Con il 2023 cambiano molte cose per chi coltiva l’orto: dal 1 gennaio sono state introdotte nuove regole nella vendita dei prodotti fitosanitari. Agli utilizzatori “non professionali” non potranno più essere venduti molti trattamenti per la difesa.

Finora nei garden center e nei centri agrari era possibile comprare un’ampia gamma di insetticidi, acaricidi, fungicidi, che sono ora vietati a chi non ha il patentino. Le nuove regole vietano o limitano anche prodotti consentiti in agricoltura biologica.

trattamenti cosa cambia 2023

Abbiamo meno strumenti a disposizione per la cura delle nostre piante, ma non c’è da scoraggiarsi. Anche perché ci sono aziende, come Solabiol, che stanno sviluppando nuovi prodotti sicuri e biologici, rispettosi della normativa.

Scopriamo insieme cosa cambia e quali sono le strategie alternative per mantenere in salute i nostri orti e giardini.

I pesticidi per uso non professionale

I prodotti fitosanitari, detti anche pesticidi, fitofarmaci o agrofarmaci, per uso non professionale, sono quelli destinati a chi coltiva per hobby o per autoconsumo.

Si dividono in due categorie:

  • PFnPO: prodotti da utilizzare esclusivamente per la difesa di piante ornamentali in appartamento, balcone e giardino domestico;
  • PFnPE: prodotti per la difesa fitosanitaria di piante edibili, destinate al consumo alimentare come pianta intera o in parte di essa. Sono i prodotti utilizzabili quindi su orto e frutteto.

Vengono proposti in dosaggi più contenuti rispetto ai prodotti professionali, che possono essere acquistati solo con apposito patentino. Spesso li troviamo anche in formato spray pronto all’uso.

Tutti questi fitofarmaci sull’etichetta devono riportare la dicitura “Prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali”.

Il Decreto sui fitofarmaci in vigore dal 2023

Il Decreto che definisce nuovi requisiti e misure per un uso sicuro dei prodotti fitosanitari da parte degli utilizzatori non professionali è stato emanato già da qualche anno (Decreto n. 33/2018) ma è entrato effettivamente in vigore dal 1° gennaio 2023, dopo ampio dibattito.

Il decreto è corredato di un allegato, in cui sono elencati e descritti i requisiti che un prodotto fitosanitario per hobbisti debba avere per essere mantenuto in commercio.

Vi si legge che in pratica non possono essere commercializzati per i privati quei prodotti che, sulla base della valutazione dei rischi, richiedono l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), l’adozione di misure precauzionali per l’ambiente e limitazioni d’uso per ridurre i rischi sulla propria salute, l’ambiente e gli organismi non bersaglio, nonché la tossicità verso le api.

Sulla base dei pericoli, non sono ammessi per i privati prodotti che possano avere effetti cancerogeni, mutageni, tossici per noi e per le api, troppo persistenti nell’ambiente e bioaccumulabili.

Cosa non si potrà comprare e cosa rimane

Di fatto con l’entrata in vigore del Decreto 33/2018, sono stati tagliati fuori molti prodotti, non solo convenzionali, ma anche permessi in agricoltura biologica, in particolare tra gli insetticidi.

Sono stati esclusi Spinosad e Azadiractina, due sostanze attive alla base di bioinsetticidi largamente usati dai coltivatori di orti e frutteti, e gran parte dei formulati di olio bianco minerale, utilizzato in particolare contro la cocciniglia.

Il piretro naturale è ora disponibile solo per i trattamenti delle piante da interno e nei formati spray pronti all’uso. Per legge non si potrà più impiegare per orto e frutteto.

Restano in commercio il Bacillus thuringiensis, insetticida selettivo e innocuo per le api e per l’uomo, che viene utilizzato contro i lepidotteri, e il lumachicida biologico a base di fosfato ferrico.

Tra i fungicidi rimane più scelta, anche perché ci sono state modifiche alla legge rispetto al rame. Rimangono a disposizione vari formulati di zolfo e rame, tra cui la classica poltiglia bordolese.

Come difendere l’orto dal 2023

Con queste nuove regole potrebbe sembrare complicato difendere ortaggi e fruttiferi dalle molte avversità, in particolare per chi era abituato a prodotti ora non più acquistabili senza patentino.

Non occorre perdersi d’animo: ci sono varie alternative e in più possiamo fare tesoro di queste restrizioni, raccogliendo la sfida per imparare a coltivare in modo ancora più ecosostenibile, in particolare puntando su corroboranti e prevenzione.

Prodotti alternativi

Questo articolo nasce in collaborazione con Solabiol, azienda che da anni è un punto di riferimento per la difesa naturale. Solabiol ha già realizzato dei prodotti che non presentano rischi per l’ambiente e per l’utilizzatore, per cui sono pienamente rispettosi delle nuove normative.

vitikappa

Alcuni esempi:

  • Olio di soia. Un naturale sostituto dell’olio bianco minerale, da usare contro la cocciniglia nelle stesse modalità.
  • Fosfato ferrico. Lumachicida biologico alternativo alla classica metaldeide, si degrada apportando elementi minerali utili nel terreno.
  • Flipper. Acaricida e insetticida a base di acidi carbossilici insaturi ricavati dall’olio di oliva. Utile contro ragnetto rosso, altri acari e vari piccoli insetti (afidi, psille, tripidi, cicaline)
  • Bicarbonato di potassio (Vitikappa Solabiol) è un trattamento molto utile contro varie malattie fungine.
  • I classici Rame e zolfo sono ancora consentiti in determinate forme, ad esempio nel catalogo Solabiol trovate Wanax (a base di zolfo) e Idrorame Flow (a base di rame tribasico).
  • Esistono prodotti con azione preventiva, tra questi da segnalare Ibisco (un elicitore utile contro l’oidio).

