Quando si parla di insalate facciamo riferimento in realtà a tante verdure diverse: dalla lattuga alla rucola, dalle cicorie da taglio alle misticanze fino a specie ancora più insolite e particolari. Per trovare una definizione comune possiamo dire che consideriamo insalata i vari ortaggi da foglia che si consumano crudi, tipicamente conditi con olio, sale ed eventuale aceto.

Si tratta di coltivazioni molto semplici da tenere nell’orto e fattibili anche in vaso senza grandi difficoltà. Arrivano a raccolto in breve tempo e seminando in modo scalare diverse specie è possibile mangiare insalata fresca praticamente per tutto l’anno.

piantine di insalata

La lattuga viene considerata l’insalata per eccellenza, ma possiamo poi citare anche altre specie: cicorie, radicchi, endivie, songino, rucola e tante altre insalate meno conosciute ma altrettanto interessanti. L’insieme è molto vasto. Proviamo a fare una panoramica sulle varie insalate che possiamo piantare nell’orto, mettendo in luce alcune caratteristiche comuni nella coltivazione.

Una prima distinzione che possiamo fare è tra insalata da taglio e insalata da cespo, ed è significativa perché determina una serie di differenze nella coltivazione, dalla semina alla raccolta.

La coltivazione delle insalate

Vediamo alcune guide specifiche su varie specie di insalata che possiamo decidere di piantare.

verdi foglie di lattuga

Lattuga

radicchio

Radicchio

valerianella o soncino

Soncino

cespi di catalogna

Catalogna

rucola nell'orto

Rucola

cicoria

Cicoria da taglio

scarola nell'orto

Scarola

indivia bianca

Insalata Belga

cicorie

Insalata grumolo

brassica mizuna orientale

Mizuna

Metodo di coltivazione

Una prima distinzione importante che possiamo fare è tra insalata da taglio e insalata da cespo, e ciò determina una serie di differenze nella coltivazione, dalla semina alla raccolta.

Ad esempio l’insalata da taglio conviene seminarla direttamente, mentre per le insalate da cespo spesso si sceglie di piantare la piantina.

Insalate da taglio

Le insalate da taglio sono quelle che si seminano direttamente a dimora, ovvero sull’aiuola dell’orto o nel vaso definitivo. Essendo insalate dalla crescita veloce non conviene realizzare il trapianto delle piantine, si mettono subito nel luogo dove svolgeranno il loro ciclo.

Danno particolare soddisfazione perché dopo un primo taglio le foglie ricrescono e si ottiene così nuova produzione, a patto di tagliare nel punto giusto, mantenendo il colletto della pianta e di irrigarle con costanza. Per queste tipologie di insalata basta una concimazione leggera.

Possiamo scegliere di seminare queste insalate a file continue o a spaglio, a seconda delle possibilità di spazio e delle nostre valutazioni.

  • La semina per file consente una crescita ordinata e la possibilità di alternare una fila di una specie con una fila di altre, e di zappettare o sarchiare negli spazi tra le file per fermare lo sviluppo delle erbe infestanti.
  • Il metodo a spaglio di contro è ottimale per sfruttare al massimo tutto lo spazio disponibile, ma a volte porta a semine troppo fitte o non uniformi. Resta l’ideale per la semina in vasi o in altri contenitori per orti sul balcone.

Vediamo ora quali sono le principali insalate da taglio e come gestirle.

Lattughe da taglio

Parlando di lattuga si pensa subito al classico cespo, ma bisogna sapere che esistono anche lattughe da taglio, in diverse varietà. Alcune hanno foglia liscia, altre riccia, alcune sono verdi e alcune rosse.

Dalla fine dell’inverno fino all’autunno si possono realizzare molte semine di queste insalate, potendo così avere sempre insalata fresca dal proprio orto. A fine inverno, così come nel tardo autunno, è possibile seminare sotto tunnel o tessuto non tessuto per estere al massimo il periodo di raccolta e avere insalata praticamente tutto l’anno.

L’estate è la stagione meno favorevole per queste specie, perché sono penalizzate dal sole e dalle temperature eccessive, e se non raccolte in tempo tendono a salire velocemente a seme e a perdere qualità.

Comunque, nei periodi buoni dopo 3 settimane dalla semina in genere è possibile realizzare un primo taglio, che si può praticare con coltello e forbici. L’importante è preservare i primi centimetri di foglie, in modo che si rigeneri nuova vegetazione. Dopo ogni taglio bisogna irrigare per stimolare la ricrescita.

Cicorie da taglio

La cicoria da taglio, detta anche “cicorino“, è ottima da mangiare cruda per chi apprezza il sapore amarognolo.

I primi tagli sono i migliori, perché la consistenza delle foglie è tenera, dopodiché inizia ad essere più dura e meno gradevole, e a quel punto conviene realizzare semine nuove. Per il resto le indicazioni sono più o meno le stesse di cui sopra per la lattuga da taglio.

