Gli agrumi sono piante fruttifere tipiche dell’Italia centro meridionale, ma coltivate per hobby anche al nord, aiutandosi con vasi e coperture. A questa famiglia appartengono il limone, l’arancio, ma anche specie meno diffuse come cedro e bergamotto.

Tra le varie specie ci sono differenze anche notevoli, ma gli agrumi mantengono comunque molte caratteristiche basilari in comune, per cui possiamo fare un discorso generale su come coltivare queste piante con metodi di agricoltura biologica. Può essere utile per semplificare il discorso a chi coltiva diverse piante.

agrumi

Inoltre molti degli agrumi che conosciamo non sono neanche delle vere e proprie specie, ma ibridi tra più specie, motivo in più per trattarli insieme. Troverete poi anche le schede specifiche pianta per pianta.

Agrumi coltivati

Ecco le schede specifiche pianta per pianta, su come gestire i principali agrumi coltivati.

coltivare le arance nell'agrumeto

Arancio

albero di limone

Limone

cedro agrume

Cedro

albero di mandarini

Mandarino

pompelmo

Pompelmo

bergamotto

Bergamotto

raccolto di cumquat

Kumquat

Piante rutacee: la famiglia degli agrumi

Gli agrumi appartengono alla famiglia delle Rutaceae, sono piante sempreverdi che non vivono una fase di dormienza invernale. Quando le temperature si abbassano entrano semplicemente in quiescenza, ovvero rallentano la crescita fino a fermarla ma sono comunque “svegli” e non perdono tutte le loro foglie. Ciò è dovuto al fatto che gli agrumi sono di origine tropicale, mentre la dormienza è invece una caratteristica tipica delle specie dei climi temperati.

Parti della pianta:

  • Foglie: le foglie degli agrumi sono lanceolate o ellittiche, con margini lisci, spesse e di colore verde intenso.
  • Spine. Le piante di agrumi selvatici presentano delle spine, che le varietà coltivate invece perdono, e ricominciano a sviluppare nel caso di inselvatichimento.
  • Fiori. I fiori degli agrumi sono ermafroditi e sono anche chiamati zagare, sono bianchi e hanno un profumo molto gradevole.
  • Frutti. Il frutto degli agrumi è una bacca chiamata esperidio, dalla buccia spessa e colorata, con molte ghiandole che producono oli essenziali.

Negli agrumi la fruttificazione avviene sui rami dell’anno precedente e l’accrescimento dei rami si concentra principalmente in tre periodi: primavera, inizio estate e autunno. I limoni, che sono rifiorenti, producono 3 volte all’anno.

Nel pieno dell’estate, soprattutto nel caso di caldo intenso e siccità, la crescita subisce un arresto, per poi riprendere a fine estate quando rinfresca e fermarsi nuovamente all’arrivo dei primi freddi invernali.

pianta di cedri

Dove coltivare agrumi

Gli agrumi sono piante acidofile, che prediligono un terreno leggermente acido. Trovano i loro areali più adatti nelle zone tropicali, subtropicali e semitropicali caratterizzate da un clima caldo e umido. In Italia si trovano benissimo, come è noto, nel sud, ma anche nel centro Italia. I frutti possono assumere colori e dimensioni diversi quando si trovano in zone a climi differenti.

Sono piante molto sensibili al freddo invernale, anche a causa della loro natura di sempreverdi. La sensibilità, tuttavia non è la stessa per tutti, ma varia in funzione delle specie e delle cultivars.

Neanche il caldo eccessivo però è positivo per gli agrumi: può determinare l’arresto dello sviluppo dei frutti e la disidratazione, fino al disseccamento, di rami e foglie. Un momento delicato è l’allegagione dei frutticini, che può essere compromessa da temperature troppo elevate.

Gli agrumi sono sensibili anche ai venti troppo forti, soprattutto mandarini, clementine e aranci Tarocco, mentre il limone è più resistente.

Piantare un agrumeto

Prima di mettere a dimora delle piante di agrumi bisogna stabilire con accuratezza dove piantare, considerando la giusta distanza tra le piante.