Oltre a questi insetticidi e fungicidi ci sono poi le sostanze corroboranti, utilissime nella prevenzione, di cui parliamo più avanti.

Il ruolo importante della prevenzione

Il miglior metodo per evitare i problemi è prevenirli.

Ricordiamo brevemente quali sono le principali misure da attuare, scrupolosamente e senza deroghe, negli orti e nei frutteti:

  • Rotazioni colturali
  • Gestione corretta dell’acqua di irrigazione (preferendo la microirrigazione rispetto all’aspersione)
  • Uso della pacciamatura per il controllo dell’erba spontanea.
  • Sesti di impianto adeguati, evitando trapianti troppo fitti.
  • Potature equilibrate e costanti delle piante arboree, tagliando poco ma ogni anno e favorendo l’arieggiamento delle chiome.
  • Uso dei corroboranti e dei macerati autoprodotti.
  • Cura della vita del suolo.

Abbiamo parlato spesso di queste buone pratiche, prendiamo in esame ora gli ultimi due punti.

Corroboranti

I corroboranti sono prodotti il cui commercio è libero, perché non sono fitofarmaci e in effetti non hanno la pretesa di sostituirsi ad essi.

Tuttavia, un loro utilizzo costante e corretto ci consente di ridurre molto la necessità di trattamenti insetticidi e fungicidi, perché le piante risultano più forti e resistenti.

I corroboranti più noti sono:

La lista potrebbe proseguire, ma questi sono i più diffusi. Derivano da sostanze naturali e si utilizzano a scopo preventivo, diluendoli in acqua e irrorandoli su tutta la parte aerea delle colture. L’importante è usare con costanza i corroboranti, più volte durante la stagione o il ciclo colturale.

concime liquido algasan solabiol

Fanno un po’ eccezione sapone e olio di soia, annoverati tra i corroboranti ma che effettivamente si usano per debellare afidi e cocciniglie già presenti sulle piante e quindi non tanto a scopo preventivo.

I macerati auto-prodotti (ortica, equiseto, aglio,…) svolgono un’azione analoga a quella dei corroboranti in commercio: allontanano gli insetti dannosi e rafforzano in alcuni casi le difese naturali delle piante. Questi, oltretutto, sono gratuiti.

La cura del suolo

Per quanto riguarda la vita del suolo, essa è fondamentale per la salute delle radici delle piante, che possono andare incontro a marciumi radicali e ad altre avversità.

Come regola di base è necessario assicurare sempre un buon tenore di sostanza organica del terreno, apportando ogni anno compost o letame e inserendo dei sovesci tra le rotazioni.

Ma si può fare anche di più, distribuendo prodotti biostimolanti che favoriscono l’instaurarsi di micorrize e prodotti che contengono funghi antagonisti come il Trichoderma, per ridurre la presenza dei patogeni del suolo.

Esistono anche concimi studiati per stimolare lo sviluppo radicale, Solabiol propone da anni le concimazioni con Natural Booster e Algasan, proprio per ottenere piante più forti grazie a un radicamento maggiore.

concime liquido algasan solabiol

Terreni ricchi di biodiversità microbica sono senza dubbio più resilienti e sani, e aiutano le colture ad esserlo a loro volta.

Altre pratiche alternative ai trattamenti

Ricordiamo infine che i coltivatori amatoriali hanno anche altre scelte e mezzi per difendere le proprie colture, come i seguenti:

  • Uso delle trappole. Per la difesa dagli insetti nocivi resta la possibilità di utilizzare le trappole, di cui esistono varie tipologie a diversi meccanismi di funzionamento: trappole a feromoni (per la confusione sessuale, e per la cattura massale), trappole alimentari, trappole cromotropiche gialle (per molti insetti) e azzurre (per i tripidi).
  • Lotta biologica col lancio di insetti utili – Gli ambienti di coltivazione abbastanza estesi e quelli più confinati come le serre, possono beneficiare della lotta biologica, che consiste nel lancio di insetti utili allevati nelle cosiddette “biofabbriche”, e che svolgono il ruolo di predatori contro molti insetti dannosi. Si possono combattere in questo modo, ad esempio, i tripidi, mentre il ragnetto rosso, che non è un insetto ma comunque un parassita nocivo, si può contrastare col lancio di acari predatori. E di possibilità ne esistono ancora altre.
  • Barriere fisiche. Sempre per evitare gli attacchi degli insetti dannosi, un mezzo è rappresentato dalle reti escludi insetto, per gli ortaggi, per i piccoli frutti e per le piante da frutto.

Articolo di Sara Petrucci e Matteo Cereda, in collaborazione con Solabiol.

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