Rucola

La rucola, nelle tipologie “coltivata” e “selvatica” è un’ottima insalata da taglio. In autunno rende molto meglio rispetto alla primavera, perché in questa stagione tende a salire a seme molto rapidamente con l’arrivo del caldo. Se però si desidera averla anche nella stagione primaverile, conviene seminarla già a febbraio-inizio marzo, coprirla con tessuto non tessuto, che la protegge sia dal freddo sia dalle altiche, e raccoglierla tempestivamente.

Anche i tagli successivi dovranno essere molto tempestivi, proprio per ritardare al massimo la salita a seme. Bisogna irrigarla spesso per attutirne il sapore amarognolo, per allontanare le altiche che amano la siccità, e per favorire i ricacci. Oltre alla rucola, altre brassicacee da insalata sono la senape, la mizuna e la mibuna, che si coltivano praticamente nello stesso modo.

Valerianella

La valerianella o songino è una tipica insalatina a raccolta autunnale, che ama il fresco e i terreni abbastanza argillosi. La si semina da settembre a file o a spaglio e può poi crescere fino ai primi freddi invernali, se coperta con tessuto non tessuto.

Crescione

Il crescione è un’insalatina dal ciclo molto veloce. Lo si può seminare a primavera o a settembre, a file o a spaglio, si accontenta della fertilità residua lasciata dalle colture precedenti, e non è attaccato da molti parassiti.

Da un metro quadrato di semina a spaglio se ne possono anche raccogliere 2 kg, quindi se piace potrebbe essere un’ottima idea per l’inizio della primavera, mentre si attende lo sviluppo delle altre insalate a ciclo più lento.

Insalate da cespo

Le insalate da cespo sono quelle che formano un insieme di foglie disposte a rosetta, e possono raggiungere pesi variabili dai 200-300 grammi di alcune lattughe fino a sfiorare il kg nel caso delle cicorie Pan di Zucchero. Le specie e varietà sono moltissime ma tutte accomunate dal fatto che la coltivazione inizia con il trapianto delle piantine sul terreno (o nei vasi) alle distanze prestabilite. Le piantine possono essere acquistare o seminate in semenzaio e il momento trapianto è quando hanno 3 o 4 foglie di qualche centimetro di lunghezza.

Lattughe da cespo

lattuga da cespo in consociazione

Il panorama delle lattughe da cespo è molto vasto: dalla classica lattuga verde alla canasta, dalle lattughe ricce, iceberg, a foglia di quercia, alla lattuga romana, fino alle lattughe particolari come quelle a “chiazze di trota” dalle screziature decorative.

In genere tutte le lattughe da cespo si trapiantano a distanze di circa 25 cm, su terreno nudo o già coperto dal telo nero per la pacciamatura. Possiamo avere lattughe da cespo per quasi tutto l’anno, tranne in inverno, se troppo rigido, e nel pieno dell’estate quando è molto caldo, a meno che non si ricorra a reti ombreggianti.

Le lattughe devono essere irrigate regolarmente, possibilmente evitando di bagnare il fogliame, e devono essere preservate dalle lumache, per esempio cospargendo di cenere il terreno accanto o usando le trappole alla birra.

Radicchio

Le cicorie, chiamate anche radicchi, sono tipiche insalate autunno-invernali. Potremmo riempire l’orto con una grande biodiversità di queste insalate così buone e anche adatte alla cottura: radicchi di Chioggia, Treviso, Verona, Castelfranco, Mantova, Variegata di Lusia, Pan di Zucchero.

Formano cespi generalmente più voluminosi rispetto a quelli delle lattughe, motivo per cui bisogna tenere una distanza leggermente superiore rispetto a queste ultime, ovvero di 30 cm. L’aspetto positivo è che la raccolta avviene in una stagione in cui non è presente il rischio della salita a seme rapida, quindi non bisogna avere fretta.

Questo ci consente di trapiantarne molte senza problemi, in modo da avere insalata tutto l’inverno. Per buone produzioni, i trapianti devono essere realizzati entro la metà di agosto, senza attendere settembre.

La cosa curiosa per chi vede le piantine di radicchi rossi per la prima volta è che all’inizio sono verdi, solo successivamente inizieranno a differenziare il colore tipico della varietà.

Endivia riccia e endivia scarola

Anche queste sono tipiche insalate autunno-invernali da trapiantare in estate, da sole sulle aiuole o in consociazione con altri ortaggi, a distanze di circa 30 cm, su terreno nudo o su teli neri, a seconda di che cosa si sceglie per la gestione dell’erba spontanea.

Radicchi ed endivie devono ricevere irrigazioni nella prima fase del loro sviluppo, poi con l’arrivo dell’autunno dovranno essere sospese.

Articolo di Sara Petrucci

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