Per una sola pianta in giardino bisogna valutare che sia alla giusta distanza da altri alberi o edifici, l’albero deve ricevere abbastanza sole e anche un certo riparo dai venti freddi invernali. Se realizziamo un agrumeto vero e proprio bisogna stabilire l’andamento dei filari.

La messa a dimora

La buca dove piantare un alberello di limone o altro agrume deve essere abbastanza voluminosa da garantire uno strato di terreno allentato, in cui la pianta potrà avere un primo sviluppo radicale. Come concimazione di fondo è positivo mescolare del compost maturo o dello stallatico alla terra di scavo della buca, evitando di buttarlo solo sul fondo.

Un’idea per migliorare lo sviluppo radicale delle piante, anche alla luce della siccità dovuta ai cambiamenti climatici, potrebbe essere l’uso di biostimolanti, come inoculi di micorrize da distribuire all’impianto.

Dopo aver inserito la pianta diritta e aver ricoperto la buca si deve irrigare per stimolare l’attecchimento.

Sesti di impianto

I sesti di impianto da tenere per la messa a dimora degli agrumi variano da specie a specie.

I più piccoli sono il kumquat, il mandarino e il clementino, mentre le piante a maggiore sviluppo sono i pompelmi, con in mezzo arance e limoni tra i più comuni.

Indicativamente si spazia tra sesti di 3 x 3,5 metri di distanza tra le piante fino a 5 x 5 o oltre.

Tecniche di coltivazione

Scopriamo come coltivare agrumi con metodi biologici: alcune indicazioni su irrigazione e concimazione sono valide in generale, vedremo poi anche la coltivazione in vaso, la potatura e la difesa da insetti nocivi e malattie.

mandarini sui rami

Quando irrigare gli agrumi

L’irrigazione è necessaria agli agrumi, soprattutto negli areali tipici di coltivazione, in quanto le precipitazioni di solito non sono sufficienti a far fronte alle esigenze delle piante.

Laddove è possibile, l’ideale è allestire un impianto di microirrigazione, o comunque prevedere l’accumulo di acqua piovana nei periodi di abbondanza di precipitazioni, anche in vista di cambiamenti climatici sempre più visibili.

Pacciamatura

La pacciamatura è una pratica ormai nota a tutti i bio-coltivatori, nell’orto e nel frutteto, e anche per la coltivazione degli agrumi è senza dubbio consigliata.

Per gli agrumi, un buono strato di pacciame organico a base di paglia, fieno, foglie o anche lana di pecora aiuta non solo a ridurre la competizione con l’erba spontanea e a preservare l’umidità del suolo nei momenti siccitosi, ma in inverno svolge anche la funzione di proteggere l’apparato radicale dal gelo.

Concimazione degli agrumi: come e quando

Per una coltivazione biologica degli agrumi bisogna scegliere una concimazione con prodotti di origine naturale, ovvero organici e minerali naturali. Se c’è disponibilità di compost maturo, possiamo aggiungerne ogni anno sotto la proiezione delle chiome e questo in genere apporta tutti gli elementi nutritivi in modo abbastanza equilibrato.

In suoli troppo alcalini o calcarei si possono notare ingiallimenti fogliare dovuti a clorosi ferrica e allora è opportuno aggiungere zolfo per abbassare il ph e apportare ferro.

Un concime molto valido e tipicamente usato per gli agrumi è la farina di lupini, adatta a piante un po’ acidofile come sono gli agrumi. Sul dosaggio è bene attenersi a quello che viene riportato sulle confezioni, ad esempio 1kg ogni 10 metri quadrati.

La distribuzione di compost, stallatico, farina di lupini o altri fertilizzanti organici può avvenire in autunno o fine inverno, ma durante tutta la stagione si possono distribuire concimi organici liquidi, scegliendo tra quelli che si comprano, da diluire nell’acqua di irrigazione o macerati autoprodotti, di ortica o di altre piante.

