sono apparse ancora più domande. Come contattarti? L’anno prossimo voglio aumentare la superficie per il carciofo. Forse il nostro dialogo con te può essere reciprocamente vantaggioso. Grazie!
Buongiorno Sergei, trovi la sezione contatti nel sito a cui puoi scrivermi, ma tieni conto che per una consulenza relativa a una coltivazione professionale non sono la persona giusta per aiutarti. Ti conviene probabilmente contattare un agronomo.
Interessantissimo.
I miei nonni, mio padre erano degli “assi” nel coltivarli.
Ora voglio provarci anch’io.
Mi piacerebbe piantare i Romaneschi ed altro tipo senza spine.
A presto.
Bng, ho preparato un tratto di terreno di circa 40 metri di lunghezza e di 1,50 mt di larghezza, con trattore a cingoli e con vangatrice.
Ho sparso di concime.
Voglio piantare carciofi Romaneschi ed altri senza spine.
Li voglio piantumare a quinconce con distanza di 1,00 metro tra l’uno e l’altro.
Posso farlo in questi giorni?
Accetto ed aspetto Consigli.
Grazie
Ciao Romolo, direi che con la vangatrice, ottimo. Benissimo lasciare un metro tra le piante. Puoi piantare adesso (ottobre), buon lavoro!
salve, è possibile impiantare una carciofaia in mezzo al fruttetto? ogni albero da frutta è distante almeno 4 metri l’uno dall’altro.
Grazie
Ciao Jacopo, secondo me si. Poi non posso certo dirlo a distanza, senza sapere che piante sono. Comunque il tema di un’ombreggiatura parziale agli ortaggi può risultare interessante, considerate le estati molto calde degli ultimi anni. Attenzione però che le piante di carciofo non diano fastidio alla gestione degli alberi da frutto.