La potatura degli agrumi

Gli agrumi sono piante gestite in genere in forma di globo. Bisogna essere molto cauti nelle potature e in certi casi non bisogna neanche intervenire, a meno che le chiome non siano troppo fitte e non si siano sviluppati tanti succhioni, ovvero i rami ad andamento verticale e non produttivi.

Il mandarino è una specie un po’ alternante e nel suo caso conviene potare un po’ negli anni di carica, per sfoltire i rami a frutto.

Per quanto riguarda la scelta del periodo, bisogna sicuramente evitare febbraio e marzo, in quanto sono periodi in cui gli agrumi vivono un intenso accumulo di sostanze di riserva nelle foglie e nei rami. Da evitare anche la piena estate e l’inverno e di conseguenza gli altri periodi possono andare bene.

Approfondimenti specifici:

Coltivazione in vaso degli agrumi

Gli agrumi sono tipiche piante che si coltivano abitualmente anche in vaso. Sono soprattutto i limoni che trovano questa allocazione, che permette facilmente un loro riparo invernale all’interno di serre o altre strutture. Per questo in particolare in nord Italia si sceglie di tenere limoni e aranci in vaso.

In ogni caso, nella coltivazione in vaso bisogna tenere conto di irrigare più spesso, integrando anche la nutrizione con concimi liquidi di origine naturale, perché capita molto di frequente di notare degli agrumi in vaso con evidenti carenze nutrizionali, di solito ingialliti e po’ stentati. Utile anche rabboccare il terriccio se si vede che scende col tempo, e almeno ogni 3 anni rinvasare la pianta in un contenitore un pochino più grande, operazione da eseguire in primavera. Quest’ultima operazione, tuttavia, dipende dalla possibilità o meno di lasciare crescere la pianta un po’ ancora.

Approfondimento: rinvaso degli agrumi.

Difesa da insetti e malattie

Gli agrumi possono andare soggetti a varie avversità comuni: malattie fungine, batteriche e virali, e diversi insetti nocivi.

Fortunatamente possiamo sfruttare tutte le misure preventive e curare le piante sempre con prodotti ecocompatibili e biodegradabili, evitando i fitofarmaci più aggressivi e persistenti.

Vediamo alcune tra le principali avversità e come gestirle. Su questo tema si possono leggere anche gli articoli specifici su malattie del limone e insetti parassiti del limone.

Malattie tipiche degli agrumi

  • Virus della Tristezza. Si tratta di una patologia virale molto seria, che può portare a morte rapida molte piante che la prendono in forma grave, seccando completamente perché si genera una seria disaffinità tra il portinnesto e la parte superiore della pianta. Un agrume colpito dalla Tristeza deve essere asportato il prima possibile, evitando di toccare poi altre piante sane con gli stessi attrezzi prima di averli adeguatamente disinfettati.
  • Giallume HLB. Si tratta di una patologia conosciuta in Asia e di recente introduzione in altri areali agrumicoli, come la Florida. Viene anche chiamata “malattia del ramo giallo”, perché porta a sintomi simili alle clorosi, con ingiallimenti sulle foglie, frutti che restano striminziti e infine un deperimento e disseccamento generale. Per adesso in Italia non è una minaccia grave, ma è in fase di studio e la speranza è che venga arginata più efficacemente possibile.
  • Mal secco. Il mal secco è una patologia fungina a carico dei vasi interni della pianta, che si vede esternamente come ingiallimenti fogliari e perdita di foglie. Sezionando un ramo possiamo riconoscere l’imbrunimento dei tessuti interni. Possiamo bloccare la patologia con trattamenti rameici.
  • Gommosi. Si tratta di una malattia che attacca in particolare il limone, e si manifesta con la fuoriuscita di essudati gommosi inizialmente dal colletto e successivamente anche dal tronco. La patologia, quindi, rovina l’interno della pianta portandola in certi casi anche alla morte. Per prevenirla bisogna evitare assolutamente i ristagni idrici e gli eccessi di irrigazione. Approfondisci la gommosi.
  • Fumaggine. La fumaggine è un fungo saprofita, che si sviluppa grazie alla presenza di melata prodotta da afidi, aleurodide fioccoso e altri insetti, e quindi bisogna prima di tutto combattere questi. Le foglie colpite dalla fumaggine sono coperte da una coltre scura che ricorda lo smog. Approfondisci la fumaggine.
  • Marciume fibroso da Armillaria mellea. Si tratta di un fungo molto polifago, che può colpire anche gli agrumi. Nella zona sottocorticale delle piante infette si può notare la massa biancastra del fungo, disposta a ventaglio. Le piante mostrano segni di sofferenza e disseccamenti e in autunno attorno possono spuntare dei funghi chiodini, altri corpi del fungo patogeno. In questo caso purtroppo le piante vanno estirpate e la buca deve essere disinfettata con calce.

Insetti che attaccano gli agrumi

  • Cocciniglie. Le cocciniglie sono parassiti particolarmente insidiosi per gli agrumi, in particolare il famoso “cotonello”, ovvero la cocciniglia bianca farinosa (Planococcus citri) e anche Icerya purchasi, che da anni si combatte facilmente con la lotta biologica mediante lanci della coccinella Rodolia cardinalis; inoltre ci sono la cocciniglia grigia e altre specie ancora. Le cocciniglie si fissano in colonie su foglie, piccioli dei frutti e giovani rametti e vi estraggono la linfa, portando la pianta, a volte, ad un generale deperimento. L’irrorazione di macerati a base di felce maschio sulle piante aiutano ad allontanare questi insetti, altrimenti bisogna trattare sol sapone molle di potassio o con olio bianco, entrambi ammessi in agricoltura biologica. Approfondisci cocciniglia.
  • Afidi. Gli afidi sono parassiti immancabili, e colpiscono anche gli agrumi, succhiando la linfa dagli organi a cui si attaccano e lasciando melata, che attira il fungo della fumaggine. Inoltre sono potenziali vettori di virosi come la Tristeza, ragione per cui non bisogna lasciarli proliferare. Si debellano facilmente con trattamenti al sapone molle di potassio. Approfondisci gli afidi.
  • Minatrice serpentina. Si tratta di un lepidottero che durante la stagione estiva scava delle sottili gallerie nel tessuto fogliare, riconoscibili sotto forma di linee curve ingiallite. Le piante vengono attaccate soprattutto in estate da questo parassita, col risultato di ingiallimenti e deperimenti diffusi. Contro questo parassita si possono realizzare trattamenti con azadiractina o trappole.
  • Mosca della frutta. La mosca della frutta colpisce varie specie di fruttiferi, tra cui gli agrumi. Le larve si sviluppano a spese della polpa dei frutti, che non sono più mangiabili. Contro questo insetto si possono installare con successo delle trappole cromotropiche e alimentari come le Tap Trap. Approfondisci la mosca della frutta.
  • Tripidi. I tripidi infestano la pagina inferiore delle foglie, e anche i fiori e i frutti, sui quali si notano tante punteggiature decolorate dovute alle loro punture. I tripidi possono essere combattuti mediante prodotti fitosanitari contenenti olio essenziale di arancio dolce, ammesso nella difesa bio. Approfondisci tripidi.
  • Aleurididi. Sono quelle moschine bianche di cui si trovano tante specie vegetli. Ad esempio, sugli agrumi è molto fastidioso l’aleurodide fioccoso, che lascia tanta massa bianca cotonosa e di conseguenza attira molta fumaggine. Anche questi insetti possono essere debellati con l’olio essenziale di arancio dolce.
  • Tignola della zagara, ovvero la farfallina Prays citri, la cui larva, di colore verdognolo, attacca i fiori (zagare) degli agrumi quando sono ancora chiusi, divorandone il contenuto e di conseguenza riducendo la produzione. Possiamo difendere gli agrumi da questo bruco grazie a prodotti a base di Bacillus thuringiensis, molto selettivo.
  • Ragnetti rossi (T. urticae e P. citr) non sono insetti ma acari, che creano danni alle foglie, in termini di bollosità e ingiallimenti, e rugginosità sui frutti. Contro entrambe le specie si possono fare trattamenti con olio essenziale di arancio dolce.

Articolo di Sara Petrucci

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